L’ex sindaco leghista entra nel partito di Berlusconi e non si sbilancia in vista del ballottaggio a Verona tra Tommasi (centrosinistra) e Sboarina (Lega e Fratelli d’Italia). Il suo 23 per cento sarà determinante, ma lui aspetta che «Sboarina si faccia vivo»
Verona non smette di stupire. Al primo turno delle comunali è arrivata la fiammata del centrosinistra con Damiano Tommasi al 40 per cento, con il sindaco uscente Federico Sboarina a inseguire con il 32 per cento.
Ora il terzo incomodo, l’ex sindaco sceriffo ed ex leghista, Flavio Tosi – forte del suo 23 per cento di voti – ha annunciato il suo ingresso ufficiale in Forza Italia.
Il partito di Silvio Berlusconi lo ha sostenuto al primo turno, anche a costo di separarsi da Lega e Fratelli d’Italia e ora lo accoglie tra le sue file.
«Con l'adesione di Tosi, Forza Italia a Verona rappresenta il 24%. Ora, con tutte le sue liste civiche, da oggi Fi e' pronta a apparentarsi e sedersi attorno al tavolo a Verona per permettere il successo del centrodestra», ha detto un raggiante Antonio Tajani.
Tradotto: il travaso di voti al candidato di Fratelli d’Italia non sarà automatico ma servirà un vertice per fissare punti comuni e concessioni.
Dalla sua, Tosi gongola per la sua ritrovata centralità. A convincerlo a prendere la tessera è stata una telefonata diretta di Silvio Berlusconi, che sta lanciando un appello a tutti i moderati e liberali: «Nel centrodestra c’e' un'anima populista e una pragmatica, liberale, con cultura di governo, che non urla: io faccio parte di questa seconda, quella di Forza Italia, unica forza cosi' nella coalizione», ha detto, con un riferimento chiaro al suo ex partito.
Tosi, infatti, era l’astro nascente del Veneto leghista ma la sua ascesa si è scontrata proprio con Matteo Salvini e Luca Zaia.
Il ballottaggio
Dopo i festeggiamenti, però, arriva la strategia. Tra Tosi e Sboarina non corre buon sangue, tra querele e attacchi. Ora, però, è Sboarina ad aver bisogno del sostegno dell’avversario per evitare che Verona passi al centrosinistra per la prima volta in vent’anni.
Tosi si gode la posizione di favore e aspetta che il passo lo faccia il candidato ancora in corsa: «Quello che manca è solo l'apertura del confronto da parte di Sboarina», ha detto.
L’accordo è meno facile di quanto si possa immaginare, infatti. La Liga veneta e l’ex sindaco sceriffo si sono lasciati malissimo e per i maggiorenti del partito dover capitolare davanti a Tosi non è facile. Verrebbe vissuto, infatti, come l’ennesimo smacco dopo che il partito è sceso al 6 per cento ed è stato quasi doppiato da Fratelli d’Italia.
Dal canto suo, Salvini ha scelto di smarcarsi, lasciando l’iniziativa a Fratelli d’Italia di cui Sboarina è espressione. «Se una parte del centrodestra ha scelto Tosi, bisogna parlarci, bisogna incontrarsi», ha detto, relegando la questione alla dimensione locale.
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