La presidente del Consiglio torna sull’inchiesta di Bari in un’intervista al Tg5 in cui ha parlato anche della Rai e ha promesso di nuovo che le tasse rimarranno stabili
Giorgia Meloni vuole far passare il messaggio che la presidente non è ricattabile, una sua priorità fin dai tempi della formazione del governo, quando lo ripeté a Silvio Berlusconi.
«In questa Nazione ci sono probabilmente gruppi di pressione. I gruppi di pressione non accettano di avere al governo qualcuno che pressioni non se ne fa fare che non si può ricattare. E allora, magari tentano di toglierselo di torno con altri strumenti. Temo che non riusciranno», ha detto la premier in un’intervista al Tg5.
«Penso che ci siano dei funzionari, dei dipendenti pubblici e privati, che prendono illegalmente delle informazioni e le vendono sul mercato. A chi? Questa è la risposta che stiamo aspettando» ha continuato, facendo riferimento al caso di Bari. E mettendosi al centro della polemica: «Io sono la persona più dossierata d'Italia, le dirò che nel dramma c'è la buona notizia. E la buona notizia è, intanto, che la mia vita è stata proprio passata allo scanner e non si è trovato niente».
La Rai
Oltre a fare un passaggio sul Medio Oriente dicendo che gli attacchi al contingente Unifil in Libano sono «inaccettabili», la premier ha anche parlato del servizio pubblico. «Sulla Rai siamo proprio al ridicolo. Con una sinistra che dieci anni fa ha fatto una legge sulla governance della Rai che ha usato per dieci anni e oggi ci dice che quella legge fa schifo, e quindi non va usata e va fatta una nuova altrimenti non si può nominare la governance stessa... La Rai fortunatamente continua ad operare è perfettamente operativa e quindi la cosa non preoccupa».
Per la sinistra – ha detto ancora Meloni, facendo riferimento all’elezione fallita del giudice della Consulta proposta dalla destra – sarebbe tutta una questione di nomine. «Sono passati dieci mesi, abbiamo il diritto di fare le nostre proposte, mi ha colpito che l'opposizione invece di fare altre proposte abbia addirittura impedito ai parlamentari di entrare e partecipare alla votazione. non mi stupisce il fatto che la sinistra in questi due anni si sia appassionata sempre e solo al tema delle nomine».
La manovra
La presidente del Consiglio è poi passata a parlare della manovra il cui percorso parlamentare sta per iniziare: Meloni ha promesso che le tasse non saranno alzate, come ha già fatto in settimana pubblicando un video sui suoi canali social dopo che Giancarlo Giorgetti aveva annunciato «sacrifici» nella prossima legge di Bilancio.
«Al di là delle fake news della sinistra – ha detto la premier – non c'è governo nella storia d'Italia che abbia messo sulla sanità le risorse che abbiamo messo noi. Annuncio che puntiamo ad aumentarle ulteriormente. Esattamente come è falsa, questa è un'altra fake news, che noi puntiamo ad aumentare le tasse. Questo governo le tasse le abbassa. Aumentare le tasse io la considero una cosa di sinistra e infatti la sinistra ancora chiede la patrimoniale, ma io di sinistra non sono e quindi faremo del nostro meglio».
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