«L’inverno sta arrivando», ha detto a un’emittente tedesca Stoltenberg e «pagheremo un prezzo per il nostro sostegno all’Ucraina». Il ministro della Transizione presenterà a giorni il piano di riduzione dei consumi anche se ritiene che «i russi non potranno chiudere». Giani annuncia autorizzazione al rigassificatore di Piombino entro il 29 ottobre
«L'inverno sta arrivando e sarà dura. Pagheremo un prezzo per il nostro sostegno all'Ucraina in conseguenza delle sanzioni e, naturalmente, in conseguenza del fatto che la Russia utilizza l'energia come arma». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista all'emittente tedesca Zdf, rispondendo alla domanda se l'Europa abbia la forza per sostenere l'Ucraina anche nei prossimi mesi. La crisi del gas continua a sconvolgere i paesi dell’Unione europea, in primo luogo la Germania e l’Italia. Mosca ha fissato una nuova chiusura temporanea del gasdotto Nord Stream facendo pesare ancora una volta sull’Europa la minaccia di una chiusura definitiva e i paesi si stanno attrezzando.
La scommessa di Cingolani
In Italia, dove il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani continua a usare toni moderati, le riduzioni delle erogazioni di Gazprom anche se i rubinetti non saranno definitivamente chiusi cominciano a preoccupare il governo, visto che la dipendenza dalla Russia non è ancora stata superata. Il governo è pronto a mettere in campo nuove misure, il Corriere della sera parla di un Consiglio dei ministri fissato per giovedì. «Il nostro piano di risparmio gas lo presenteremo nei prossimi giorni. Abbiamo già delle operazioni in corso», ha detto Cingolani a Filorosso martedì sera.
A settembre verranno presentati gli scenari che stabiliranno le necessità a seconda delle quantità di gas disponibili ha detto ancora: «In questo momento abbiamo portato al 100 per cento l'utilizzo dei rigassificatori esistente. Dopodiché se, come probabilmente sarà, i russi non potranno chiudere completamente l'erogazione, noi dovremo sicuramente fare del risparmio».
Il ministro continua a spingere sul rigassificatore galleggiante che è previsto venga installato a Piombino ma che la cittadinanza guarda con preoccupazione, visto che la nave di 300 metri dovrebbe essere ormeggiata direttamente nel porto. «Il rigassificatore serve nei primi mesi del 2023. Ci sono due questioni: una è la sicurezza nazionale energetica, due le giuste richieste dei territori. Questa cosa va risolta. Io sono convinto che tutti hanno a cuore la sicurezza nazionale energetica, su Piombino dobbiamo fare delle operazioni di compensazioni e su questo stiamo lavorando. Parliamo di sicurezza nazionale energetica». Il rigassificatore dovrebbe entrare in funzione nel primo trimestre del 2023, la conferenza dei servizi è stata fissata per il 19 settembre prossimo e il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ieri pomeriggio ha annunciato che conta di arrivare all’autorizzazione entro il 29 ottobre, entro 60 giorni dall’avvio della procedura così come previsto dal decreto che ha stabilito l’installazione di questa infrastruttura e di quella analoga che dovrà arrivare a Ravenna entro il terzo trimestre del 2023.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi intanto continua a portare avanti il piano per fissare un tetto al prezzo del gas a livello europeo, se ne parlerà a settembre e l’Italia è pronta a mettere in campo una sua task force.
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