Comincia al palazzo dei Congressi la prima giornata dell’assemblea costituente del Movimento 5 stelle. Attesa per una possibile (ma improbabile) improvvisata di Grillo
Sono bastati pochi minuti per far partire la contestazione a Giuseppe Conte durante Nova. L’assemblea costituente dei Cinque stelle parte in salita: durante il primo intervento del presidente, dopo una serie di numeri snocciolati per illustrare il lavoro portato avanti nei primi mesi, un gruppo di presenti che indossava una maglia con i volti di Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio, ha iniziato a gridare “dimissioni”, “trasparenza” e “onestà” all’indirizzo dell’ex premier. Che pure era stato accolto con applausi scroscianti, standing ovation e addirittura un coro: «C’è solo un presidente».
I contestatori sarebbero per lo più parte del gruppo Figli delle stelle, in ottimi rapporti con alcuni ex anti-Conte come Danilo Toninelli, che in questi mesi hanno portato avanti una linea polemica nei confronti dell’assemblea, arrivando a sconsigliare il voto. «Non siamo assolutamente d'accordo con questa assemblea, che non è stata chiesta da nessuno. Men che meno da noi che siamo gli attivisti veri pentastellati, che teniamo ai principi fondamentali del Movimento che sono stati calpestati» ha detto uno di loro. E ancora: «Avete dimenticato tutto, siamo nati tra i banchetti e non in un teatro».
«La trasversalità e il limite dei due mandati non sono posizioni “superate” ma pilastri che hanno consentito alla nostra comunità politica di porsi come unica alternativa al sistema partitico, superarli non è un'evoluzione ma, piuttosto, un'omologazione alla partitocrazia» si legge in un comunicato che hanno pubblicato successivamente. «Nutriamo forti dubbi sulla leadership di Giuseppe Conte pur non contestando l'ottimo lavoro da presidente del Consiglio svolto nella passata legislatura. Riteniamo che l'attuale dirigenza voglia modificare le regole fondative per consolidare il proprio potere, proponendo un modello verticistico, lontano dai valori e dalle idee di Grillo e Casaleggio».
«Saremo accoglienti soprattutto per chi la pensa diversamente da noi», dice Conte in conclusione del suo discorso. Più tardi l’ha ribadito ai cronisti: «Era una cosa organizzata. Su 90mila persone ci sta: siamo senza reti di protezione, siamo trasparenti. Se poi uno è contrario può votare no».
Subito dopo sono saliti sul palco i “giovani” coinvolti nella costituente e iscritti al partito: chi ha identificato come priorità la pace, chi ha citato il salario minimo, chi ha parlato di partecipazione, tanti ringraziamenti a Conte per il coinvolgimento.
La vigilia
L’attesa era stata segnata da pesanti accuse reciproche tra chi è dalla parte di Conte e i grillini della vecchia guardia. L’ultimo a lanciare strali sulla costituente che Grillo ha raccomandato di boicottare in ordine di tempo è stato Davide Casaleggio. Il figlio del fondatore aveva parlato di una costituente «opaca». «Il tema è che questa gestione, questa impostazione dall'alto non funziona ed è ovviamente in declino» ha detto. «Uscirà un risultato che non darà una spinta. Si sta discutendo alla fine se dare un terzo mandato al Pd. Il tema - ha continuato - è che questo modello non sta funzionando, ha allontanato iscritti ed elettori. Questo modello ha portato a un'irrilevanza politica».
Resta il dubbio se il garante stesso, di cui si discuterà in assemblea, farà un passaggio al palazzo dei Congressi. Tra i quesiti sottoposti al voto ce n’è uno che lo riguarda e chiede agli iscritti se vogliono mantenere il ruolo del garante così com’è o ridurne durata e poteri. L’auspicio dei contiani è che si vada in questa direzione, dopo che i rapporti con il fondatore si sono ridotti allo zero e Grillo ha sconfessato l’iniziativa.
© Riproduzione riservata