I risultati della seconda consultazione parlano chiaro: con un’affluenza superiore rispetto al primo voto gli iscritti hanno confermato con forza la cancellazione del ruolo del garante e anche tolto di mezzo il limite dei due mandati
È arrivato quasi alle 23, un’ora dopo la chiusura delle urne, il risultato che conferma la cancellazione del ruolo di Beppe Grillo dal Movimento 5 stelle con l’80,6 per cento dei voti a favore dell’eliminazione del ruolo del garante. Nel voto di due settimane fa avevano votato a favore il 63 per cento dei votanti. Si tratta della vittoria definitiva di Giuseppe Conte, che può finalmente archiviare l’epoca grillina del M5s.
Il presidente parla già di «voltare pagina». «Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in tutti contano davvero» scrive in un post, annunciando una diretta per lunedì 9 dicembre.
Il risultato era già chiaro alla chiusura del voto, quando era stata comunicata un’affluenza addirittura superiore alla prima convocazione, quando il risultato era stato del 61 per cento: questa volta a votare sono stati 58.029 iscritti, pari al 64,9 per cento degli aventi diritto.
Le raccomandazioni – per quanto mascherate in raccomandazioni ambigue – del fondatore di boicottare il voto per far mancare il quorum sembrano cadute nel vuoto. Grillo ha replicato subito al risultato con un post di “saluto”.
Anche le altre proposte di Conte, inclusa la cancellazione del vincolo dei due mandati, e le altre, legate perlopiù a dettagli tecnici sul funzionamento interno del Movimento, sono state approvate con percentuali molto alte.
La richiesta di Conte
Dopo il primo voto, l’ormai ex garante aveva chiesto – come da sue prerogative – la ripetizione del voto sulle questioni statutarie, che riguardavano anche il limite ai due mandati: anche in questo caso gli iscritti hanno confermato il risultato della prima votazione, votando a favore della cancellazione del vincolo nel 76,6 per cento dei casi. Proprio sul limite ai due mandati Grillo si era impuntato già nelle conversazioni preliminari all’organizzazione dell’assemblea costituente. Anche Danilo Toninelli, rimasto fedele al fondatore in queste ultime settimane, le ha spesso rivendicate come caratteristica che differenzia il M5s da altri partiti.
E invece niente, ci sarà la possibilità di ulteriori mandati. Aumenta invece l’aspettativa per cosa deciderà di fare Grillo, che nel suo video della scorsa settimana aveva promesso «un’idea», che avrebbe condiviso in un secondo momento. Il fondatore ha anche accusato Conte di aver snaturato il Movimento e decretato la morte del M5s.
In tutta risposta, l’ex premier aveva spiegato che l’unico partito «morto» fosse il Movimento di stampo grillino ed enfatizzato che da lunedì sarà necessario «voltare pagina». Grillo, in ogni caso, aveva messo anche avanti le mani sul risultato: «Avete già deciso. Ho già perso».
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