Il partito di estrema destra ha ottenuto quasi 10 punti percentuali in più rispetto alle elezioni del 2019 in Turingia. In Sassonia invece la Cdu supera di un soffio Alternative für Deutschland, che ha comunque guadagnato 7 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni. A uscirne sconfitti i partiti della coalizione di governo
È la prima volta dal dopoguerra che l’estrema destra vince un’elezione regionale. Primo partito in Turingia, secondo i risultati preliminari, con il 32,8 per cento, Alternative für Deutschland ha trionfato in quella che per l’Spd è stata «una vera catastrofe», ha detto il presidente della Commissione per gli affari esteri del Partito socialdemocratico tedesco, Michael Roth. Un aumento di quasi dieci punti percentuali rispetto al voto del 2019, quando avevano ottenuto il 23,4 per cento dei consensi, che ha portato un grande distacco tra l’AfD e la Cdu, secondo partito nel land con il 23,6 per cento dei voti (21,8 cinque anni fa).
Se il distacco tra i primi due partiti è notevole in Turingia, in Sassonia dove ha ottenuto la maggioranza dei voti la Cdu, secondo i risultati preliminari, è minimo: l’Unione cristiano-democratica tedesca si attesta primo partito, conquistando il 31,9 per cento dei voti, superando di un soffio il partito di estrema destra che, invece, si ferma al 30,6 per cento delle preferenze.
Nelle due elezioni nell’ex Germania dell’est, gli elettori hanno così dimostrato la loro insoddisfazione verso i principali partiti tedeschi. «Una cosa è molto chiara: la volontà degli elettori è che ci sia un cambiamento nella politica. Abbiamo un chiaro mandato per governare in Turingia», ha dichiarato alla Zdf il co-presidente di AfD, Tino Chrupalla, non appena sono stati diffusi i risultati provvisori. Mentre la leader del partito di estrema destra e presidente del gruppo parlamentare AfD al Bundestag, Alice Weidel, ha sottolineato la «decisione chiara» presa dagli elettori che «vogliono che l’AfD partecipi al governo».
A uscirne sconfitti i partiti della coalizione di governo, tra cui i Socialdemocratici dell’Spd del cancelliere Olaf Scholz, i Verdi e i Liberali Democratici (Fdp). Un esito elettorale «particolarmente amaro», lo ha definito il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha invitato a tenere fuori dalle coalizioni gli estremismi di destra: «Tutti i partiti democratici sono ora tenuti a formare governi stabili senza estremisti di destra», ha dichiarato, aggiungendo che la Germania «non può e non deve abituarsi a tutto questo. AfD danneggia la Germania. Indebolisce l’economia, divide la società e rovina la reputazione del nostro Paese», ha dichiarato.
In Turingia
All’AfD (32,8%) e alla Cdu (23,6%) seguono il nuovo partito di sinistra Buendnis di Sarah Wagenknecht con il 15,8 per cento, nato a gennaio da esponenti fuoriusciti da Linke, la quale ha invece ottenuto il 13,1 per cento. L’Spd quinto partito con il 6,1 per cento dei voti mentre i Verdi e l’Fdp non hanno superato la soglia di sbarramento del 5 per cento.
In Sassonia
AfD ha guadagnato 7 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni, mentre la Cdu ha superato di un soffio il partito di estrema destra. Anche in Sassonia il nuovo partito populista di Wagenknecht si posiziona terzo con l’11,8 per cento. Seguono il partito socialdemocratico Spd con il 7,3 per cento e i Verdi con il 5,1 per cento. Rimane invece fuori dal parlamento sassone il Partito liberaldemocratico (Fdp), che ottiene solamente lo 0,9 per cento dei voti.
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