- La Ue così si perde nei dettagli, scorda i grandi temi.
- Senza grandi sviluppi civili ed economici, l'Africa a noi più prossima premerà alle coste; chi ci pensa se non la Ue?
- Fissi gli occhi sulle carrette in arrivo, priviamo intanto dei diritti di base masse di immigrati che già sono qui.
Da oltre un anno la Ue discute a vuoto sul caro-energia. Il 25 Novembre una riunione d'emergenza non ha raggiunto l'accordo sull'immigrazione; qui il nuovo governo ha gravi colpe.
Così gli accordi di Schengen sono solo buone parole, si stringe il nodo dell'energia i cui prezzi (non solo di quella fossile) sono schizzati, con lei l'inflazione; costa di più il denaro.
Chi ha il gas ne profitta, soffre chi lo compra; la divergenza incoraggia Putin, aggressore dell'Ucraina.
Questa è una battaglia esistenziale per la Ue, più della pandemia, che pure fece nascere il progetto Next Generation Eu.
La spinta fu di Angela Merkel, la cui politica ha sì messo la Germania - e noi che la sub-forniamo - in mano a Putin, ma ora ne sentiamo la mancanza.
Francia e Germania varano accordi a due sull'energia. Se non si torna all'approccio comunitario si sbriciola, col mercato unico, la credibilità dell'Ue.
Ancora infuria la guerra in Ucraina; per freddo e fame potrebbero scapparne a milioni. Più della libertà di commerci conta il movimento delle persone.
Molti media vedono in Giorgia Meloni saggezza e prudenza, solo incrinate dalle turbe adolescenziali della Lega per Salvini premier (ma se fatica a restare segretario!).
È un ritratto fuorviante, se non di comodo. Nel parlamento Ue il partito di Meloni, Fratelli d'Italia ha votato contro le sanzioni all'Ungheria, nemica della libertà di parola; solo la violenza fisica sugli oppositori sarebbe peggio.
Se FdI non ha votato “all'insaputa” di Meloni, anche noi siamo ora nel patto di Visegrad, prendiamone atto.
Salvini è alleato della rivale del presidente francese, Meloni è vicina all'opposizione tedesca: come stupirsi delle rigidità, vere o presunte, di Parigi e Berlino su migrazioni e altro? Ciò dovrebbe aprire gli occhi di chi, speranzoso, ancora soffia nelle vele del governo.
La Ue così si perde nei dettagli, scorda i grandi temi. Senza grandi sviluppi civili ed economici, l'Africa a noi più prossima premerà alle coste; chi ci pensa se non la Ue?
Fissi gli occhi sulle carrette in arrivo, priviamo intanto dei diritti di base masse di immigrati che già sono qui.
Solo le difendono le aborrite Ong e il volontariato: distratti, o peggio, i cittadini, i sindacati, lo Stato che non controlla, perfino la sua rete ultima, la magistratura.
Subappalti illegali o truffaldini, nero, diffusa illegalità li privano di tutele; devono ingoiare ogni sopruso, pena la perdita del permesso di soggiorno, con quel che, a legge vigente, ne deriva.
Non sarà Meloni a liberare centinaia di migliaia di persone, bimbi inclusi, da una condizione quasi da schiavi.
Ne soffriamo anche noi; vivremmo tutti meglio, sotto ogni aspetto, in un ambiente più civile.
Fra trent'anni ci vergogneremo di questa macchia, meglio cancellarla ora.
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