Stop allo schema di decreto, in fase di trasmissione a Bruxelles, che regolamenta l’uso dei dispositivi omologando d’ufficio quelli approvati dal giugno 2017. Un modo per contrastare i ricorsi contro le multe. Avs: «Salvini deve fare i conti con le norme Ue»
Il ministero dei Trasporti, su indicazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini, ha sospeso lo schema di decreto che regolamenta l’uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles «perché sono necessari ulteriori approfondimenti».
Nelle disposizioni transitorie, il decreto stabilisce che dalla prossima estate tutti i dispositivi approvati dal 13 giugno 2017 in poi siano da ritenersi omologati automaticamente. Ciò, nelle intenzioni del ministero di Salvini, permetterebbe di mettere fine ai tanti ricorsi che i cittadini presentano quando ricevono le multe.
Il caos sul tema degli autovelox era nato infatti da una sentenza della Cassazione del 18 aprile 2024, secondo cui le multe per eccesso di velocità non sono valide se il dispositivo che le ha comminate non è omologato.
«Il ministro fleximan-Salvini, che aveva spostato totalmente la furia distruttiva di questi strumenti di moderazione della velocità, forse deve fare i conti con la realtà dell'ordinamento europeo, afferma in una nota Francesca Ghirra, capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive della Camera.
Cosa prevede il decreto
Il decreto è composto da 7 articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, ai sensi dell'articolo 142 del Codice della strada.
Nel dettaglio nell'articolo 6 del decreto, relativo alle disposizioni transitorie, si legge che «i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell'allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d'ufficio». Tutti gli altri «dovranno seguire una procedura tassativa con la disattivazione fino al completamento delle stesse, che prevedono che il titolare dell'approvazione di un dispositivo o sistema approvato prima dell'entrata in vigore del decreto possa richiedere l'omologazione integrando la documentazione, presentata in occasione dell'approvazione, entro il termine di sei mesi dall'entrata in vigore del decreto».
Quindi, con l’approvazione del decreto che nelle intenzioni sarebbe dovuto diventare operativo «a luglio», tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi sarebbero da ritenersi omologati e potrebbero dunque restare in funzione.
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