Sarà Marco Bucci, sindaco di Genova, a tentare di mantenere per il centrodestra il controllo della Liguria dopo la vicenda giudiziaria di Giovanni Toti. Bucci dovrà affrontare Andrea Orlando, sostenuto dal campo largo. 

L’annuncio è arrivato mercoledì mattina. «Bucci ha dimostrato, sul campo, di essere un ottimo amministratore. È stato uno dei protagonisti di quel ‘modello Genova’ che ha consentito in tempi record di ricucire la ferita del ponte Morandi e costruire il nuovo Ponte San Giorgio, ha realizzato grandi opere infrastrutturali, ha investito sulle specificità del territorio e si è occupato di riqualificare le periferie genovesi» si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro leader di centrodestra.

Anche la presidente del Consiglio ha detto la sua sui social: «Centrodestra unito per Marco Bucci, candidato presidente alle elezioni in Liguria. Una persona seria e competente che sono sicura potrà dare il meglio per la regione e i suoi cittadini».

Salvini si è rallegrato sui suoi profili social per la scelta del candidato civico. «Una persona competente e un grande sindaco che, grazie al modello Genova, ha saputo far rinascere la sua città dopo il crollo del Ponte Morandi e che dal 28 ottobre sarà un grande governatore a servizio della Liguria». 

Sulla stessa linea d’onda il segretario di Forza Italia Antonio Tajani: «Marco Bucci, il Sindaco dei Sì. È lui il candidato Presidente, del centrodestra unito, per vincere le elezioni regionali in Liguria. Il Sindaco che ha liberato Genova dalle catene dell’immobilismo di cui era prigioniera. Il Sindaco della crescita economica e infrastrutturale».

Il rapporto con Toti

Bucci è considerato parte del “sistema Toti”. Nell’inchiesta che riguarda l’ex presidente di Regione, per esempio, si cita il progetto del “tombamento” di Calata Concenter che ha interessato anche il sindaco di Genova, che però non è mai stato indagato. Bucci avrebbe anche beneficiato di un finanziamento occulto «a vantaggio della lista Toti per Bucci» che consisteva in messaggi pubblicitari trasmessi nel maxischermo della Terrazza Colombo, in cima al grattacielo Piacentini, visibile in tutta la città.

Andando oltre l’aspetto giudiziario e guardando alla struttura finanziaria messa in piedi da Toti, si è scoperto che una fetta consistente dei soldi arrivati sui conti del comitato (la media di incasso era di circa mezzo milione di euro all’anno) è servita per finanziare altri politici liguri: tutti del centrodestra, dal sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci al sottosegretario Edoardo Rixi fino ad assessori della giunta regionale (nessuno di loro è indagato).

Il primo cittadino – commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi, decisore insieme alla regione delle vicende portuali – a ridosso delle elezioni del giugno 2022 ha ricevuto quasi 40mila euro dal Comitato Giovanni Toti, la cifra più importante ottenuta da Bucci per finanziare la campagna elettorale. Tra questi, 15mila provengono come per sua stessa ammissione da Spinelli.

Le reazioni

Per il centrosinistra si aprono ora diverse difficoltà interne al campo largo. Italia viva, che sosterrebbe Orlando senza simbolo, ma fa parte della giunta di Bucci, è in grossa difficoltà e non è chiaro come possa a questo punto fare campagna elettorale credibile per l’ex ministro spezzino. 

Ha già preso posizione l’ex renziano Luigi Marattin, che ha lasciato il partito lunedì scorso. «Ho sempre pensato che Marco Bucci fosse una persona da appoggiare, perché amministratore capace, al di fuori degli scontri ideologici, degli estremismi, dei conservatorismi e dei populismi. L'ho pensato in tutti questi anni e lo penso tuttora», ha scritto il deputato sui social. 

Anche Giuseppe Conte è in difficoltà: da premier aveva nominato proprio Bucci commissario alla ricostruzione del ponte Morandi. Difficile ora attaccarlo sulla competenza. 

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