Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante un’audizione alla Camera. E si giustifica per aver detto che i sindaci devono andare in carcere: «Sono stato vicesindaco, mio figlio è stato sindaco»
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha riferito alla Camera che a Casamicciola Terme, il comune ischitano travolto dal fango, nonostante fossero stati stanziati oltre tre milioni di fondi contro il dissesto idrogeologico non sono mai stati realizzati gli interventi necessari. E insieme all’imbarazzo dei mancati accorgimenti per la prevenzione, il giorno dopo che si è augurato il carcere per i sindaci si giustifica: lui è stato vicesindaco e suo figlio sindaco.
Il carcere per i sindaci
Prima che passasse a illustrare la situazione di Casamicciola, il ministro ha ricordato senza ripeterla la frase che ha fatto discutere: «Secondo me basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano fare. Che tutti facciano davvero il proprio dovere: da me all'ultimo amministratore», ha detto lunedì a Non Stop News, su Rtl 102.5. Una presa di posizione che non è piaciuta al ministro dell’Interno Matteo Salvini e nemmeno alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Quella del ministro Pichetto è stata un’espressione infelice».
Prima di partire con la consueta esposizione delle linee programmatiche, ha cercato di rettificare: «Mi preme in questa sede chiarire, anche per evitare ulteriori inutili polemiche dinanzi ad una tragedia di tali proporzioni e gravità, il senso delle mie parole pronunciate ieri nel corso di una intervista radio». Lui, ha specificato, è «stato vicesindaco, mio figlio è stato sindaco; per me il ruolo di primo cittadino è uno dei pilastri della democrazia rappresentativa». Ciò che «esattamente intendevo dire», ha proseguito, «è che non è più tempo di passare sopra a illeciti urbanistici che possono trasformarsi in elementi di nuove tragedie».
Chi ha compiti di vigilanza sul territorio, per il ministro deve evitare che si creino o aggravino situazioni di rischio. E ha invitato tutti a lavorare sul dissesto idrogeologico che «non è una battaglia di parte o una bandiera ideologica»
La situazione di Casamicciola
Dopo la tragedia di Ischia il ministro ha dato ragione al suo predecessore Sergio Costa, pentastellato vice presidente della Camera. Anche Pichetto Fratin infatti ha detto che servono strutture per sostenere le spese dei comuni per il dissesto idrogeologico: «A Ischia, solo perché è l’ultima delle tragedie a cui stiamo assistendo, il 49 per cento del territorio dell’isola è classificato a pericolosità elevata e molto elevata per frane nei Piani di Assetto Idrogeologico e sono oltre 13.000 gli abitanti residenti nelle aree a maggiore pericolosità per frane».
Per la “messa in sicurezza della zona costiera” e per “la riduzione dell’erosione e la stabilizzazione dei versanti nel comune di Casamicciola” sono stati stanziati 12 anni fa dal Ministero dell’Ambiente complessivamente 3 milioni e 100 mila euro, ma gli interventi risultano ancora in fase di progettazione.
La difficoltà, ha detto, è «strutturale» e riguarda come vengono spese le risorse «un problema paralizzante che nasce da meccanismi autorizzativi farraginosi, dalla impossibilità di molte pubbliche amministrazioni, soprattutto delle più piccole di fare progettazioni di interventi importanti con le risorse umane e professionali di un comune di poche migliaia di abitanti». Difficoltà che derivano anche dalla stratificazione di strumenti, anche finanziari «spesso non coordinati e che si intralciano a vicenda».
E alla fine ha difeso i sindaci: «I buoni amministratori, lo ribadisco, vanno aiutati. E non caricati di adempimenti senza strutture tecniche e amministrative per farvi fronte».
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