Franco Mirabelli, senatore e capogruppo in commissione Antimafia del Pd, ha chiesto che Salvini prenda provvedimenti: «Ho letto le intercettazioni sulla ‘ndrangheta riportate da Domani. Queste e i fatti di Latina fanno intravedere voto di scambio»
L’inchiesta pubblicata su Domani ha portato alla luce i contatti tra ‘ndrangheta e Lega in Calabria mentre si approssimano le elezioni nella regione. Franco Mirabelli senatore e capogruppo in commissione Antimafia del Pd ha chiesto che Salvini prenda provvedimenti e non solo nella regione del Sud: «Ho letto le intercettazioni, la magistratura farà le verifiche ma questo e altri episodi in campagna elettorale hanno dimostrato la presenza di pregiudicati e persone note alla magistraura ai comizi della Lega». Per Mirabelli quella del Carroccio non è una dimenticanza incolpevole ma «faciloneria e spregiudicatezza per cercare di allargare al sud Italia il partito della Lega, senza fare le dovute verifiche e prendere le necessarie distanze da figure compromesse».
Adesso c’è un’esplicita definizione: voto di scambio. «Queste intercettazioni – prosegue - e i fatti di Latina fanno intravedere voto di scambio e rapporti con alcune figure come i Di Silvio» il clan della città del Lazio feudo dell’ormai ex sottosegretario Claudio Durigon.
Mirabelli tiene a specificare: «Il segretario della Lega Matteo Salvini deve avviare una fase di trasparenza nel momento in cui si parla di vicinanza con la criminalità organizzata» e aggiunge: «Bisogna fare pulizia».
La preoccupazione più grande, prosegue il senatore, «è che per le vicende che denunciate (su Domani, ndr) non ci sia nessuna reazione da parte della Lega». Salvini tra mascherine con il volto di Paolo Borsellino, e frasi contro la malavita, ricorda, finora non si è mai mosso, anzi se l’è presa con Domani: «Ci sono proclami propagandistici continui contro la mafia, ma non vengono prese le distanze facendo anche solo semplicemente una dichiarazione in cui si dice che non c’è posto per queste persone. C’è un silenzio imbarazzato e imbarazzante».
Già in passato la commissione antimafia aveva puntato la lente sui rapporti tra politici del centrodestra e la criminalità organizzata. A metà ottobre si recherà in Calabria in missione.
Ministro dell’Interno
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris candidato per le elezioni calabre ha accusato Salvini di non essere intervenuto con efficacia contro la criminalità nemmeno quando era ministro dell’Interno.
Matteo Salvini, aggiunge adesso Mirabelli, «con la commissione Antimafia ha sempre avuto un rapporto complicato. Credo sia stato l’unico ministro dell’Interno ad aver occupato quel ruolo senza aver mai messo piede in commissione e a non aver mai risposto sulle politiche contro la criminalità organizzata», nonostante i parlamentari lo avessero convocato. Questo, conclude, «è indice della superficialità con cui Salvini affronta la cosa».
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