Il vicepresidente del movimento di estrema destra annuncia con un tweet alla formazione che ha contribuito a creare. Non c’è certezza del suo futuro, ma il “fascista del terzo millennio” può contare sui suoi solidi legami con la destra italiana
- «Per libera e sofferta scelta, il mio percorso politico con CasaPound Italia termina oggi» scrive su Twitter Simone Di Stefano, cofondatore e vicepresidente del movimento di estrema destra. Non annuncia ulteriori sviluppi ma spiega: «Non tornerò mai più sull’argomento e non c’è necessità di discutere le motivazioni, che sono pochissime ed esclusivamente di natura politica.
- Per ora non è chiaro se e dove continuerà la carriera politica del militante originario di Garbatella che negli anni ha creato solidi legami tra il suo movimento e la destra italiana: esponenti di Lega e Fratelli d’Italia sono ospiti regolari agli eventi di CasaPound, come la kermesse estiva annuale a Principina a Mare, nei pressi di Marina di Grosseto. Il rapporto con il partito di Matteo Salvini, che non ha mai preso apertamente le distanze dai “fascisti del terzo millennio” dura dalle elezioni europee del 2014: all’epoca i voti dell’estrema destra contribuirono a mandare nell’europarlamento Mario Borghezio.
- Mentre i rapporti con Giorgia Meloni sono meno espliciti, Salvini continua a poter contare sui voti di Di Stefano, anche nel 2018, anno in cui il leader della Lega viene anche immortalato con addosso vestiti diPivert, marchio in mano a un militante di CasaPound. Anche negli anni successivi, durante le controversie che hanno riguardato il partito di estrema destra, come l’occupazione illegale di un immobile in Via Napoleone III, Salvini non ha mai preso posizione contro il movimento.
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