L’insulto raccolto dall’inviata all’uscita dalla festa del quotidiano Il Tempo. Il direttore dell’approfondimento lascia la Gnam senza commenti e poi dice la sua sul conduttore di Piazzapulita. La replica: «Mi riferivo al gradino, sono giorni che zoppico». L’ad Rossi ha convocato il direttore, ma non si aspettano decisioni definitive fino a martedì, dopo le elezioni in Liguria
«Infame». La parola scelta da Paolo Corsini, direttore degli Approfondimenti Rai, per il conduttore Corrado Formigli è proprio questa. Raccolta dall’inviata Roberta Benvenuto all’uscita della festa del quotidiano Il Tempo, la sequenza di Corsini che lascia la festa esprimendosi in questi termini a proposito del suo collega è stata mandata in onda ieri sera a Piazzapulita.
«Voi di Piazzapulita siete... no comment. Dite all'amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza, va... infame» dice il direttore allontanandosi. La puntata di giovedì è continuata con il commento di Corrado Formigli in studio: «Lascio ai telespettatori ma anche alla Rai di valutare se questi termini siano degni di un altissimo dirigente di una televisione pubblica pagata da tutti i cittadini, compreso il sottoscritto».
All’agenzia Lapresse lo stesso Corsini ha replicato a fine puntata: «Ho specificato, come si sente chiaramente in onda, che mi riferivo al gradino. Sono giorni che zoppico per un problema al ginocchio, tanto che faccio magnetoterapia tutti i giorni, anche in Rai come tutti sanno e vedono. Se poi a lui piace attribuirsi certi epiteti...»
Critiche sono arrivate dalle opposizioni: «Ha disonorato più volte l'immagine della Rai e coi suoi programmi di approfondimento sta inanellando una serie di fallimenti clamorosi. Siamo ogni oltre limite accettabile, un dirigente del servizio pubblico non può comportarsi così» dice il Pd. Anche il M5s chiede la rimozione del direttore, il presidente dell’Fnsi Vittorio Di Trapani arriva a definirlo «indegno del suo ruolo».
La posizione di Rossi
Nel pomeriggio è intervenuta l’azienda per comunicare che l’ad Giampaolo Rossi ha convocato Corsini «esprimendo il proprio disappunto per l'episodio e ha dato mandato alle Direzioni competenti di valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare in riferimento a quanto andato in onda ieri sera nella trasmissione Piazzapulita».
Ma da viale Mazzini filtra che le difficilmente nel codice di condotta si troverà qualcosa che metta in difficoltà Corsini. La conferma arriva dal neodirettore generale (ex ad) Roberto Sergio che dichiarando in contemporanea a Rossi ha ripreso l’abitudine della comunicazione parallela a cui il tandem della governance Rai aveva abituato gli osservatori già negli ultimi mesi: «C'è una pressione quotidiana che viene fatta e questo comporta che in alcuni casi si possa anche non avere la tenuta giusta e la pazienza giusta». In ogni caso, ha continuato Sergio, «probabilmente il regolamento non prevede nulla, probabilmente non c'è nulla da fare. Ma è giusto che si apra una discussione».
Insomma, anche stavolta, almeno per il momento, Corsini l’avrebbe sfangata. Ma l’episodio si va ad aggiungere allo scivolone di Atreju e al passo falso sulla gestione del caso Scurati. Oltre alle questioni di forma, poi, ci sono quelle di merito: l’inizio di stagione per quanto riguarda gli approfondimenti non sta brillando. Anzi: Antonino Monteleone giovedì 24 si è fermato appena all’1,2 per cento di share, ma anche Far West di Salvo Sottile e Lo stato delle cose di Massimo Giletti non stanno dando i risultati sperati.
Ma qualsiasi considerazione, complice la necessità di attendere le «valutazioni» delle direzioni competenti, è rimandata a martedì, quando si saprà chi ha vinto le elezioni regionali in Liguria. «Solo allora la politica avrà testa da metterci» è il ragionamento. Tradotto: solo allora si valuterà se inserire anche gli approfondimenti nella partita di nomine che andrà aperta nel mese di novembre.
Che inizia con il botto: il 6-7 novembre si terranno dopo una lunga attesa gli Stati generali voluti dalla presidente della Vigilanza M5s Barbara Floridia. Qualcuno li vede propedeutici alla composizione dello stallo in commissione, dove le prime due votazioni sulla presidenza di Simona Agnes sono andate a vuoto perché al centrodestra mancano i voti per confermarla. «Chissà che gli incontri non portino consiglio» suggerisce qualcuno: la speranza di trovare una sponda per ottenere i due terzi dei voti necessari per issare Agnes sulla poltrona più alta di viale Mazzini, spodestando il consigliere anziano d’area leghista Antonio Marano.
Anche perché quello sarà un passaggio cruciale per quanto riguarda il giro di nomine che seguirà: dal Tg3 lasciato dal direttore Mario Orfeo a Rainews24, Tgr e Raisport già in scadenza. A cui, a questo punto, potrebbe aggiungersi anche la direzione degli approfondimenti, che alla Lega non dispiacerebbe conquistare.
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