È partita la “settimana santa” (come la chiamano sui social) del Festival di Sanremo. La prima conferenza stampa è stata con gli sponsor, tra cui Eni. Domani si era prenotato per delle domande, ma non sono state prese. L’ufficio stampa Rai: «Si è trattato di un disguido»
È partita la “settimana santa” (come la chiamano sui social) del Festival di Sanremo, il grande pubblico difficilmente nota che la prima conferenza stampa con il direttore artistico Amadeus e con il direttore generale Stefano Coletta è quella con gli sponsor, ma anche quest’anno si è svolta puntuale e tra i protagonisti è tornata Eni Plenitude, la società verde del Cane a sei zampe, che vive di estrazioni di petrolio e gas, ma ha anche il ramo “benefit”.
L’evento, presidiato anche dall’amministratore delegato di Rai pubblicità, Gian Paolo Tagliavia, dopo i molti complimenti ai finanziatori, si è concluso con un «non ci sono altre domande». Peccato che c’erano, da parte di Domani, e non siamo riusciti a farle.
L’organizzazione, dopo appena un solo quesito di AdnKronos, pur avendo ricevuto il messaggio di prenotazione per tempo non ci ha dato la parola: «Perdonaci, facciamo la prossima volta», hanno risposto sul canale WhatsApp dedicato (nella conferenza stampa artistica che è seguita, dove si è parlato di Volodymyr Zelensky e Rosa Chemical, in effetti tutto bene). E ancora: «Per chi era?». Plenitude e Amadeus, la nostra risposta.
In attesa di capire se riceveremo le informazioni altrimenti per il ramo sponsor, ci teniamo i nostri interrogativi che non siamo riusciti a porre in diretta. L’ufficio stampa della Rai ha contattato Domani per dire che non è stato voluto: «La richiesta non è mai arrivata per un disguido». La gestione dell’account di collegamento, specificano, avviene dietro il palco, e «quando è arrivata la richiesta di intervenire alla diretta al tavolo stampa principale, sempre tramite whatsapp, la conferenza con gli sponsor era finita».
I quesiti
Il primo quesito sarebbe stato per l’ad della società Eni, Stefano Goberti: è lecito o no ritenere un’operazione di greenwashing presentare solo l’aspetto da “società benefit” di un’attività che pesa molto poco in una compagnia che fa profitti miliardari sul fossile?
E ad Amadeus, in cosa consista concretamente questa partnership, visto che è stata presentata come perfettamente integrata nello show, mentre il direttore Stefano Coletta ha ripetuto che gli sponsor sono rilevanti anche per la linea editoriale.
La denuncia di Greenpeace
Eni è diventata main sponsor del Festival nel 2022. Il primo segno tangibile, un anno fa, era stato «il green carpet» di plastica dove avevano sfilato gli artisti. La scelta era stata criticata, fra gli altri, da Fridays for Future e Greenpeace.
In quell’occasione, avevamo chiesto se fossero stati imposti limiti alle esibizioni degli artisti sul palco per non indispettire gli sponsor. Amadeus aveva risposto di no, e Cosmo, in “duetto” con La rappresentante di lista, aveva pronunciato “Stop greenwashing” durante l’esibizione. Non era arrivata invece risposta alla nostra richiesta di sapere quanto valesse la sponsorizzazione.
Greenpeace e ReCommon hanno poi riferito che Eni non ha voluto rendere noto l’accordo nemmeno in occasione dell’assemblea degli azionisti: «In considerazione della rilevanza strategica dell’accordo, si ritiene che l’eventuale pubblicazione del dato relativo al valore della partnership possa arrecare pregiudizio agli interessi economici e commerciali delle parti contraenti» (stessa argomentazione per cui il Cane a sei zampe ha ritenuto non fosse il caso di comunicare, dopo un’analoga sollecitazione, nemmeno le cifre della sponsorizzazione delle 19 rappresentative della Figc, tra le quali anche la nazionale maggiore guidata da Roberto Mancini).
I ringraziamenti e lo show
Sanremo è una vetrina importante. L’evento, ha detto la stessa Eni, ha permesso di godere di una notevole visibilità e ha avuto ottimi riscontri in termini di audience «con oltre 367 milioni di contatti lordi, è il festival più seguito degli ultimi 10 anni, e ha avuto 11 milioni di audience media, oltre a 7 milioni di contatti netti su RaiPlay e 33 milioni di interazioni sui social».
E il Cane a sei zampe era ovunque. Per gli ambientalisti è inaccettabile: «Perché Sanremo è Sanremo. Ma anche il greenwashing è greenwashing. E non possiamo più permettere che aziende fossili come Eni continuino a usare questa tattica per nascondere l'inferno climatico di cui sono responsabili».
A questo punto bisogna chiedersi se anche quest’anno Amadeus punteggerà il programma più visto e chiacchierato della televisione con frequenti ringraziamenti a Eni, come è accaduto l’anno scorso. Per il momento, abbiamo appreso, hanno deciso di fare il prato organico e non di plastica, una scelta che ha dato l’opportunità di lodare ancora una volta lo sponsor: «Bellissimo, gli fanno tutti le foto», ha detto Amadeus.
Eni metterà dei pannelli solari per fornire energia. L’amministratore delegato della compagnia, Claudio Descalzi, fino alla settimana scorsa era in giro in compagnia di Giorgia Meloni per siglare accordi per incrementare le estrazioni di gas in Algeria e Libia. Di questo a Sanremo non si parla e comunque non siamo riusciti a chiederne conto.
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