Le indiscrezioni da media israeliani e fonti diplomatiche Usa: via dal giorno del Ringraziamento. Martedì la discussione a Tel Aviv. Nessuno spiraglio per Gaza. Khamenei: Netanyahu va giustiziato
Le voci di un cessate il fuoco in Libano si sono rincorse frenetiche per ore. E visto che in Medio Oriente le buone notizie sono rare, tutti sono rimasti cauti. Ma l’ottimismo sembra prevalere tra le cancellerie. Secondo al Arabiya, «gli Stati Uniti hanno informato le autorità libanesi dell'annuncio di un cessate il fuoco nelle prossime ore». I media israeliani dicono che Joe Biden ed Emmanuel Macron annunceranno martedì 26 in pompa magna il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah nel Libano e nel nord dello Stato ebraico.
Sono stati concordati i termini di un accordo, ha detto al sito americano Axios un alto funzionario statunitense. «Siamo sulla linea di meta, ma non l'abbiamo ancora superata. Il gabinetto israeliano deve approvare l'accordo sempre martedì e fino ad allora qualcosa potrebbe sempre andare storto», ha aggiunto la stessa voce della diplomazia Usa. Un funzionario israeliano ha confermato che il gabinetto di sicurezza si riunirà martedì, aggiunge sempre Axios. La riunione per la discussione e l’approvazione della mozione è fissata presso il quartier generale dell'esercito a Tel Aviv alle 17:30 ora locale (le 16:30 in Italia), secondo quanto viene riferito da fonti governative al Times of Israel. L'incontro durerà almeno fino alle 21 (le 20 in Italia). Il New York Times ritiene che la tregua possa scattare dal giorno del Ringraziamento, che quest’anno cade giovedì 28 novembre.
Inoltre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato l'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah «in linea di principio» durante una consultazione sulla sicurezza con funzionari israeliani domenica sera. Lo ha affermato una fonte a conoscenza dei fatti, citata dalla Cnn online. Israele ha ancora riserve su alcuni dettagli dell'accordo, che si prevedeva sarebbero stati trasmessi al governo libanese lunedì. Secondo il Guardian, l’Idf lascerebbe del tutto il Libano meridionale, mentre Hezbollah ritirerebbe le sue armi pesanti a nord del fiume Leonte, circa 25 km dal confine. La sicurezza nella zona di confine sarebbe affidata a una forza di mantenimento della pace delle Nazioni Unite già esistente, per una fase iniziale di transizione di 60 giorni. Il conflitto ha provocato, secondo il ministero della salute libanese, 3.768 morti e 15.699 feriti, oltre a un milione e 200mila profughi interni dall’ottobre del 2023. Nessuno spiraglio invece per una tregua a Gaza, stretta sempre di più in una morsa asfissiante.
Le parole di Tajani
Sul possibile accordo per un cessate il fuoco in Libano «l'Iran mi pare che sia un po' contrario o quantomeno vuole allungare i tempi, vediamo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al suo arrivo ad Anagni per il G7 Esteri. «Intanto ho incontrato stamane il ministro degli Esteri libanese che ha ribadito la solidarietà e l'impegno a difesa dei nostri militari e ha dichiarato inaccettabili gli attacchi di Hezbollah. Per noi è importante che le autorità libanesi siano dalla parte della legittimità dell'azione dei nostri militari, e contiamo di essere sempre più protagonisti in futuro per la costruzione e la difesa della pace in Libano», ha aggiunto. Ottimista anche il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock. Ha detto che lo slancio sui colloqui per il cessate il fuoco in Libano sembra aver preso piede e che ora sono più vicini di quanto lo fossero qualche giorno o settimana fa.
Le foto dei presunti assassini del rabbino
Il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti ha pubblicato le foto dei sospettati dell'omicidio del rabbino Zvi Kogan e i loro nomi. Gli arrestati sono Olambay Tuhairovich, 28 anni, Mahmoud John Abd-Rahim, 28 anni, e Azizat Kamlovitch, 33 anni, tutti e tre di origine uzbeka. Nella foto rilasciata dal ministero, i tre sono ammanettati e bendati.
Khamenei chiede l'esecuzione di Netanyahu
«Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra». Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie.
«Il nemico stupido (Israele) pensa che il bombardamento delle aree residenziali a Gaza e in Libano sia una vittoria, ma è solo un crimine di guerra. Il nemico non ha mai ottenuto e non otterrà mai alcuna vittoria, al contrario la sua stupidità rafforzerà ed espanderà il fronte della resistenza», ha aggiunto Khamenei.
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