Il risultato delle elezioni politiche affida di fatto al centrodestra la formazione del nuovo governo e alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, la leadership di palazzo Chigi. Ma ci sono dei tempi tecnici per far insediare il nuovo parlamento, formare il nuovo esecutivo ed eleggere i presidenti di Camera e Senato. E tutto deve essere fatto in fretta, tenendo conto che in autunno il governo deve presentare alle camere la legge di Bilancio. 

Gli eletti

LaPresse

Tra qualche giorno, una volta che il Viminale avrà raccolto tutti i dati degli scrutini, comprese i voti arrivati dagli italiani residenti all’estero, si procederà con la proclamazione degli eletti da parte degli uffici elettorali presso le Corti d’appello. Quest’anno i tempi potrebbero essere più lunghi del solito, è la prima volta che viene eletto un parlamento fortemente ridotto rispetto alle elezioni precedenti.

Con la legge costituzionale sul taglio dei parlamentari, fortemente voluta dal Movimento 5 stelle, alla Camera i deputati diventano 400 (anziché 630) e i senatori 200 (invece di 315). Per un totale di 600 eletti invece di 945.

La convocazione del parlamento

Per il 13 ottobre è fissata la prima seduta dell’assemblea della Camera; mentre il Senato è “convocato a domicilio”, una formula che indica una successiva convocazione degli eletti a seguito della diramazione dell’ordine del giorno, che di regola avviene almeno cinque giorni prima della seduta.

Nel frattempo, gli uffici di Camera e Senato procedono con la registrazione dei neo parlamentari, che uno a uno si presentano nei due palazzi per lasciare i propri dati personali (compresa la foto).

Il materiale viene utilizzato anche per il cosiddetto “facciario”, un piccolo volume che viene utilizzato internamente, soprattutto dai commessi e gli addetti ai lavori, in particolare per imparare a riconoscere deputati e senatori per la prima volta in parlamento.

I nuovi presidenti

Nella prima seduta i parlamentari devono eleggere i due rispettivi presidenti. Gli uscenti sono Roberto Fico alla Camera e Elisabetta Casellati al Senato. La prima seduta viene solitamente presieduta dal parlamentare più anziano, nel caso del Senato, se i senatori a vita non saranno presenti, potrebbe essere Silvio Berlusconi (eletto a Monza) a presiederla.

Ogni camera ha le sue regole di elezioni. A Montecitorio, ad esempio, al primo scrutinio servono i due terzi dei componenti, al secondo e terzo voto il quorum si abbassa a due terzi dei votanti, dal quarto scrutinio in poi basta la maggioranza assoluta dei voti e si procede a oltranza. Nella storia della Repubblica non si è mai andati oltre al quinto scrutinio; è verosimile quindi che i deputati eleggano un presidente entro sabato 15 ottobre.

Al Senato, invece, il regolamento prevede passaggi differenti. Si elegge il presidente sempre entro il quarto scrutinio: primo e secondo voto sono a maggioranza assoluta dei componenti, terzo  voto è a maggioranza assoluta dei senatori presenti. Se nessun candidato raggiunge quest’ultima maggioranza si procede al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti. Di conseguenza viene proclamato eletto quello che ottiene un voto in più.

Nelle mani di Mattarella

03/02/2022 Roma. Insediamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il giuramento alla Camera dei Deputati in seduta Comune.

Chiuso questo passaggio, si apre formalmente la fase della formazione del governo. Il presidente Sergio Mattarella convoca, come da prassi, le consultazioni. Si inizia sempre con i presidenti delle camere, segue il presidente emerito Giorgio Napolitano (che solitamente viene raggiunto telefonicamente) e poi i partiti politici. Se il parlamento non tarderà a eleggere i suoi rappresentanti la finestra per le consultazioni si potrebbe aprire tra il 17 e il 18 ottobre.

Il premier

Se non ci sono intoppi, una volta terminate le consultazioni il presidente della Repubblica affida l’incarico a un presidente del Consiglio. In questo caso, sarà quasi certamente Giorgia Meloni. 

Solitamente il neo premier accetta con “riserva”, una formula prevista dalla prassi istituzionale che porta il nuovo presidente a convocare i partiti disposti a sostenere il suo governo. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia quindi discuteranno la lista dei futuri ministri. 

Lo scioglimento della riserva

Foto AGF

Una volta concluse le consultazioni, il nuovo presidente del Consiglio torna al Quirinale da Sergio Mattarella per comunicargli l’esito dei colloqui e per sciogliere la riserva. Al termine del colloquio, il premier annuncia la lista dei ministri, che sono nominati dal presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio.

Il giuramento

Subito dopo si procede con il giuramento che può avvenire o a poche ore dallo scioglimento della riserva o il giorno seguente. Il premier e i neo ministri si presentano al Quirinale per giurare nelle mani di Sergio Mattarella.

Una volta terminata la cerimonia al Quirinale, il presidente del Consiglio incontra a palazzo Chigi il premier uscente Mario Draghi. Al primo piano, nel salone delle Galere, ci sarà il passaggio della campanella (utilizzata all’inizio della riunione Consiglio dei ministri), dal vecchio al nuovo presidente. Da questo momento il governo è ufficialmente in carica. 

La fiducia del parlamento

25/09/2022 Milano, Matteo Salvini al voto

Dopo la formazione del governo, deputati e senatori devono votare la prima fiducia al governo. Si inizia probabilmente alla Camera. Il presidente del Consiglio pronuncia il discorso programmatico con il quale chiederà la fiducia. Con i nuovi numeri dei parlamentari saranno necessari 201 sì alla Camera e 104 sì al Senato.

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