Nel giro di poche ore Fedez è salito nelle classifiche degli streaming: prima con Battito, che su Spotify si contende il primato con Olly. E poi con Bella stronza, insieme a Marco Masini, che più che una cover è diventata una forma di vendetta. Le canzoni scritte per rifarsi su un torto subìto (dal destino, dalle persone o da sé stessi) sono un genere a sé, che ha moltissimi esempi nella storia della musica. Ma quella di Fedez è pura autofiction: una costruzione che supera anche il concetto di reale.

Diventa così il più classico dei “narratori inaffidabili”, che non è facile sapere se ti stia raccontando i suoi segreti più intimi o se recita una parte scritta a tavolino. È improbabile che Fedez abbia letto Le schegge di Bret Easton Ellis, uno dei casi editoriali dello scorso anno, uscito proprio nei giorni in cui la sua presunta storia d’amore stava ufficialmente franando. Racconta la giovinezza di uno scrittore dal passato oscuro e pieno di contraddizioni. A tratti sembra quasi un’autobiografia, se non fosse che gran parte della trama non può che essere inventata.

Ecco, quando leggi Schegge non sai se poterti fidare di quello che racconta il protagonista-scrittore, mentre rivela dettagli sempre più scabrosi e oscuri. E così è difficile fidarsi del tutto di Fedez, mentre canta i suoi tormenti, il vero amore nascosto, persino i tentativi di suicidio. Come si fa a distinguere la verità dalla finzione in chi ha ammesso di aver recitato per anni la parte del marito ideale?

La storia dei Ferragnez

Però dal punto di vista meramente di “prodotto confezionato”, alla fine il risultato funziona e infatti scala le classifiche degli streaming (e probabilmente pure quella del festival). Per chi invece si è distratto, vale la pena fare un piccolo riassunto di questa autofiction italiana, scrivendola come se fosse davvero la scheda di un romanzo.

Federico Lucia, rapper di Rozzano, fiero delle sue origini umili, diventa all’improvviso ricchissimo quando incontra Chiara Ferragni, imprenditrice digitale di Cremona. Con lei costruisce una storia d’amore all’apparenza ideale, che mescola vita mondana e intimità, raccontata in tempo reale sui social network. Il concetto di pubblico e privato diventa un amalgama all’apparenza inscindibile.

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Si sposano, hanno due figli e diventano un marchio potentissimo – i Ferragnez, un sodalizio che garantisce fatturati da record. Poi all’improvviso tutto frana: lui ha problemi di salute e lei problemi giudiziari. Litigano e divorziano. Lei cerca di ricostruirsi una reputazione, ma stenta a riuscirci. Lui entra in un vortice autodistruttivo, che anche in questo caso ha i suoi riflessi pubblici, che sfiorano la cronaca nera.

Poi, a pochi giorni dal festival, entra in gioco Fabrizio Corona – comunicatore con un passato ancora più torbido. È lui a rivelare che in realtà Fedez ha sempre amato un’altra donna (la stilista Angelica Montini). Ed è quest’ultima in realtà la causa di tutti i suoi tormenti, nonché la musa che ha ispirato la riedizione di Bella stronza, condita da un testo inedito, cantato per la prima volta sul palco dell’Ariston.

L’operazione

Con la sua cover, alla fine Fedez è arrivato terzo nella classifica di venerdì notte. Ad aggiungere un tratto surreale a tutta questa vicenda, c’è il fatto che lo ha battuto Topo Gigio. Altro grande maestro della comunicazione (e del confine fra reale e irreale).

Però il narratore è appunto inaffidabile e non si sa più dove stia la verità: l’operazione di Corona (guarda caso in un format su YouTube chiamato “Falsissimo”) era una forma di promozione in vista del festival? Era fatta alle spalle o in accordo con Fedez? Serviva per preparare il terreno emotivo che avrebbe poi portato a questo successo? È, in sostanza, solo una grande operazione commerciale, di marketing e comunicazione, capace di sfruttare i piaceri nascosti del popolo, quella propensione per i gossip, e pure i limiti di certo giornalismo?

O era tutto autentico, come è autentico un cuore che sanguina, che ti spinge a vivere le emozioni oltre il limite sopportabile da un uomo, fino a chiedere aiuto prima all’amico sbagliato e poi con dei versi urlati sul palco più importante d’Italia?

Il silenzio impossibile

Il punto è che nessuno oggi può sapere tutta la verità, e forse lo stesso Fedez talvolta si è confuso fra ciò che era vita e ciò che era fiction. È facile immaginare che lo abbia fatto negli ultimi anni, mentre forse finiva travolto dal suo stesso racconto.

Forse non sapremo mai dove si colloca il livello di allucinazione che questa vicenda porta con sé. Bisognerebbe provare solo a spegnere un attimo i riflettori e non farsi trascinare da questa voglia di vedere i propri difetti riflessi negli altri, cercando di empatizzare o di odiare chi sta costantemente in copertina. Ma ogni volta che qualcuno prova a spegnere una luce, c’è qualcun altro che ha tutto l’interesse ad abbagliarci ancora.

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