Aventino di maggioranza in commissione Vigilanza. La destra ha deciso di non partecipare alla plenaria convocata mercoledì mattina per decidere la data della prima votazione per confermare Simona Agnes come presidente della Rai. La decisione arriva dopo che ieri anche un ufficio di presidenza era andato a vuoto perché la maggioranza spingeva per rinviare mentre le opposizioni avrebbero voluto votare il prima possibile. 

Ora è probabile che la presidente di commissione M5s Barbara Floridia convochi a stretto giro la votazione, molto probabilmente già per giovedì. Per il tardo pomeriggio è previsto un ufficio di presidenza, ma che si voti a breve è ormai deciso. Agnes però, per il momento, non ha i voti necessari per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria per essere confermata: è questo il motivo per cui la maggioranza e in particolare Forza Italia vorrebbero prendere tempo.

Floridia già martedì ha fatto riferimento ai dieci giorni a partire dalla comunicazione sulla designazione previsti da regolamento per convocare la votazione sulla presidenza: la presidente ha messo le mani avanti, anticipando che qualora neanche in plenaria si fosse raggiunto un accordo, sarebbe intervenuta lei stessa per fissare la data. 

Le opposizioni hanno già promesso di lasciare l’aula quando sarà l’ora di votare. Ma a questo punto con un nuovo colpo di scena è probabile che giovedì non si presenti neanche la maggioranza. Verrebbe così di nuovo a mancare il numero legale e la votazione andrebbe in bianco: Agnes, ufficialmente, sfuggirebbe al voto contrario. A quel punto, verosimilmente, Floridia convocherebbe una nuova convocazione per la settimana successiva. 

Le reazioni

Soprattutto M5s e Pd denunciano il comportamento della destra come grave sfregio al ruolo di vigilanza che la legge attribuisce alla commissione, la cui presidenza di garanzia è da sempre appannaggio delle opposizioni. «il centrodestra ha dimostrato una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni, tanto più per un organo di garanzia quale la vigilanza Rai» sottolinea in una nota Dario Carotenuto, capogruppo dei Cinque stelle. Che non vuole vedere paragonata l’assenza delle opposizioni alla manovra della destra: «Non si può confondere una legittima azione politica dell'opposizione, che assolve al proprio ruolo decidendo di non prendere parte a una votazione per ottenere un risultato politico, con l'azione di sabotaggio della maggioranza che, facendo mancare il numero legale, impedisce alla Commissione di procedere con i lavori programmati. Il rispetto delle istituzioni e delle leggi non può essere subalterno a interessi di parte». 

Sulla stessa linea d’onda i dem. «Non avendo i numeri, la maggioranza vorrebbe adesso aprire il mercato dei voti: diciamo no a Rai Suq» dice il capogruppo democratico Stefano Graziano. La maggioranza è passata «dall'Aventino a metodi degni di Colle Oppio. Mai prima d'ora si era infatti assistito a una simile mancanza di responsabilità». Anche per la vicepresidente di Iv Maria Elena Boschi, «la maggioranza fugge per non fare i conti con la propria incapacità politica».

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