Maria Rosaria Boccia resta al centro della scena politica italiana. Torna sul pezzo con un nuovo post in cui si interroga sull’opportunità del ritorno in Rai di Gennaro Sangiuliano

«Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un'estorsione» si legge nel post. 

«Ma mi chiedo: una persona che si è dimessa da Ministro e che ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la tv di Stato, per di più in ruoli di comando?» scrive ancora l’imprenditrice campana. 

Sangiuliano è in aspettativa dalla Rai, dove si è fatto notare per aver più volte cambiato partito di riferimento nel corso degli anni, visto che a indicarlo come direttore del Tg2 fu la Lega. Ora lo attende un rientro difficile: i suoi amici sono pochi – i colonnelli meloniani non l’hanno mai davvero considerato uno di loro – e la vicenda peserà sul suo destino. La Tgr, feudo leghista, sembra irraggiungibile. Più probabili incarichi minori che non disturbino gli equilibri già fragili della spartizione tra i partiti di maggioranza e non diano all’ex ministro occasione per farsi notare ancora. 

Il museo

Boccia commenta anche la più stretta attualità: in una storia tira in ballo «un altro curriculum adatto» con un riferimento sulle scelte di consiglieri improbabili che Sangiuliano ha inanellato negli ultimi due anni. Il caso è quello dell’odontoiatra Raffaella Docimo, indicata dall’ex ministro per il consiglio della fondazione MAXXI che, dopo la promozione di Alessandro Giuli a ministro, dovrà traghettare il museo di arte contemporanea verso la nuova direzione. 

Docimo è stata candidata con Fdi alle ultime europee senza successo. Sarebbe stata proprio lei a far incontrare il ministro e Boccia durante un suo evento elettorale a Napoli, nel maggio 2023.

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