Il centrodestra chiude la campagna a Perugia per le regionali: la premier snobba l’Emilia-Romagna e spera nella vittoria di Tesei, da sommare a quella di Bucci in Liguria. L’attacco a Schlein e ai magistrati: «La sinistra chiede l’aiuto esterno e va contro gli interessi italiani». Le tensioni rimosse tra Lega e FdI e il patto con il sindaco di Terni per raccogliere voti
«Noi siamo alleati e amici, loro stanno insieme per interesse e si vergognano l’uno dell’altro. Rispondiamo con i risultati al loro odio e cattiveria». Dice così Giorgia Meloni chiudendo la campagna del centrodestra in Umbria, con Matteo Salvini e Antonio Tajani a sostegno di Donatella Tesei. Domenica e lunedì la presidente uscente se la vedrà con la sfidante Stefania Proietti, che venerdì sarà al presidio davanti all’ospedale di Terni, con Schlein e Conte di nuovo insieme.
Sull’Umbria il centrodestra ci crede e ci punta con forza. Se in Emilia-Romagna si dà per scontata la vittoria del centrosinistra – motivo per cui Meloni ha snobbato la regione, limitandosi a un collegamento video – a palazzo Chigi si pensa che portare a casa l’Umbria, dopo la Liguria due settimane fa, consentirebbe di rivendicare di aver vinto questa tornata elettorale, con due governatori di regione (ri)eletti su tre. Il tutto in un voto che si preannuncia molto incerto.
I sondaggi danno Proietti e Tesei appaiate, con un leggero vantaggio – a seconda dei casi – della prima cittadina di Assisi o della governatrice uscente, trionfatrice con un margine di venti punti nel 2019. Se fino a pochi mesi fa per il centrodestra sembrava essersi messa male, ora si respira un cauto ottimismo: merito dell’accordo con il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che può valere migliaia di voti, e della recente polemica sulla serie su Meredith Kercher che ha spinto la sindaca Vittoria Ferdinandi (centrosinistra) a scusarsi con i concittadini.
Tensioni passate?
Negli ultimi anni la destra non ha conservato il grande vantaggio del 2019, sia per i limiti dell’azione di Tesei sia perché nel frattempo il centrosinistra si è dimostrato più unito che in passato. Alle politiche che hanno segnato la vittoria di Meloni, nel 2022, qui FdI era stato primo partito con dieci punti più del Pd, ma nel complesso la coalizione di centrodestra aveva ottenuto 8mila voti in meno rispetto alle liste di centrosinistra.
A testimoniare il valore dell’Umbria per il governo c’è la sfilata di ministri che si è vista a Perugia: martedì in città c’erano Salvini, Giancarlo Giorgetti, Giuseppe Valditara e Alessandra Locatelli per spingere alla conferma della governatrice uscente. L’idea è di proseguire sulla strada tracciata, dal potenziamento dell’aeroporto alle altre infrastrutture, con attenzione a «imprese e famiglie». E con un focus sulla sanità con il progetto del nuovo ospedale di Terni, confermato dal ministro Giorgetti.
Si nascondono così sotto il tappeto le tensioni tra la leghista Tesei e alcuni suoi assessori di Fratelli d’Italia, poco entusiasti per la sua ricandidatura. A maggio, in un incontro privato con Arianna Meloni, era stata Paola Agabiti Urbani, assessora al Bilancio in quota FdI, a dire che «Tesei è un disastro e i rapporti con la Lega sono pessimi». Agabiti è l’assessora finita sotto indagine nell’inchiesta della procura di Perugia archiviata due settimane fa, grazie all’abrogazione dell’abuso d’ufficio da parte del governo.
L’impresentabile Bandecchi
Sul palco c’era anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che potrebbe essere l’ago della bilancia. E che è pronto a far pesare il suo contributo a un’eventuale vittoria, dopo aver lamentato di non aver ricevuto «neanche un colpo di telefono» per il successo ligure. Noto per gli insulti ai consiglieri d’opposizione e per le aggressioni in aula, l’ex patron della Ternana è fresco di rinvio a giudizio per evasione fiscale come amministratore dell’Università Cusano.
Sui social Bandecchi si vanta di non elemosinare voti – «al massimo li compro o li prendo di prepotenza» – e a Terni la sua figura è divisiva anche dentro il centrodestra, dopo che con alcuni esponenti di Fratelli d’Italia è praticamente venuto alle mani. Eppure il suo partito, Alternativa popolare, sostiene la candidatura di Tesei. Per Meloni e Salvini ogni voto conta, pur di chiudere con successo questo autunno elettorale.
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