Alla camera la coalizione è riuscita a ricompattarsi su Lorenzo Fontana, ma ora Giorgia Meloni deve pensare al futuro governo. Col rischio di scontentare ancora Berlusconi. Al momento la Lega dovrebbe avere sei ministeri, Forza Italia quattro
Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia della Lega, noto per le sue posizioni antiabortiste e vicino alla Russia di Vladimir Putin, è il nuovo presidente della Camera. Il nome è espressione del partito di Matteo Salvini che, dopo aver votato compattamente Ignazio La Russa al Senato, ora incassa il suo presidente della Camera. Fratelli d’Italia ha fatto sapere, con il capogruppo Francesco Lollobrigida, che «si vota il nome proposto dagli alleati senza sindacare», sorvolando sugli aspetti di collocazione internazionale del candidato.
La decisione più attesa, però, è quella di Forza Italia. Il coordinatore Antonio Tajani di buon ora ha fatto sapere che «a noi Fontana va bene» e «lo voteremo». Tuttavia, gli animi sono ancora surriscaldati dopo la giornata di giovedì al Senato, dove gli azzurri non hanno votato La Russa e hanno provato il gioco di forza, subendo l’umiliazione di un presidente del Senato eletto senza i loro voti da parte della maggioranza di cui fanno parte.
Il nodo Ronzulli
La diserzione di giovedì era dovuta al veto di Giorgia Meloni sul nome della fedelissima del Cavaliere, Licia Ronzulli, oggi invece è il giorno della ricucitura. «Se vogliono conservare i ministeri non possono fare altro», è la voce di Fratelli d’Italia. Tradotto: un ulteriore scostamento dalla linea della maggioranza determinerebbe un’ulteriore declassamento di FI. «Adesso il conto è di sei ministeri alla Lega e di quattro a Forza Italia», dice sempre una fonte di FdI.
Berlusconi, però, non avrebbe intenzione di cedere sul nome di Ronzulli, che ha continuato a riproporre a Meloni nonostante tutto, anche il fastidio del suo stesso partito. Alla Camera, Antonio Tajani e la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, sono stati visti a chiacchierare fittamente. Il rischio, infatti, è di perdere ulteriore spazio nel nuovo governo e l’imperativo è «creare un cordone sanitario» intorno a Ronzulli, dicono da FI. Questa battaglia, infatti, sarebbe stata persa e ora bisogna ricucire con Meloni, che è disposta a farlo purché si cambino i toni del confronto.
Intanto, come dimostrazione di fiducia, Fontana è stato eletto al primo voto, senza intoppi e questo era l’importante. Il resto si vedrà, ma il governo è ormai in dirittura d’arrivo, con tutte le caselle compilate da presentare al Quirinale. Oggi, la riunione di FdI è aggiornata alle 12.30.
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