«Buongiorno, buonasera, lei è al primo piano? Dicono che lei e suo figlio spacciate, hanno detto giusto o sbagliato?»: nel 2020 la diretta Facebook in cui accusava una famiglia di spaccio, i post martellanti: dai poliziotti fuori dalle scuole alle accuse al centrosinistra. La campagna portata avanti con Morisi che oggi è indagato per droga e che per Salvini resta un amico
«Buongiorno, buonasera, lei è al primo piano? Dicono che lei e suo figlio spacciate, hanno detto giusto o sbagliato?». Matteo Salvini in diretta Facebook a gennaio 2020 andava a suonare in un palazzo della periferia al quartiere Pilastro, a Bologna: «A occhio non mi risponde più il tizio», diceva ridendo attorniato dai giornalisti.
Facebook ha eliminato il video perché non «rispettava gli standard della comunità di Facebook in materia di incitamento all’odio», ma Internet non dimentica, e la notizia riportata su tutti i giornali oggi torna indietro quando Luca Morisi, l’artefice della Bestia, il guru social di Salvini, risulta indagato per droga.
Come sia andata la vicenda non è ancora chiaro, ma Morisi ha lasciato la macchina social del capitano e i suoi incarichi politici nel partito l’1 settembre. Morisi è sotto indagine per detenzione e cessione di stupefacenti da agosto, quando durante un controllo i carabinieri hanno trovato un flacone di liquido non ancora identificato nell’auto di tre ragazzi. I giovani hanno detto alle forze dell’ordine di averlo ricevuto da «Luca Morisi, che abita a Belfiore». I carabinieri, riporta il Corriere, hanno perquisito la sua cascina e trovato alcune dosi.
Il social guru dice di non aver commesso alcun reato, ma chiede scusa: «La vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo: chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari».
Mentre si parla di legalizzazione della cannabis, proprio in questo periodo la Lega era tornata alla carica nella sua campagna contro le sostanza stupefacenti. L’ultimo post di Salvini a tema droga è del 20 settembre, da Bologna. La stessa città del citofono: «Qui quartiere San Donato di Bologna dove lo spaccio e il degrado sono ormai la normalità. Mentre la sinistra sta in centro, noi ripartiamo dai cittadini e dalle periferie».
Reddito di cittadinanza
Il 7 settembre su Instagram un riferimento non solo allo spaccio, ma anche al reddito di cittadinanza: «Arrestato un 54enne italiano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Da ulteriori approfondimenti è emerso che il 54enne percepiva il Reddito di Cittadinanza. Surreale!», esclama il post del Capitano. «Aiutare chi è in difficoltà sì, ma è uno strumento che ha creato lavoro nero e disoccupazione», e concludeva: «Usiamo questi soldi per gli italiani che ne hanno veramente bisogno e non per i furbetti».
Il problema, si legge sulla pagina Lega-Salvini premier, era nel centrosinistra: «Parlo di tasse e lavoro, Letta di legalizzare la droga».
Contro i migranti
A fine novembre del 2020, quando l’inviato di Striscia la notizia, Remo Brumotti, era stato minacciato, il momento era perfetto per alzare la voce contro il buonismo: «Spaccio, illegalità, clandestinità, mafie: l'Italia ha bisogno di TOLLERANZA ZERO, il governo smantella i Decreti sicurezza. Il buonismo è il male di questo paese».
Senza dimenticare, il 26 giugno, la giornata mondiale contro le droghe: «Nella giornata mondiale contro la droga, un grande ringraziamento a tutte le comunità di recupero di ragazze e ragazzi, uomini e donne, in tutta Italia, un esempio di speranza e rinascita». Per Salvini i partiti allora al governo (il post è dell’estate del 2020) promuovevano le droghe, ed ecco la Bestia proporre il «no allo stato spacciatore».
Tra propaganda sulle sostanze stupefacenti, reddito di cittadinanza e attacchi agli altri partiti, non poteva mancare il tema immigrazione.
I giovani
La propaganda di Salvini curata da Morisi ha come centro soprattutto le politiche giovanili.
Da ministro dell’Interno le piazze di spaccio per lui infatti erano le scuole: «Le droghe, vecchie e nuove, rovinano la vita a migliaia di ragazzi e alle loro famiglie. Voglio combattere gli spacciatori di morte».
Tre anni dopo con Morisi però torna la tolleranza: «Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi».
Salvini ha pubblicato una foto di loro due insieme: «Amicizia e lealtà per me sono la Vita. In questa foto avevamo qualche anno e qualche chilo in meno, voglio rivederti presto con quel sorriso», e conclude: «Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre».
A febbraio 2020 durante un comizio a Pesaro aveva altri toni: «Voglio un’Italia libera dalla droga e gli spacciatori con le palle incatenati ai piedi e ai lavori forzati».
© Riproduzione riservata