Le posizioni della volata prenatalizia sono delineate. Per tutti i generi. Volo domina la classifica generale e quella del romanzo. La saggistica invece è dominata da Aldo Cazzullo. Mentre il podcast di Baricco e la newsletter di D’Orrico si inventano un altro modo di parlare di libri
Le posizioni della volata prenatalizia sono delineate. Per tutti i generi. Volo domina la classifica generale e quella del romanzo italiano: il suo Tutto è qui per te, Mondadori, è il libro più acquistato in Italia.
Fabio Volo, si sa, non è amato dagli intellò né dalle professoresse democratiche, ma, va detto, è un maestro. È tra i migliori autori di romance, ideatore di storie romantiche, di sentimenti, anche elementari, e di passioni, anche comuni, in cui lettrici e lettori di ogni età, (ora Volo ha cinquant’anni e parla ai suoi coetanei e oltre), si possano riconoscere, specchiare e identificare.
In più Volo regala e rifila ai suoi seguaci il numero sufficiente di frasi paracule pronte per essere rubricate da internet e poi spese al mercato dei social e della vita.
A Roma con Aldo Cazzullo
La saggistica è dominata da Aldo Cazzullo, giornalista di punta del Corriere e divulgatore attendibile e efficace tra libri e tv. Il suo libro è dedicato alla storia di Roma, Quando eravamo i padroni del mondo. Roma l’impero infinito, Harper Collins.
Per Cazzullo, competitor di Corrado Augias e di Alberto Angela nella divulgazione, memore delle lezioni di Indro Montanelli e di Beniamino Placido, l’impero romano non è mai caduto. Tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani: l’Impero romano d’oriente; il Sacro Romano Impero di Carlo Magno; Mosca, la terza Roma.
E poi l’impero napoleonico e quello britannico. I regimi fascista e nazista. L’impero americano e quello virtuale di Mark Zuckerberg, grande ammiratore di Augusto: il primo uomo a guidare una comunità multietnica di persone che non si conoscevano tra loro ma condividevano lingua, immagini, divinità, cultura. Roma vive.
In tutto il mondo le parole della politica vengono dal latino: popolo, re, Senato, Repubblica, pace, legge, giustizia. Kaiser e zar derivano da Cesare. I romani hanno dato i nomi ai giorni e ai mesi. Hanno ispirato poeti e artisti in ogni tempo, da Dante a Hollywood. Hanno dettato le regole della guerra, dell’architettura, del diritto che vigono ancora oggi.
Hanno affrontato questioni che sono le stesse della nostra quotidianità, il razzismo e l’integrazione, la schiavitù e la cittadinanza: si poteva diventare romani senza badare al colore della pelle, al dio che si pregava, al posto da cui si veniva. A noi italiani in particolare i romani hanno dato le strade, la lingua, lo stile, l’orgoglio, e il primo embrione di nazione.
Attraverso un racconto pieno di dettagli e curiosità, alla portata del lettore colto ma anche di quello semplicemente curioso, Aldo Cazzullo ricostruisce il mito di Roma, partendo dai personaggi e dalle storie e arrivando alle idee e ai segni.
A cominciare dal racconto della fondazione mitica di Roma, il mito letterario di Enea a quello di Romolo, a quello che è stato il simbolo di tutti gli imperi del mondo, da Roma all’America: l’aquila.
Nella narrativa straniera domina Ken Follett con Le armi della luce (Mondadori), nei tascabili Accabadora di Michela Murgia da Einaudi, nei fumetti Pera Toons per Tunué.
Modi nuovi per parlare di libri in digitale
Segnalo che nascono in contemporanea due modi di parlare di libri, in digitale, e sono nuovi, sexy e affascinanti.
Michela Murgia e Beppe Fenoglio. Imperdibile.
Wild Baricco è un podcast con Alessandro Baricco condotto da Matteo Caccia del Post e prodotto insieme e grazie all’editore di Baricco, Feltrinelli. In omaggio ad Abel, un libro che ama tanto da «sputtanarsi», dice lui, e parlare, come mai aveva fatto, per due ore di politica, cultura, talento, narrazione, amore, pianoforti, corpo e malattia, rivoluzione digitale,Così come lo sbarco in digitale della newsletter del Joker e della Pagella di Antonio D’Orrico. Dopo tanti anni sul Corriere, la versione digitale, senza limiti e confini, davvero si confà a D’Orrico, è strepitosa. Qui per iscriversi alla newsletter; per seguirlo su Instagram @antodorrico.
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