Qual è lo stato dei rapporti tra i cittadini e le forze dell’ordine? Quanto i cittadini si sentono trattati con rispetto dalle forze di polizia? Quanta fiducia hanno nelle capacità delle forze dell’ordine di scoprire e arrestare i criminali? Qual è il giudizio sulle performance nell’impedire crimini gravi e le azioni della microcriminalità (furti, frodi, scassi, ecc.)?

Il tema della fiducia nelle forze dell’ordine e nel loro operato è un tratto centrale della dimensione qualitativa di una democrazia. Essa interagisce con diversi aspetti della relazione tra gli individui e la società, come ad esempio la connessione con le dimensioni dell’incertezza, della responsabilità, del mettersi nelle mani di qualcuno.

Arrestare

Questi temi sono stati indagati in 31 paesi dalla ricerca di giugno 2024 di Ipsos Global Advisor. Il primo aspetto monitorato è stato quello del livello di certezza espresso dai cittadini in ordine alla capacità e volontà delle forze di polizia di trattare tutte le persone con il medesimo livello di rispetto.

Al primo posto, in questa dimensione, troviamo paesi come Singapore, in cui il 79 per cento della popolazione confida in questa capacità, seguito dall’India (76 per cento), dall’Olanda (69), dalla Nuova Zelanda e dall’Australia (68). Gli altri paesi europei vedono in testa la Spagna (67), la Francia (62), mentre più in basso si collocano la Gran Bretagna (54), la Germania (53), l’Italia (52) e, fanalini di coda, la Polonia (45) e l’Ungheria (42).

Anche sul fronte della capacità delle forze dell’ordine del proprio paese di individuare e arrestare in modo corretto e con prontezza i responsabili di un crimine svettano paesi come Singapore (83 per cento) e l’India (78), seguiti dall’Indonesia (75) e dalla Spagna (69).

In Francia il tasso di fiducia nella capacità delle forze dell’ordine di arrestare chi commette un reato è al 65 per cento, mentre in Italia si ferma al 50, in Germania scende al 47, in Gran Bretagna cala ancora al 44 per cento e in Svezia crolla al 41 per cento.

Impedire i reati

Simile è il livello di fiducia da parte dei cittadini nella capacità delle forze dell’ordine di contenere e fermare il verificarsi di crimini violenti. Anche in questo caso in Europa sono le forze dell’ordine spagnole a primeggiare, con il 67 per cento, seguite da quelle francesi (62) e da quelle olandesi (54).

Il giudizio in Italia si attesta al 50 per cento, mentre più basse appaiono le performance delle forze dell’ordine in Ungheria (49), Germania (43), Svezia (43) e, da ultimo, quelle della polizia britannica (40).

Più contenute ancora appaiono le performance delle forze dell’ordine nell’impedire che si verifichino furti con scasso, furti o frodi. Il dato nel nostro paese si ferma al 45 per cento, superato dall’operato di spagnoli (63) e francesi (54 per cento). Peggiori del quadro italiano, in questo ambito, sono giudicate le forze dell’ordine svedesi e britanniche (37), seguite da quelle ungheresi (43), tedesche (44) e polacche (45).

Fiducia, ma non troppo

Se osserviamo i dati italiani possiamo anche notare un ulteriore iato: la differenza tra la fiducia generica nelle forze dell’ordine e la valutazione delle loro capacità nel prevenire i crimini e individuare con precisione i responsabili e arrestarli.

Il tasso di fiducia nei carabinieri (58 per cento), quello nella polizia (56) e quello della guardia di finanza (55 per cento) collocano le tre forze dell’ordine in vetta alla classifica della fiducia nelle istituzioni italiane.

Di contro, come abbiamo potuto vedere dai dati di confronto globali, il giudizio sulle performance delle forze dell’ordine italiane, nei vari aspetti monitorati, risulta più contenuto e oscilla tra il 45 e il 50 per cento.

Anche la certezza che le forze dell’ordine italiane trattino tutte le persone nello stesso modo (52 per cento) non solo è al di sotto del tasso di fiducia complessivo, ma è anche nelle ultime posizioni nella classifica di giudizio rispetto agli altri paesi europei, superato in peggio solo da Ungheria e Polonia.

In un’epoca di incertezze, di senso di insicurezza e instabilità da parte delle persone, si determina una relazione peculiare e delicata tra le persone e le forze dell’ordine. Il bisogno di certezza e sicurezza pone in capo alle forze di polizia una richiesta di presenza, tutela ed efficienza, ma allo stesso tempo richiede anche un’attenzione spasmodica all’equilibrio, alle regole e procedure che impediscano a chiunque di percepirsi senza vincoli nell’agire o al di sopra della legge.

La democrazia richiede l’impegno quotidiano di promuovere un sentire collettivo che trova nell’apertura e nell’inclusione i suoi punti di riferimento, anche quando si parla di sicurezza e ordine pubblico.

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