Scampoli di Sanremo. Sabato 8 marzo è il giorno del “San Marino Song Contest”, il fu “Una voce per San Marino”, l’«altro festival» (co)gestito dalla Rai. Da sempre cugino meno fortunato della kermesse ligure che viale Mazzini ora rischia di perdere. Soprattutto se la gara che il comune ha intenzione di bandire finisse male.

Ebbene, quest’anno il contest sanmarinese può contare su un’altra visibilità (e altri sponsor). La ragione è Roberto Sergio, da non molto confermato come direttore generale di Rtv, l’azienda compartecipata da Rai e Repubblica di San Marino.

Inizialmente a interim, il direttore generale al quadrato (ricopre lo stesso ruolo anche a viale Mazzini) ha deciso di trasformare l’emittente nel suo pet project. Fiore all’occhiello di Rtv il festival, come per il fratello maggiore, sceglie il rappresentante del microstato all’Eurovision Song Contest. Ed è su questa sfida che ha provato a giocarsela Sergio.

Certo, da direttore generale a Roma non gli è difficile creare una sponda adeguata in azienda per le iniziative del direttore generale di San Marino. Sicuramente la missione, per lui, è più facile di quanto lo sia stata per chi lo ha preceduto al timone dell’emittente sanmarinese.

Nel 2024 Rtv versava in condizioni economiche difficili, con un rosso di quasi due milioni di euro. Una cifra di grande impatto su una realtà relativamente piccola: fino a poco tempo fa, una questione che a viale Mazzini non veniva collocata esattamente tra le priorità dell’ad. 

Il bilancio

Sergio non perde occasione per celebrare le sue gesta, spiegando di aver risanato il bilancio con le proprie doti da manager. Il non detto: a differenza dei direttori generali-giornalisti scelti prima di lui (unico elemento operativo su cui la Rai ha potere decisionale assoluto, in base alla convenzione con San Marino).

I maligni osservano che, a differenza di quello che è successo in altri casi, a Sergio sono state messe a disposizione agevolazioni non indifferenti da parte di viale Mazzini per la gestione della tv di San Marino. 

Stesso discorso per quanto riguarda il festival (della cui giuria, peraltro, Sergio fa parte). Presentato con una conferenza stampa a via Asiago, onore mai concesso prima, con tanto di presenza dell’amministratore delegato Giampaolo Rossi in prima fila.

Come mai? «Perché prima il direttore generale non ero io», dice con lo stesso sorriso beffardo che sfoggiava durante la sua incursione in sala stampa a Sanremo dieci minuti prima dell’arrivo di Rossi. Sergio ha ottenuto che la serata venga trasmessa su Raiplay e su Radio2. Avrebbe voluto anche un canale in chiaro, raccontano, ma alla fine, ammette, «per quest’anno va bene così. Poi il prossimo anno, anche alla luce dei risultati dell’evento di sabato si vedrà. In prospettiva perché no?».

Se si guarda al merito, però, la manifestazione è davvero il b-side di Sanremo. Se in Liguria il main sponsor è Eni, a San Marino c’è Risparmio casa. Al posto di Carlo Conti conducono Flora Canto e Francesco Facchinetti. Cristiano Malgioglio è il trait d’union tra Adriatico e Riviera ligure. Chi capisce di tv indica come buon acquisto il nuovo direttore artistico, Massimo Bonelli, l’uomo del Primo maggio in Rai.

E tra i cantanti in gara anche il grande favorito è uno scampolo della città dei fiori: Gabry Ponte, che con il suo tormentone d’ispirazione tarantell-gigionesca Tutta l’Italia ha fornito la colonna sonora adatta al festival di Conti. Se la serata di San Marino è da sempre considerata il piano B di chi, nonostante la sconfitta a Sanremo, ambisce ancora a staccare il biglietto per l’Eurovision, e l’anno scorso la predestinata era Loredana Bertè, stavolta sembra aver già vinto uno che al festival non era nemmeno in gara.

Oltre a Ponte, in corsa c’è un fritto misto che va dall’albanese Besa (con “Tiki Tiki”) agli svedesi Curli, in gara con “Juliet”. Secondo chi ha sentito le canzoni, underdog da non sottovalutare. Nel mezzo qualche (anche vecchia) gloria italiana: Boosta, Pierdavide Carone, Marco Carta e una Luisa Corna dal sapore vintage. 

Sui canali in chiaro della Rai non sarà arrivata la serata intera, ma imperversano i promo colmi di scenette che hanno come protagonista la co-conduttrice Canto. E, soprattutto, l’azienda ha fatto suo il progetto: secondo i bene informati, Sergio potrebbe contare anche sull’assistenza del suo staff romano per le vicende sanmarinesi, ma pure il resto del carrozzone attualmente sparso tra via Asiago, via Teulada e gli altri possedimenti del servizio pubblico nel quartiere Prati si è rimesso in moto. 

Gli ottanta giornalisti accreditati – mai prima erano stati così tanti – che stanno raggiungendo San Marino per la serata, saranno accompagnati dall’ufficio stampa Rai. Proprio come a Sanremo. Dove intanto, il comune starebbe inserendo nel bando condizioni pesanti, che a viale Mazzini fanno storcere il naso. «Hai visto mai che ci serva un piano B». E il b-side, a San Marino, è quasi pronto. 

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