Seconda partecipazione al Festival per la cantante, con un brano che parla della «poetica dell’indecisione», un augurio per uscire dal limbo tra pensieri e istinto
Chiamo io chiami tu è la canzone con cui Gaia partecipa al Festival di Sanremo. L’edizione 2025, che vede il ritorno alla conduzione di Carlo Conti dopo cinque anni di Amadeus, si tiene da martedì 11 a sabato 15 febbraio. Gaia Gozzi, 27 anni, è alla sua seconda partecipazione: nella prima, nel 2021, aveva portato il brano Cuore amaro. Nel 2024 è tornata all’Ariston nella quarta serata dedicata alle cover, in duetto con la cantante in gara Big Mama. Gaia ha già calcato con successo diversi palchi televisivi, vincendo la diciannovesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi e classificandosi seconda alla decima edizione di X Factor.
Chiamo io chiami tu «parla dell’indecisione ma anche della poetica dell’indecisione. Ci ritroviamo spesso schiavi dei nostri pensieri e poco legati al nostro istinto e al nostro sentire. È un augurio per uscire da questo limbo», ha detto Gaia a Sarà Sanremo.
Il testo di Chiamo io chiami tu
Per esempio a me piace la musica
Stare nuda e nessuno che giudica
Amo il cibo di strada
I capelli del mare
Anche farmi del male
Che stupida
Menomale che non prende l’Iphone
Tra le onde alte di Rio
Un silenzio che mi spezza un po’
Che mi brucia un po’
Come fa uno shot
E quante parole che
Lasciano un vuoto
Ti lasciano solo
Qualcosa in cui credere
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando,
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente
Tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare
Di me mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama
Come i rami contorti dell’edera
Ci aggrappiamo a una scusa ridicola
Stiamo qui ad aspettare
In un limbo infernale
L’amore è una cosa più piccola
Cosa rimane se
Troppe persone si fottono il cuore
A pensare che poi non è
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Che pensavo a te
Come una voce
Che è fragile
Come l’idea
Di stare con te
Volevo stringerti a me
Come fosse per sempre ancora
Ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama
Il significato
«Cerco di far ballare piangendo» ha detto Gaia del suo brano, un pezzo pop latineggiante, con la frase “Chiamo io chiami tu” ripetuta ossessivamente, pronta a diventare un tormentone. Il brano parla di come superare i freni emotivi che trasformano le nostre emozioni istintive in un «limbo infernale». Gaia lo spiega così: «Ho voluto mescolare le mie due anime, quella più cupa e quella più allegra. Ha un ritornello che martella molto forte, ma poi il testo fa pensare».
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