L’esercito ucraino utilizza uno strumento, ideato da un team di volontari, che ha rivoluzionato il campo di battaglia. Per intercettare missili, mappare campi minati, spostare uomini e mezzi e ottimizzare i tempi basta un tablet. Con questo sistema, le truppe possono resistere anche utilizzando equipaggiamenti antiquati
Da un lato armi a raggio laser capaci di tirare giù un Mig russo che vola a un’altitudine di due chilometri, dall’altro i soldati in trincea che tengono la posizione sotto la pioggia e con il fango che arriva fin sopra gli stivali.
In Ucraina la guerra rimbalza costantemente tra immagini che sembrano arrivare dal futuro e quelle che sembrano restaurate da cineteche di cento anni fa. Nel mezzo, chi cerca di creare un ponte per usare tutte le risorse militari – vecchie e nuove – ottimizzando tempi, munizioni, e per far muovere meno possibile i soldati sotto il fuoco russo.
Il software rivoluzionario
L’esercito di Kiev utilizza difatti un software che ha rivoluzionato il campo di battaglia – mappandolo in digitale – e che permette a comandanti e soldati di spostare velocemente il cannone di un vecchio obice puntando su un carro armato russo, dopo aver visto e visualizzato le coordinate delle posizioni nemiche in tempo reale su un tablet. Il software si chiama Kropyva, è stato ideato da un team di volontari della no-profit ucraina Army Sos – che si occupano anche di raccogliere fondi e distribuire aiuti per l’esercito – e consente di tracciare un campo di battaglia con molta più accuratezza rispetto a un radar tradizionale.
«Il sistema Kropyva è stato sviluppato nel 2014, dopo la prima invasione russa dell’Ucraina. A quel tempo, l’esercito ucraino non solo non disponeva di sistemi simili, ma non aveva nemmeno abbastanza mappe cartacee», racconta in esclusiva a Domani un portavoce del team che oggi si occupa di sviluppare Kropyva, e che preferisce rimanere anonimo.
A richiedere e utilizzare questo sistema per primi sono stati i comandanti delle unità d’artiglieria. All’inizio era una sorta di Google Maps da utilizzare anche senza connessione, poi le unità d’artiglieria hanno chiesto una integrazione di calcoli balistici e meteorologici, seguita dall’organizzazione di un ciclo completo di comando e controllo, che arriva fino all’ingaggio del bersaglio.
Questo vuol dire poter incrociare in tempo reale parametri come vento, curvatura della Terra ed elaborare in tempi brevi e con precisione coordinate da trasferire agli artiglieri che sono nascosti dentro a una trincea e attendono di poter togliere il telo mimetico da un obice semovente e fare fuoco. «Kropyva è composto da diversi componenti principali: una mappa elettronica con strumenti, un archivio di calcoli d’artiglieria e un modulo di comunicazione per connettersi ad altre postazioni Kropyva», spiegano dal team che ogni giorno mette a punto il software.
Non hanno dati specifici su quante unità lo abbiano richiesto, ma a Domani raccontano come a utilizzarlo siano più di 100mila utenti al mese. «Ad esempio, un operatore di UAV rileva un bersaglio e lo segnala sul tablet. Quella segnalazione appare sul dispositivo del tiratore nel giro di pochi secondi. Il sistema calcola automaticamente la direzione e l’angolo del cannone necessari per il colpo, tenendo conto delle condizioni meteorologiche locali, essenziali per una mira accurata», raccontano.
Poi una serie di comunicazioni tra “gunner” e “spotter”, tra chi spara e chi osserva per correggere la traiettoria. «Di solito, 2-3 colpi sono sufficienti per colpire il bersaglio con precisione soddisfacente», spiegano. «Dieci anni fa, il ciclo dalla rilevazione del bersaglio al suo ingaggio poteva richiedere decine di minuti o persino ore. Oggi, questo processo richiede solo pochi minuti. La guerra è diventata più precisa e intensa. Così come la difesa aerea è passata dai cannoni antiaerei ai missili guidati, anche l’artiglieria e la fanteria stanno ora transitando verso armi di precisione grazie a sistemi come Kropyva», racconta a Domani il portavoce che sviluppa il programma.
