La presidente smentisce parzialmente l’amministratore delegato Roberto Sergio dichiarando che la vicenda Scurati è «più complessa» di quella descritta dall’ad. Intanto le opposizioni unite hanno chiesto di ascoltare la giornalista e il direttore degli approfondimenti Paolo Corsini
«Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai», ha detto la presidente della Rai, Marinella Soldi, a proposito della vicenda Scurati.
Ma la presidente è scesa anche nel merito della ricostruzione di Roberto Sergio in commissione Vigilanza. «Quanto riferito dall'ad in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo». Insomma, l’ad non ha dato il quadro completo. «Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall'ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall'ad, che richiede un approccio più completo».
Non si è fatta attendere la replica dell’amministratore delegato: «Alla giornalista Serena Bortone è stata inviata da parte dell'Azienda una contestazione, così come avvenuto in altri analoghi casi, per il post pubblicato sui suoi profili social alle 8.30 del sabato 20 aprile in violazione della normativa che vieta ad ogni lavoratore Rai subordinato o autonomo di rilasciare dichiarazioni pubbliche o comunque rese in contesti pubblici quali i social network su attività, notizie e fatti aziendali. In attesa delle controdeduzioni, si precisa che si tratta di un atto dovuto, puramente gestionale e di esclusiva competenza dell'Ad».
Soldi da tempo è in rotta di collisione con Sergio e gli altri vertici di rito meloniano. La sconfessione arriva a valle di altri contrasti, non ultimo quello sul caso Saviano e quello su Sanremo, quando Sergio aveva preso le distanze dalle dichiarazioni di Ghali sul palco dell’Ariston.
Anche Feltrinelli – l’editore di Scurati – ha smentito la ricostruzione dell’ad. «Feltrinelli smentisce che ci sia stato alcun tipo di accordo per la promozione della graphic novel La seconda mezzanotte di Antonio Scurati con il programma condotto da Serena Bortone». Sergio aveva sostenuto che l’accordo fosse per una partecipazione a titolo gratuito perché lo scrittore era «interessato a un periodo di promozione di una graphic novel prenotabile dal 19 aprile e di una fiction tratta dalla sua opera».
Solidarietà per Bortone anche da parte di Francesca Bria, consigliera d’amministrazione in quota dem. «Il giornalismo libero non si silenzia. Il giornalismo è libero, indipendente e coraggioso o non è. Solidarietà a Serena Bortone e a tutti i giornalisti che subiscono pressioni e intimidazioni» ha scritto su X.
Le mosse della commissione
Intanto le opposizioni unite vogliono andare a fondo sulla vicenda e sono tornate a domandare – dopo una prima richiesta respinta in ufficio di presidenza – l’audizione di Bortone e del direttore degli approfondimenti Paolo Corsini, che ieri in audizione non è stato nemmeno citato, nonostante la responsabilità della vicenda sia riconducibile a lui.
Pd, M5s, Iv, Azione e Avs hanno richiesto di «fare chiarezza sul caso Scurati». In una lettera indirizzata alla presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, hanno sottolineato che «durante l'audizione dei vertici Rai di ieri sera è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi che li smentisce parlando di omissioni e racconti parziali».
Le opposizioni esprimono quindi «preoccupazione riguardo alla possibilità che l'amministratore delegato e il direttore generale Rai abbiano fornito informazioni non veritiere alla commissione di vigilanza. Pertanto – aggiungono - chiediamo l'immediata audizione di Bortone e Corsini. Il caso Scurati - concludono - non può essere archiviato in modo superficiale, anche solo l'ipotesi di censura nei confronti di uno scrittore non è compatibile con il concetto di servizio pubblico e con i principi fondamentali della democrazia».
«A seguito dell'audizione di ieri sera dei vertici Rai e delle richieste di approfondimento da parte di diversi gruppi, in particolare sul caso Scurati, ho convocato per il prossimo mercoledì 15 maggio l'ufficio di presidenza della commissione di vigilanza. In quell'occasione si prenderà una decisione sulla calendarizzazione delle audizioni di Serena Bortone, come richiesto dai gruppi di opposizione, e dei rappresentanti dei sindacati dei giornalisti Rai» ha detto la presidente della commissione Vigilanza Rai Barbara Floridia. Improbabile però che la richiesta vada in porto, vista la contrarietà della maggioranza alla richiesta: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati aveva respinto la stessa richiesta già qualche settimana fa.
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