Oltre a Draghi anche il centrodestra non scioglie le riserve. Per Salvini «dopo giorni di minacce e provocazioni del Movimento», e «con un Pd che insiste a parlare di Ius Soli, Ddl Zan e legge elettorale» dice «oggi si decide»
Tra poche ore sapremo come finisce la crisi di governo, ma prima di arrivarci la nebbia è ancora fitta. L’incontro preparatorio alle comuniazioni di Mario Draghi al Senato che si è tenuto alla vigilia a Villa Grande tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi è terminato a mezzanotte e ventisette minuti. Una riunione tra i leader i capigruppo di Lega e Forza Italia che è andata avanti per tutta la giornata con un’interruzione per un incontro alle 20 con il presidente del consiglio Mario Draghi.
La posizione del centrodestra fino a ieri è stata apparentemente intransigente: no alla maggioranza con il Movimento 5 stelle, ma i toni in serata sono diventati sempre più sfumati e oggi il leader della Lega ha pubblicato un video ancora più sibillino in cui dice che faranno «Il bene dell’Italia»: «Dopo la crisi di governo causata dai 5Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un PD che insiste a parlare di Ius Soli, Ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia».
L’intervento è stato pubblicato sui canali social del “Capitano” prima di avviarsi a Palazzo Madama dove lo stesso Salvini, in quanto senatore, sarà interessato dalle comunicazioni di Draghi. L’intervento del premier si svolgerà questa mattina alle 9:30, se si arriverà al voto di fiducia, la chiama partirà alle 18:30. Prima ci saranno il dibattito e le dichiarazioni di voto.
I finali diversi
Che succederà se il Movimento 5 stelle stelle deciderà di confermae la fiducia a Draghi? Partecipando al programma Filorosso su Rai 3 il sottosegretario forzista Giorgio Mulé ha mantenuto il riserbo: «Se Conte vota la fiducia alziamo le mani al cielo», ha detto senza esprimersi. Il centrodestra è consapevole della situazione: «Dacia Maraini ha scritto un racconto con dodici finali diversi, siamo nella stessa situazione».
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