Il sistema utilizza frequenze radio digitali, satelliti come Starlink ed è stato integrato con AI per essere ancora più preciso nell’indicare il tipo di bersaglio. Un’altra funzione è quella di mappare i campi minati, e «creare rotte sicure per le evacuazioni mediche. Se un soldato è ucciso in azione, il software può individuare con precisione la sua posizione per il recupero successivo», si legge in un approfondimento recente fatto su United24, la maratona di notizie governativa. Dove si sottolinea l’importanza di questa pratica, il recupero dei soldati caduti assicura di fatto l’avvio delle pratiche di risarcimento per le famiglie dei caduti.
Un superpotere per Kiev
Sulla piattaforma di notizie governativa dedicata dal 2022 interamente al racconto della guerra, l’efficienza del software viene celebrata alla stregua di un superpotere, al punto che viene descritta come «una sorta di kryptonite» grazie alla quale «i soldati sono in grado di compiere imprese quasi impossibili utilizzando equipaggiamenti antiquati dell’era sovietica».
Oltre alle iperboli narrative, sul campo il software si è reso necessario ed essenziale anche per ottimizzare i tempi di addestramento. «I sistemi come Kropyva sono diventati essenziali per gli eserciti moderni», spiega il portavoce del team di sviluppatori. «In particolare, nel contesto di questa guerra, il principale vantaggio di Kropyva è stata la capacità di addestrare rapidamente artiglieri e osservatori avanzati per il combattimento», racconta. Contestualizzando il cambiamento di scenario, dal 2014 fino all’invasione su larga scala dell’Ucraina del febbraio 2022.
«All’inizio dell’invasione su vasta scala nel 2022, c’era un bisogno significativo di personale. Anche gli ex artiglieri avevano perso le loro competenze, e sarebbe servito un periodo di mesi per addestrarli nuovamente. Con Kropyva, l’addestramento richiedeva solo pochi giorni», spiega. E poi c’è il fattore legato alle diverse armi che arrivano a Kiev da alleati diversi, e – c’è da dire – anche da epoche diverse, con il trasferimento di armi anche da arsenali chiusi da decenni. «Un altro grande vantaggio è l’integrazione di una vasta gamma di equipaggiamenti di artiglieria. L’Ucraina ha ricevuto un’ampia varietà di sistemi di artiglieria e mortai, sia dell’era sovietica sia di produzione Nato. Ogni sistema ha procedure specifiche, e l’automazione dei calcoli (che variano tra i diversi sistemi) consente al personale di artiglieria di concentrarsi sulle operazioni di combattimento invece che sull’apprendimento di istruzioni in lingue straniere», racconta il portavoce. Il sistema è citato dai servizi di intelligence del Gur e anche dall’ufficio che si occupa della digitalizzazione del ministero della Difesa ucraino.
In un sondaggio lanciato sulla app Army+ – che può essere utilizzata solo dai soldati – Kropyva è stato segnalato come uno dei tre sistemi di combattimento più utilizzato sul campo, insieme ai software Delta e Virazh Planshet. Dal team di sviluppo confermano come ci siano «già centri di formazione all’interno delle Forze armate e alcune organizzazioni non governative che insegnano come utilizzare Kropyva».
Così mentre da un lato l’esercito di Kiev presenta armi come il laser Tryzub – che è anche il “tridente” simbolo che è riprodotto ovunque – e dall’altra droni d’attacco di ultima generazione come il Peklo che può viaggiare per 700 chilometri, la tecnologia resta comunque al servizio dell’artiglieria, come confermano gli sviluppatori di Kropyva. «I primi utenti sono state le unità di artiglieria, poiché l’artiglieria era, ed è ancora, la spina dorsale dell’esercito ucraino».
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