Il videogame originale uscì nel 2013, fu scaricato 50 milioni di volte, diventò una mania globale da 50mila dollari al giorno di introiti pubblicitari. Un anno dopo, il suo sviluppatore Dong Nguyen lo rimosse da tutti gli store digitali, pentito per la dipendenza che creava. Ora il gioco viene rilanciato da un nuovo team. Che ha diversi legami con il mondo dei token virtuali
Nel 2014, l’iPhone 5S veniva venduto su eBay a prezzi folli, con offerte che andavano dai 300 dollari ai 5mila. Ma dopo giorni di asta, qualcuno era arrivato a costare anche 90mila dollari. E non c’era nessun dato all’interno di quei dispositivi, fatta eccezione per un’applicazione, un gioco: Flappy Bird. Il titolo, sviluppato dal programmatore vietnamita Dong Nguyen ed edito da dotGears, è uscito nel 2013 ed è stato scaricato 50 milioni di volte. Il mondo, davanti a Flappy Bird, è semplicemente impazzito.
L’obiettivo è semplice: attraverso il tap del dito sullo schermo, un uccellino deve passare in spazi angusti tra grandi tubi verdi (che ricordano quelli di Super Mario) e totalizzare più passaggi possibili, con la velocità che man mano aumenta. Era difficile, ma maledettamente soddisfacente. E proprio per questo il gioco è ben presto diventato virale su YouTube, con video di persone che raggiungevano punteggi assurdi; si giocava a Flappy Bird a scuola, di nascosto, durante gli intervalli, sulla metropolitana, nelle pause, anche non nelle pause. La creatura di Nguyen era ufficialmente un fenomeno globale da 50mila dollari al giorno di introiti pubblicitari.
Ma nel 2014, a meno di un anno dall’uscita, cambia tutto. Lo sviluppatore fa marcia indietro. Qualcuno ha pensato a una causa legale portata avanti da Nintendo, la compagnia di videogiochi giapponese, per via delle molteplici somiglianze tra alcuni elementi del gioco e l’estetica di Super Mario Bros. In realtà, l’azienda nipponica non ha mai intentato una causa contro Nguyen.
Il motivo è un altro, lo sviluppatore non riusciva più a dormire la notte all’idea di aver realizzato un titolo che creasse così tanto coinvolgimento, “dipendenza”, dice lui. «Non ce la faccio più», aveva spiegato, aggiungendo che il gioco gli aveva «rovinato la vita». E da lì la scelta drastica: Flappy Bird sarebbe stato rimosso da tutti gli store digitali, rimanendo però installato sui dispositivi che lo avevano scaricato. Da qui nasce il mercato parallelo su eBay.
Il ritorno
Un paio di settimane fa, il 12 settembre, a dieci anni dalla “scomparsa” del gioco, una compagnia – chiamata The Flappy Bird Foundation – ne ha annunciato con grandi novità: inedite mappe di gioco, nuovi personaggi e modalità. Una rivelazione bizzarra, visto che il programmatore stesso aveva escluso la possibilità di un ritorno, proprio per la dipendenza che poteva causare. I diritti sono stati ottenuti dalla Gametech Holdings, ma non da Nguyen in persona, che aveva perso il copyright nel 2018.
Il nuovo team ha inoltre ottenuto i diritti per Piou Piou vs Cactus, un videogioco per smartphone uscito nel 2011 che assomigliava molto al titolo di Nguyen. Ma con alcune differenze estetiche: Piou Piou non aveva il look “pixellato” del suo competitor, e al posto dei grandi tubi verdi c’erano dei cactus. L’idea e il funzionamento però rimanevano molto simili, e lo sviluppatore, il francese “Kek”, aveva implicitamente accusato Nguyen di plagio, senza però portare avanti alcuna causa legale.
Schema Ponzi?
Da quando è stato annunciato il grande ritorno, però, diverse testate di settore hanno iniziato a notare come in alcune pagine del titolo si parlasse di Web3 (la nuova idea del web tra blockchain e token non fungibili, Nft), e di come il Ceo di Flappy Bird Foundation, Michael Roberts, avesse legami nel mondo delle criptovalute, con il progetto DeezNft. E infatti, la nuova versione dell’uccellino si baserà su Notcoin, una criptovaluta nata su Telegram e supportata dalla blockchain Ton. Giocare al nuovo Flappy Bird quindi permetterà di guadagnare dei token virtuali che si possono vendere e comprare come se fossero asset virtuali da mercato azionario.
Secondo gli utenti, questa mossa potrebbe essere uno schema Ponzi come se ne sono già visti nel mondo dei videogiochi negli ultimi anni, soprattutto nel periodo di maggior “successo” delle cripto e dei modelli cosiddetti play-to-earn (cioè gioca per guadagnare, ndr). Axie Infinity, di Sky Mavis, ne è un grande esempio: una sorta di Pokémon che – secondo un reportage del Times – aveva creato un sistema piramidale nelle Filippine che stava causando danni importanti alla vita di molte persone, la quali lasciavano lavori sicuri inseguendo il sogno del “guadagno facile”.
Comunque, il nuovo Flappy Bird (già disponibile con una piccola anteprima sul social di Pavel Durov) dovrebbe arrivare nei prossimi mesi su Pc e nel 2025 su smartphone. E mentre “Kek”, lo sviluppatore di Piou Piou, è entusiasta di questa nuova iterazione, Nguyen su X scrive solo che «non sostiene le criptovalute» e che lui «non ha venduto niente». Una cosa è certa, ci mancava solo Flappy Bird con le cripto.
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