Durante il suo intervento il vicepremier ha attaccato duramente i magistrati intrecciando il processo Open Arms e il caso Albania. Il Pd: «Megafono di propaganda becera»
È diventata un caso politico l’intervista di quattro minuti a Matteo Salvini trasmessa nell’edizione delle 20 del Tg1 di sabato 19 ottobre. Il vicepremier ha intrecciato il processo Open Arms e il caso del centro di detenzione in Albania per attaccare la magistratura. Proprio nel giorno in cui si è inasprito lo scontro con il ministro Nordio che ha definito «abnorme» la sentenza del tribunale di Roma. «Qualora fossi condannato, il problema non sarebbe mio ma dell'Italia - ha detto Salvini - perché dal giorno dopo scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare. Lo stesso vale per l'accordo con l'Albania. Se diciamo che non possiamo espellere nessuno, se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse o uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Quel magistrato che li ha riportati in Italia?».
La reazione del Pd e la replica della Lega
Immediata la reazione dell’opposizione con Elly Schlein: «Al Tg1 comizio delirante di Salvini che attacca i giudici che fanno il loro lavoro secondo le leggi e la Costituzione. Rai svilita a megafono di un governo che vuole smontare la separazione dei poteri attaccando la magistratura».
A cui ha fatto seguito anche la presa di posizione dei capigruppo del Pd alla Camera e al Senato Chiara Braga e Francesco Boccia e il capo delegazione al Parlamento europeo Nicola Zingaretti. Siamo all'attacco frontale ai poteri dello Stato e allo stato di diritto. Attaccare la magistratura è grave, farlo in prima serata dalla prima rete del servizio pubblico, se possibile, è ancora più grave. La Rai stasera si è trasformata in palcoscenico di Matteo Salvini che, a nome del governo, fa un comizio delirante di quattro minuti contro ogni principio costituzionale". Lo affermano i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato Chiara Braga e Francesco Boccia e il capo delegazione al Parlamento europeo Nicola Zingaretti.
I parlamentari della Lega in commissione di Vigilanza Rai esprimono, invece, solidarietà al Tg1. «La sinistra rispetti il servizio pubblico e non invochi bavagli dal sapore sovietico o cubano. Solidarietà al Tg1 e alle donne e agli uomini della tv di Stato, impegnati a fare corretta informazione nonostante le minacce e l'aggressività del Pd e di alcuni sindacalisti. Esattamente come i tribunali, anche la Rai non dovrebbe essere un centro sociale».
Il cdr del Tg1: «L'informazione della Rai deve essere sempre super partes»
«Riteniamo che gli oltre quattro minuti di intervista al ministro Salvini, imputato nel processo Open Arms, andata in onda nell'edizione delle 20 del telegiornale, abbiano leso uno dei principi alla base del nostro mestiere: l'equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci». Scrive in una nota il cdr del Tg1. «L'informazione del servizio pubblico dev'essere sempre super partes e mai percepita come soltanto di una parte. Ci aspettiamo che, in vista della sentenza di dicembre, altrettanto spazio sia concesso alle parti civili».
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