Ridefinire l’identità di Rai3 era una delle missioni che si era data la governance Rai in vista del prossimo autunno. Caduta sotto i colpi di un palinsesto impietoso, il terzo canale era stato – insieme a Rai2 – la vittima eccellente del nuovo corso meloniano a viale Mazzini. Proprio dalla terza rete erano venuti via più volti noti ed erano saltati il maggior numero di programmi storici, per essere sostituiti con materiale non all’altezza, per dirla con un eufemismo. Ma sembra che al settimo piano il segnale non sia stato recepito e le prime bozze di palinsesti che circolano (l’approvazione è prevista nel consiglio d’amministrazione del 24 giugno, mentre la presentazione agli investitori è già in programma per il 19 luglio) nascondono ulteriori scelte coraggiose. Per esempio, quella di affidare il giovedì sera al duo comico Pio e Amedeo. 

La satira è sempre stata parte integrante dell’anima controcorrente della rete, fin dai tempi di Avanzi e più avanti dell’Ottavo nano. Ma che l’eredità televisiva di Serena Dandini e la sua banda, uno su tutti Corrado Guzzanti, possa finire in mano al duo pugliese lascia perplesso più di un dirigente, aggiungendo scetticismo a quello che già circola per una gestione delle prime serate che viene apertamente criticata nei corridoi di viale Mazzini.

L’ultima volta che Pio e Amedeo erano stati in Rai con un ruolo fisso era stato nel 2011, con Base Luna su Rai2, poi un'ospitata al festival di Claudio Baglioni nel 2019. Vero è che i due godono della stima della presidente del Consiglio, ma farli sbarcare sulla terza rete per un impegno di sei serate sembra un affronto ulteriore a una rete già esangue. A seguire, da fine ottobre, dovrebbe insediarsi un altro programma di satira, affidato però a un’altra direzione, quella della Cultura.

Abdicare al martedì sera

A viale Mazzini si è anche deciso di abdicare all’approfondimento del martedì sera, che era diventato un appuntamento fisso per gli spettatori dai tempi di Ballarò di Giovanni Floris e poi con Cartabianca di Bianca Berlinguer. Entrambi, poi, sono approdati altrove: la scorsa stagione la Rai aveva cercato di sfidare Mediaset e La7 con l’esperimento di Avanti popolo, condotto da Nunzia De Girolamo e poi naufragato anzitempo. Poi, il subentro di Duilio Giammaria e delle sue Gocce di petrolio e poi la chiusura di stagione affidata a Piero Chiambretti. Nulla più: il martedì tornerà appannaggio di serie e film, mentre la terza serata di approfondimento viene spostata al venerdì.

Per comprendere la ragione bisogna guardare al nuovo acquisto di maggior peso in casa Rai. Per favorire il rientro del figliol prodigo Massimo Giletti a viale Mazzini erano pronti a qualsiasi sacrificio: il giornalista ha voluto far inserire nel suo contratto (firmato con Rai cultura) che andrà in onda il lunedì. Oggi quella serata è presidiata da Far West e Presa Diretta: mentre Riccardo Iacona dovrebbe subentrare alla domenica quando non è in onda Report, Salvo Sottile dovrà fare posto a Giletti e traslocare al venerdì. Una prima serata nettamente più difficile, vista la concorrenza di Quarto grado su Rete4, oltre a programmi competitivi anche su Rai1 e Canale 5. Ma di fronte a Giletti non c’è opposizione che tenga. 

Per quanto riguarda il weekend, invece, sembra che la trasmissione di Serena Bortone nell’access time rischi un taglio parziale, con la riduzione a una serata soltanto. Salterebbe la domenica – che per altro in termini di ascolti andava meglio – che si libererebbe appannaggio di qualcuno più vicino al Movimento 5 stelle. Tra i nomi più citati c’è quello di Luisella Costamagna, ben vista nell’area contiana, che però finora dice di avere «nel suo presente e nel suo futuro solo Tango», il programma che conduce in seconda serata su Rai2 il martedì.

Si segnala una novità anche sul fronte del day time, dove la Rai deve risolvere il grave problema che si viene a creare con la pausa di Fiorello. Il conduttore aveva rivitalizzato una fascia morta su una rete in difficoltà come Rai2: il suo successore potrebbe essere Andrea Perroni, già rodato con Radio 2 Social Club. Potrebbe essere lui il perno di un format corale su cui si sta lavorando: l’idea potrebbe concretizzarsi in un set inaspettato come la Stazione Tiburtina, quasi a sfruttare il “prime time” dei pendolari. 

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