Ultimo ritocchi al provvedimento da 14,3 miliardi per sostenere famiglie e imprese in difficoltà per la crisi energetica e l’aumento dei prezzi: l’approvazione prevista per oggi pomeriggio, seguita da una conferenza stampa di Draghi, Franco e Cingolani
Sono in corso gli ultimi ritocchi da parte del governo al decreto Aiuti bis, il provvedimento da 14,3 miliardi per sostenere famiglie e imprese colpite dalla crisi energetica e dall’aumento dei prezzi. Il decreto includerà misure sul cuneo fiscale, sulle pensioni, le bollette, interventi per la siccità.
Alle 15 il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi per l’approvazione definitiva. Successivamente, i provvedimenti saranno illustrati in una conferenza stampa a cui parteciperà il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello per la Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Il decreto stanzia una cifra cinque volte superiore alle stime circolate a fine luglio. Un vero e proprio “tesoretto” per la cui distribuzione, Draghi ha accolto diverse richieste fatte dai sindacati, dall’intervento sulle pensioni all’estensione del bonus da 200 euro, ma non tutte le organizzazioni confederali sono soddisfatte del risultato.
Le misure
Gli ultimi dettagli vengono messi a punto in queste ore e le bozze che circolano sono ancora soggette a modifiche, ma questi sono i principali interventi che con ogni probabilità saranno confermati.
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Pensioni – La rivalutazione delle pensioni, prevista per gennaio, sarà anticipata di tre mesi. Le pensioni erogate aumenteranno così del 2 per cento a partire da ottobre.
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Bonus 200 euro – Il bonus da 200 euro, la cui erogazione è prevista da luglio e ottobre, sarà esteso retroattivamente anche alle categorie che ne erano state, come precari, stagionali e altre figure.
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Decontribuzione – Al posto della proroga del bonus fino a dicembre, il governo dovrebbe approvare un ulteriore aumento di un punto percentuale della decontribuzione fino al mese di dicembre. Lo scontro sul pagamento dei contributi passerebbe così dallo 0,8 all’1,8 per cento, per un costo totale di 1,6 miliardi di euro. La misura dovrebbe riguarda i redditi inferiori ai 35mila euro l’anno.
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Fringe benefit – Aumenterà la quota di bonus aziendali non soggetta a tassazione, dagli attuali 258 euro a 516, cifra già raggiunta nel 2020 con l’emergenza Covid.
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Accise – Circa 900 milioni di euro dovrebbero essere stanziati per prorogare di un altro mese lo scontro di 30 centesimi sulle accise sulla benzina. La misura dovrebbe essere estesa dal 21 agosto al 20 settembre.
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Contratti energetici – Fino al 31 ottobre, il decreto sospenderà il diritto delle aziende fornitrici di energia di cambiare unilateralmente i contratti nella parte che riguarda i prezzi delle forniture, anche dove esplicitamente previsto.
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Accoglienza – Il ministero dell’Interno riceverà un finanziamento aggiuntivo di 50 milioni di euro per dotare di ulteriori 8mila posti il sistema dell’accoglienza degli stranieri.
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Bonus psicologo e trasporti – Entrambi i bonus, il secondo introdotto, nel primo decreto Aiuti saranno rifinanziati. Il bonus trasporti dovrebbe passare da 79 a 180 milioni, mentre per il bonus psicologo non sono state ancora precisate cifre.
Le reazioni
Il sindacato Uil, l’associazione costruttori e il Movimento 5 stelle criticano le bozze del decreto accusandole di mancanza di incisività su diversi temi. Il più duro è il segretario della Uil Pierpaolo Bombardiere che parla di «elemosina» e dice che il governo si dovrebbe vergognare.
Bombardieri accusa in particolare la rivalutazione delle pensioni, che sarebbe insufficiente a proteggere i più anziani dall’attuale crisi, e la decontribuzione, che secondo uno studio del sindacato, porterebbe in media meno di cento euro ogni sei mesi nelle tasche dei lavoratori.
L’associazione costruttori Ance e i parlamentari del Movimento 5 stelle sono invece uniti nel chiedere un intervento sulla cessione dei crediti legata al superbonus, limitata dal governo Draghi con la giustificazione delle numerose truffe compiute e che ora minaccia di fallimento numerose imprese.
Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, parla di «ultima opportunità» per sbloccare un meccanismo che «è fonte di grandi disagi per le famiglie e le imprese».
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