Nel giorno dello Sciopero Globale per il Clima organizzato da Fridays For Future, le attiviste del gruppo sono tornate in azione per denunciare la siccità a piazza Solferino, attraverso la fontana Angelica, simbolo delle quattro stagioni. Altre due ragazze travestite da sirene si sono sdraiate sui bordi della vasca
Il volto della protesta ambientalista che riunisce i giovani in un moltiplicarsi di organizzazioni e azioni dimostrative, ha ormai preso le sembianze delle azioni sempre più frequenti. Questa mattina, nel giorno dello Sciopero Globale per il Clima organizzato da Fridays For Future, il gruppo nato dall’azione di Greta Thunberg nel 2018, le attiviste del gruppo Extinction Rebellion, sono tornate in azione.
Durante il corteo organizzato per l’occasione, mentre attraversavano piazza Solferino, hanno tinto l’acqua della fontana Angelica, simbolo delle quattro stagioni, color rosso sangue con la polvere di barbabietola. Altre due ragazze travestite da sirene si sono sdraiate sui bordi della vasca.
Sullo sfondo, teso tra le statue rappresentanti l'autunno e l'inverno, un grande striscione blu: «Acqua per tutte o champagne per qualcuno?». Fumogeni blu sono stati issati invece ai lati delle statue rappresentanti la primavera e l’estate. «La siccità che sta colpendo l’Italia, e il Piemonte in particolare, mette in luce le responsabilità di chi governa da anni i nostri territori», ha detto Aurora, in piedi su una delle quattro statue della piazza.
Il brutto episodio
Nel comunicato con cui ne dà notizia Extinction Rebellion, gli attivisti ricordano «il brutto episodio avvenuto lo scorso 17 febbraio nella sede RAI di Via Cavalli», una guardia giurata aveva estratto una pistola. Per fortuna non ha sparato.
Non si sono lasciati intimidire, e continuano a denunciare i problemi legati al clima, questa volta la gravissima siccità che dura ormai da più di un anno e che già oggi, in inverno, ricordano, costringe alcuni paesi piemontesi a essere riforniti con le autobotti.
Non è la prima protesta di Extinction Rebellion sul tema della scarsità idrica. A febbraio dello scorso anno, due attivisti si erano appesi sul ponte della Gran Madre. Qualche mese dopo, quando il Po e la Dora avevano raggiunto livelli di secca senza precedenti, alcune attiviste si erano incollate con il super attack alle porte della Regione Piemonte.
Il 25 luglio, due ragazze si sono incatenate al balcone del presidente della Regione, in piazza Castello, appendendo uno striscione con la scritta “Crisi climatica. Siccità, è solo l'inizio”. «Quel giorno 21 persone sono state denunciate e 15 sono state espulse da Torino, per avere urlato alla città quello che nessun politico stava dicendo», dice Clelia dalla testa del corteo. «Ed è quello che nessuno vuol dire nemmeno oggi. Questa siccità, questa crisi idrica, l'acqua che manca sempre e solo per qualcuno: sono la diretta responsabilità di chi governa e ha governato fino ad oggi».
La loro azione dimostrativa arriva dopo la vernice (lavabile) lanciata sul Senato dagli attivisti di Ultima generazione, e si aggiunge a una sequela di lanci di vernice, zuppa e blocchi stradali. I nuovi attivisti non hanno intenzione di fermarsi, e concretizzano la loro protesta pacifista nonostante le critiche della politica.
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