Jon Fosse è considerato uno dei drammaturghi e scrittori più geniali viventi e il 5 ottobre è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Tra le sue opere, per l’Accademia svedese è particolarmente degna di nota Settologia, un romanzo in sette parti pubblicato in tre volumi, in cui due pittori dallo stesso nome, Asle, ripercorrono la loro esistenza. Il 10 ottobre esce in libreria per la casa editrice La nave di Teseo il secondo tomo, Io è un altro (Settologia III-V), di cui di seguito Domani pubblica un estratto, per gentile concessione dell’editore. 


Esco un attimo, dice Asle
Ma non allontanarti da casa, dice Madre
Pensavo di andare da Per Olav, dice Asle
Sì, non state costruendo un’auto di legno? dice Padre
Me l’hai detto tu, aggiunge
Sì, dice Asle
Vedi di non fare tardi, dice Madre

poi Asle esce e pensa che è stato brutto da parte di Testa Pelata toccargli la coscia, soprattutto dopo che Asle gli ha tolto la mano, sì, più volte, o almeno due, pensa, però non può raccontarlo a nessuno perché è imbarazzante, sgradevole e se qualcuno venisse a saperlo sarebbe ancora peggio, quindi non deve farne parola con nessuno, soprattutto a un adulto, perché allora la cosa risulterebbe così sbagliata, pensa, adesso lo è solo un po’ e, be’, in un certo senso è anche eccitante, sì, anche quello, anche se non gli è piaciuto per niente che Testa Pelata gli ha messo la mano sulla coscia, pensa Asle e non andrà mai più a fare un giro in macchina con Testa Pelata, questo è poco, ma sicuro, e non andrà mai a casa sua, anche questo è fuori discussione, pensa Asle mentre percorre il vialetto e in lontananza vede un trattore venire verso di lui, è un trattore vecchio, procede piano e il motore fa un rumore pazzesco e Asle continua a camminare e in lontananza il trattore si avvicina sempre più, anche se procede piano, e tra poco Asle attraverserà la provinciale prima di continuare su per la stradina che porta alla casa di Per Olav e della sua famiglia, dove chiederà se c’è Per Olav e, se c’è e se gli va, magari potrebbero cominciare a costruire l’auto di legno che hanno progettato di fare, o qualcos’altro, pensa Asle, che in quel momento sta attraversando la provinciale, accidenti che baccano fa il trattore che si sta avvicinando in lontananza, uno sferragliare terribile, pensa Asle e percorre il vialetto che porta a casa di Per Olav e della sua famiglia, bussa ed è Per Olav ad aprire la porta e Asle lo saluta, poi gli chiede se vogliono fare qualcosa insieme e Per Olav risponde di sì, volentieri, perché c’è una cosa che vuole fargli vedere, dice a bassa voce, poi si infila scarpe e giubbotto

Dobbiamo andare in un posto dove non ci può vedere nessuno, gli dice
e Asle annuisce
Così possiamo fare una cosa che non abbiamo mai fatto, dice
Andiamo giù alla Rimessa? gli chiede Asle
Alla vostra? dice Per Olav
Sì, dice Asle
e Per Olav dice che è una buona idea e così scendono alla Battigia, che si trova proprio sotto la provinciale, camminano fino ad arrivare alla Rimessa per la barca, poi vanno dietro la Rimessa, perché la porta posteriore è lì, anche se più precisamente si tratta di una specie di botola, tenuta chiusa da un gancio arrugginito e Asle la apre, Per Olav entra, Asle lo segue e all’interno della Rimessa è quasi completamente buio anche se Asle lascia la porta aperta a metà, e Per Olav tira fuori una scatola di cerini e accende un fiammifero
Hai i fiammiferi? dice Asle
Sì, risponde Per Olav
E ho anche un’altra cosa, aggiunge
e tira fuori un pacchetto di sigarette
Dove l’hai preso? domanda Asle
L’ho fregato a mio nonno, dice Per Olav
Ne ha tanti dentro una credenza del soggiorno, continua
e Per Olav accende un altro fiammifero
Hai mai fumato? Dice
No, dice Asle
E tu? gli chiede
No, dice Per Olav

