Ad alcuni basta un film per entrare nel firmamento del cinema, Kilmer – morto a 65 anni per le complicanze di una polmonite - ne ha avuti tre in dieci anni sfolgorante di carriera. Tra il 1986, anno dell’uscita del primo Top Gun, e il 1995, quando indossa per la prima e unica volta la maschera di Batman in Batman forever. Nel mezzo, nel 1991, diventa Jim Morrison in the Doors di Oliver Stone
«Quando sei una stella, rimani sempre una stella», ha risposto Val Kilmer in una intervista del 2012, durante la promozione di una delle quattro pellicole a cui aveva preso parte quell’anno e oggi sepolte nella sua pagina IMDd. Ad alcuni basta un film per entrare nel firmamento del cinema, Kilmer – morto mercoledì 2 aprile a 65 anni per le complicanze di una polmonite - ne ha avuti tre in dieci anni sfolgorante di carriera.
Tra il 1986, anno dell’uscita del primo Top Gun, e il 1995, quando indossa per la prima e unica volta la maschera di Batman in Batman forever. Nel mezzo, nel 1991, diventa Jim Morrison in the Doors di Oliver Stone.
Poi, trent’anni di ruoli da comprimario o di scommesse perse al botteghino e la fama di attore carismatico ma difficile, intollerante coi registi e poco incline a familiarizzare con il resto del cast. Poco amante della Hollywood delle feste e snob nel ricordare la sua formazione alla Julliard.
Fino a quando il telefono del suo agente non ha smesso di squillare e un cancro alla gola lo ha costretto a una tracheotomia che gli ha tolto la voce. Per parlare aveva imparato a sibilare, chiudendo il tubicino sulla carotide e sfruttando gli esercizi vocali imparati in accademia.
Contrappasso d’ogni attore con un ego importante, diceva di voler «essere amato per il mio Amleto, non sentire “Hey, Iceman” mentre ero in fila per il decaffeinato». Eppure proprio il ruolo di Iceman, il pilota di caccia antagonista del Maverik di Tom Cruise in Top Gun, gli ha dato la fama da giovane e l’occasione di un ultimo commiato dal cinema. Nel primo film, il suo Iceman non diceva più di una ventina di parole ma Kilmer aveva la faccia e gli occhi giusti per farsele bastare e riempire con l’espressività i vuoti del copione.
Nel sequel Top Gun: Maverik del 2022, arrivato dopo un decennio di gestazione, il suo Iceman diventato generale ma invecchiato dalla malattia incontra un Maverik quasi uguale al sé stesso ventenne e ancora recalcitrante alle regole.
Kilmer è stato voluto personalmente da Cruise nonostante gli screzi di trentacinque anni prima e i quattro minuti di cameo trascendono la trama. I due si incontrano, con gli spettri delle foto della loro giovinezza negli anni Ottanta tutte intorno. Davanti ai dubbi di Maverik, Iceman scrive: It’s time to let go – è il momento di lasciar andare. Il passato ma anche le amarezze e i rimpianti. Perché, nonostante tutto, una stella rimane sempre una stella.
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