Il deputato, sospeso da Fratelli d’Italia, ha scelto un giorno con pochi presenti a Montecitorio, visto che non c’erano lavori d’Aula. Ha preferito non rispondere alle domande, ma ufficialmente non ha lasciato il gruppo di FdI
Emanuele Pozzolo è tornato alla Camera a un mese dagli spari di Capodanno a Rosazza, che lo hanno proiettato – suo malgrado – al centro dell’attenzione mediatica. Fino a provocare la sospensione dal gruppo di Fratelli d’Italia, annunciata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di fine anno.
Il “no comment” di Pozzolo
Pozzolo era in uno dei corridoi laterali al Transatlantico, insieme a due collaboratori, con cui ha scambiato delle battute prima di dirigersi verso la “galleria dei presidenti”. Interpellato sulla vicenda che lo ha coinvolto, ha preferito gentilmente non rispondere alle domande sui fatti di quella sera, limitandosi ad un’alzata di spalle. Un modo per ribadire quanto già espresso. La posizione è stata infatti espressa in varie occasioni, anche a mezzo stampa oltre che attraverso il suo legale: ha ammesso che era sua la pistola da cui è partito il proiettile, e che ha ferito un uomo alla gamba, ma ha sostenuto di non essere stato lui a far partire il colpo.
Il parlamentare ha comunque laconicamente spiegato di non aver lasciato gli uffici del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: è tuttora in attesa del giudizio dei probiviri – che lo hanno ascoltato in queste ore – in merito all’espulsione dal partito, visto che al momento è solo sospeso. Del resto non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale (che spetta alla presidenza di Montecitorio) sul cambio di gruppo.
Un mese lontano dalla Camera
Pozzolo non si era più visto a Montecitorio dopo i ben noti fatti di Rosazza. Ha scelto un giorno abbastanza soft per farsi rivedere al palazzo, visto che oggi non erano previsti i lavori d’Aula (riprenderanno lunedì come previsto dal calendario). Da quanto è emerso, comunque, non vuole uscire dal partito di spontanea volontà: attende che siano gli organismi competenti a indicare cosa fare. Un orientamento maturato fin dopo la sera di Capodanno.
Nei giorni scorsi anche il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, aveva spiegato – parlando alla Camera con i giornalisti – che la decisione spetta alla commissione preposta, i cosiddetti probiviri, spiegando che i vertici si stanno tenendo alla larga dal dossier. Tuttavia, il sentiment nel partito di Giorgia Meloni sembra quello che porta alla cacciata di Pozzolo, ancora di più dopo l’evoluzione delle indagini.
Intanto, all’Ansa ha riferito di essere intenziona tornare fin dalla prossima settimana per seguire i lavori di Montecitorio. Bisognerà capire in quale gruppo, se in FdI o “espulso” nel Misto.
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