Sono circa 5,7 milioni i bambini sotto i cinque anni che sono sull’orlo della fame, 2,3 miliardi non hanno avuto un’alimentazione adeguata. Altri 2,6 milioni di bambini rischiano la fame nei prossimi mesi: la combinazione di Covid-19, conflitti e cambiamenti climatici ha portato l’emergenza a livelli mai raggiunti prima
Nel 2021 oltre 2,3 miliardi di bambini non hanno avuto un’alimentazione adeguata, ogni anno muoiono oltre 5 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni e la malnutrizione è la causa di quasi la metà di questi decessi: «Il pianeta sta affrontando la più grave emergenza alimentare del ventunesimo secolo». Il rapporto Save the children pubblicato oggi “Emergenza fame” mette davanti alla realtà del mondo della pandemia: la combinazione di Covid-19, conflitti e cambiamenti climatici ha portato la fame e la malnutrizione tra i bambini a livelli mai raggiunti prima. Le aree del mondo in “emergenza fame” sono sempre più ampie e diffuse, i più colpiti sono come sempre gli scenari di guerra: Tigray, Afghanistan, Siria e Yemen.
La crisi
Sono circa 5,7 milioni i bambini sotto i cinque anni che sono sull’orlo della fame, oltre il 50 per cento in più rispetto al 2019, si legge. Per Save the children siamo sull’orlo della catastrofe. E i numeri potrebbero peggiorare. Nel mondo oltre 40 milioni di persone sono a livelli di insicurezza alimentare di “crisi” o di "emergenza”. La situazione è in rapido peggioramento in 16 paesi in Africa, 4 in America Centrale e 3 in Asia.
Entro pochi mesi, potrebbero essere colpiti dalla fame oltre 2,6 milioni di bambini e circa 9,3 milioni di bambini vivranno gli effetti della malnutrizione acuta, un aumento di oltre il 6 per cento in un periodo brevissimo. Con il Covid-19, 370 milioni di bambini non hanno avuto accesso alle mense: «L’aumento previsto della malnutrizione nei prossimi mesi è così rapido e ampio che è come se in pochi mesi tutti i bambini italiani al di sotto dei cinque anni fossero colpiti dalla più grave forma di malnutrizione», spiega Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children. Ad oggi un bambino su tre nel mondo è denutrito.
Il clima
A sconvolgere il mondo non solo la pandemia, ma anche la crisi climatica: inondazioni, siccità, uragani e altri eventi meteorologici estremi. Un problema che non si sta combattendo con sufficiente determinazione, mentre l’80 per cento delle persone che si trovano in una condizione di insicurezza alimentare, povertà o che abitano in aree con conflitti in corso, ricorda l’associazione, vivono anche in paesi dove sono estremamente frequenti catastrofi naturali.
Quasi 2 miliardi di persone (poco meno di un quarto della popolazione mondiale) vivono in aree che soffrono di carenza idrica e si prevede che questo numero crescerà fino a raggiungere circa la metà della popolazione mondiale entro il 2030.
Il rapporto Save the children stima che 710 milioni di minori vivano nei 45 paesi a più alto rischio di subire l'impatto del cambiamento climatico. I più piccoli, ad esempio, rischiano di soffrire la carenza di cibo, malattie e altre minacce per la salute, come la scarsità o l'innalzamento del livello dell'acqua o una combinazione di questi fattori. Allo stesso modo le migrazioni diventeranno più frequenti: i movimenti di popolazione legati al cambiamento climatico sono in costante aumento, alcune stime parlano di oltre 1 miliardo di persone che nei prossimi trent’anni saranno costrette ad abbandonare le proprie case.
Gli “epicentri”
L'Afghanistan, che sta vivendo il ritorno del regime dei Talebani, è stato duramente colpito da tutti e tre i principali fattori che portano all’emergenza fame: conflitto, cambiamento climatico e Covid-19. La pandemia sta rendendo più difficile la lotta alla fame nella regione del Sahel, e in tutta l’Africa e le previsioni si fanno fosche. Anche la Somalia è uno dei paesi in cui l’emergenza fame è più drammatica, al punto che il Governo somalo ha dichiarato lo stato d’emergenza.
L’Etiopia è uno degli scenari che hanno occupato le cronache dell’ultimo anno. In questo momento il problema più urgente in Etiopia è il conflitto nella regione del Tigray, nel nord del Paese. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite sono più di 350mila le persone sull'orlo della malnutrizione e 140mila i bambini che soffrono la fame, di cui almeno 33mila rischiano la vita.
Si stima che oltre 50mila bambini sotto i cinque anni avranno bisogno di cure quest'anno a causa della malnutrizione acuta grave. Al momento però anche l’accesso agli aiuti umanitari è molto difficile.
Nello Yemen, ennesimo scenario di guerra, 10,3 milioni di bambini stanno affrontando la carenza di cibo. In mancanza di interventi, prosegue la Ong, circa 400mila bambini potrebbero morire a causa della malnutrizione. Solo nella metà meridionale del paese oltre 587mila bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione acuta e tra quest quasi 100.000 sono «sull'orlo della morte» per fame.
«La fame - conclude Fatarella – è ogni giorno di più un’emergenza. Sono i bambini a pagare il prezzo più alto di povertà, conflitti, crisi climatica e pandemia».
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