e ora che il fiammifero si è consumato Per Olav dice che aprirà il pacchetto di sigarette e se ne accenderanno una ciascuno, però è molto forte e Asle non deve mandare giù il fumo nella pancia se non vuole vomitare, gli dice, glielo ha spiegato uno che aveva aspirato il fumo e quando lo aveva spinto fin sotto aveva rimesso subito e gli era successo perché aveva mandato giù il fumo nella pancia, dice Per Olav e adesso i loro occhi si sono abituati al buio della Rimessa e riescono a vedere abbastanza bene e Asle osserva Per Olav mentre apre il pacchetto e gli porge una sigaretta, poi Per Olav se ne infila una in bocca e dice ad Asle che deve aspirare nel momento in cui avvicina il fiammifero alla sigaretta bianca e Asle esegue e la sigaretta si accende e Asle la stringe davanti a sé tra l’indice e il medio, guarda la brace ed è bella da vedere, poi si riporta la sigaretta alle labbra, fa un tiro e un po’ di fumo gli entra in bocca, lo inspira e sente un buon odore
Il fumo ha un buon odore, dice Asle
poi tira un’altra boccata ed espira il fumo lentamente, lo guarda mentre si dissolve nel buio, ne tira una terza e trattiene più a lungo il fumo nella bocca prima di espirare e Asle si rende conto che gli piace fumare, quindi diventerà un fumatore, pensa Asle, e tira un’altra boccata e spinge leggermente il fumo in gola e sente Per Olav tossire
Che schifo, dice Per Olav
e Per Olav butta la sigaretta sul pavimento di terra battuta della Rimessa e la schiaccia con un piede
Mi è venuta subito la nausea, dice
e Asle spinge ancora di più il fumo in gola mentre avverte un piacevole formicolio in tutto il corpo, sì, è come se si sentisse più calmo e in qualche modo migliore, pensa
Ti è piaciuto? chiede Per Olav
Sì, risponde Asle
Davvero? dice Per Olav
Sì, dice Asle

e dice che quando sarà abbastanza grande comincerà sicuramente a fumare e Per Olav dice che invece lui no, poi aggiunge che Asle può tenersi il pacchetto di sigarette e la scatola di cerini e Asle gli chiede se non preferisce averli lui, ma Per Olav risponde proprio no e così Asle lo ringrazia e si infila pacchetto e scatola in tasca, poi pensa che il posto migliore per nasconderli è la Rimessa, sotto il tetto ci sono delle travi di sbieco a cui sono appesi diversi tipi di reti e alcune sono talmente marce da cadere a pezzi non appena le si tocca e Asle pensa che potrebbe appoggiare il pacchetto di sigarette e la scatola di cerini sopra una di quelle travi, una da cui pende una rete vecchia e marcia, pensa, così sale su un paio di cassette del pesce e appoggia tutto quanto su una trave
Meglio che vado a casa, ho la nausea, dice Per Olav

e Asle annuisce, Per Olav esce, seguito subito dopo da Asle, che rimette il gancio della porta al suo posto, poi risalgono il sentiero e una volta arrivati sulla provinciale si salutano e Per Olav prosegue sullo stesso lato della strada mentre Asle la attraversa e continua verso casa, entra e appende la giacca nell’ingresso, si toglie le scarpe e in quel momento arriva Madre, che gli dice che puzza di fumo
Hai fumato? gli dice
Sei abbastanza grande per fumare? gli dice
Fammi sentire l’alito, gli dice
e lui le alita in faccia e Madre chiede ad Asle dove si è procurato le sigarette e chi gliele ha date e lui si limita a rispondere che gliele ha date qualcuno e lei gli chiede chi? e Asle dice che non glielo rivelerà mai, sì, anche se lo uccide, dice

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