Durante l’udienza generale del 28 agosto papa Bergoglio ha inviato un forte messaggio politico di solidarietà nei confronti dei migranti. Nel suo intervento il pontefice ha lodato il lavoro delle ong che salvano vite in mare, ha criticato chi vuole alzare i muri e ha chiesto vie di accesso sicure per chi vuole arrivare in Europa. 

«Per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, è lì con loro, soffre con loro, piange e spera con loro. Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono», ha detto il papa.

«Del Mediterraneo ho parlato tante volte, perché sono Vescovo di Roma e perché è emblematico: il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati».

«No militarizzazione delle frontiere»

Il pontefice ha poi lanciato un messaggio contro i paesi che respingono i migranti alla frontiera: «Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». E ha aggiunto: «Su una cosa potremmo essere tutti d'accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci. Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato».

Bergoglio si è anche soffermato sulle immagini e i video provenienti dal nord africa dei migranti abbandonati lungo i confini di Tunisia, Libia e Algeria da parte delle guardie di frontiera o dei trafficanti: «A volte nel deserto i migranti ce li hanno portati e abbandonati. Nell'epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. Questa è una crudeltà della nostra civiltà».

Lode alle ong

«Voglio riconoscere e lodare l'impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti», ha detto Bergoglio.

 «Questi uomini e donne coraggiosi sono segno di una umanità che non si lascia contagiare dalla cattiva cultura dell'indifferenza e dello scarto», ha aggiunto. Il pontefice ha citato esplicitamente il lavoro di «Mediterranean Saving Humans e altri», ovvero delle ong che salvano migranti in mare nonostante le strette del governo Meloni.

Accessi regolari

Per contrastare il dramma umanitario delle migrazioni, il papa chiede «vie di accesso sicure e regolari», «facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e da varie calamità».

«Lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui».

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