Due terreni di proprietà del cognato della sottosegretaria ai Rapporti con il parlamento, la leghista Pina Castiello, hanno cambiato destinazione d’uso: da agricoli sono stati trasformati in zona speciale per un impianto di compostaggio.

Il tutto dopo la votazione di una delibera che ha ottenuto il voto favorevole della vicesindaca di Afragola (Napoli), ossia la sottosegretaria Castiello. Anche se sarebbe avvenuto a sua insaputa. «Nel caso citato come per l’intero Piano urbanistico comunale, non era a conoscenza, perché non tenuta, di chi fossero i terreni oggetti di cambio di destinazione d’uso», spiega a Domani lo staff della sottosegretaria, che inoltre aggiunge: quell’area è frutto di «lascito ereditario».

Resta un fatto: l’operazione ha prodotto l’effetto di aumentare il potenziale valore dell’area appartenente – tra gli altri – a Francesco Laezza, cognato di Castiello.

Un anno dopo

La storia è iniziata nel luglio del 2023, con il via libera alla revisione del Piano urbanistico comunale, il Puc (il vecchio piano regolatore), nella riunione della giunta, a cui ha presenziato la vicesindaca-sottosegretaria Castiello del comune di Afragola, oltre 60mila abitanti nel napoletano.

In quell’occasione la delibera ha stabilito un ampliamento di quasi tre volte superiore, rispetto all’inizio, dei terreni a cui modificare la destinazione. E così li ha resi disponibili per la costruzione dell’impianto legato al ciclo dei rifiuti.

Il passaggio decisivo è arrivato giusto un anno dopo con la votazione finale in consiglio comunale di giovedì 25 luglio. La maggioranza di centrodestra, a sostegno del sindaco Antonio Pannone (civico di area centrodestra), ha insomma apposto il sigillo definitivo. A dispetto dei rilievi mossi dalle opposizioni.

Il Puc trasforma vari terreni agricoli in aree afferenti alla Zona F2, quella destinata alla costruzione di un impianto di compostaggio di rifiuti per completare un progetto della regione Campania, già previsto e finanziato.

«Rispetto al conflitto di interessi in capo alla sottosegretaria Castiello, la maggioranza ha minimizzato e non ha mai smentito.

Peraltro il cambio di destinazione urbanistica non viene mai motivato», dice a Domani il segretario del Pd di Afragola, Pasquale Rosario Iazzetta. Da qui il rilancio della sfida in ogni sede: «Non escludiamo nessun mezzo disponibile lecito per fermarli, partendo dall’informare le autorità competenti».

Castiello respinge al mittente le accuse di scarsa chiarezza: «L’intera area in questione, sulla scorta di precisi indirizzi impartiti sia dalle amministrazioni di centrodestra sia da quelle di centrosinistra, nonché dalle commissioni prefettizie, è interessata da iniziative progettuali che hanno per obiettivo la costruzione di impianti afferenti al ciclo dei rifiuti». Quindi, la vicesindaca di Afragola conclude: «Un aspetto che, per definizione, esclude la coesistenza e lo sviluppo nell’area medesima e persino in quelle limitrofe, di attività di natura agricola sia di tipo spontaneo che di carattere industriale». Il cambio di destinazione era quindi inevitabile, per l’esponente dell’esecutivo di Giorgia Meloni.

Lungo percorso

La storia del Piano di Afragola è caratterizzata da un iter faticoso, che ha alimentato polemiche negli anni. Fino al 2021, tuttavia, prevedeva una zona più ridotta per la realizzazione dell’impianto di compostaggio.

Il Puc è cambiato in seguito e, solo nel luglio 2023, con la delibera di giunta è stato deciso il grande ampliamento della cosiddetta Zto F2, abbracciando dunque le aree di proprietà di Laezza, nei pressi di via De Chirico.

«Nel Piano strutturale 2021, redatto dagli stessi progettisti del Puc attuale ma prima dell’elezione dell’amministrazione Pannone, la zona F2 era limitata ai soli terreni destinati all’impianto di compostaggio, non ancora realizzato ma già progettato e finanziato dalla Regione», insistono infatti dal Pd di Afragola.

E si torna al punto di partenza. Durante la votazione della delibera – come si legge sugli atti ufficiali – era presente Castiello nelle sue vesti di vicesindaca. Senza alcun imbarazzo per l’impatto favorevole sulla propria famiglia, né per il doppio ruolo di governo e amministrativo.

Sul punto lo staff di Castiello tiene comunque a ribadire: «La sottosegretaria, con buona pace delle puerili insinuazioni del Pd, non ha procurato vantaggi di sorta ai suoi familiari».

Ma non c’è stato modo di fare delle modifiche sul documento. «Nonostante le criticità che abbiamo riscontrato puntualmente in tutto il processo, un’ampia maggioranza ha approvato comunque un Puc», sottolinea Iazzetta, che ravvisa poi un problema di sistema: «Non è la prima volta che molti degli addetti ai lavori fanno finta di non sentire quando si parla della sottosegretaria Castiello».

Feudo leghista

Di sicuro ad Afragola Castiello è una figura di spicco: il sindaco Pannone l’ha confermata come sua vice nel rimpasto di qualche mese fa. La sottosegretaria è insomma diventata la leader del territorio, in asse con Vincenzo Nespoli, ex parlamentare di Alleanza nazionale, con un cursus honorum post missino e già sindaco di Afragola.

Da qualche anno è traslocato con il partito di Salvini, formando quest’asse a trazione salviniana che ha reso il popoloso comune un feudo dell’ex Carroccio.

E se Nespoli ora si muove più su un territorio locale, Castiello non disdegna di far parlare di sé per altre iniziative nazionali sui generis. Proprio durante la campagna elettorale per le europee, la sottosegretaria leghista era stata protagonista dell’esaltazione della X Mas, corpo militare che ha aderito alla Repubblica di Salò. 

«Noi la torta la tagliamo con una decima», aveva detto Castiello a un evento elettorale. Un omaggio allo slogan del nuovo idolo leghista Roberto Vannacci.

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