Il presidente ha infranto una promessa che aveva fatto in campagna elettorale e confermato anche dopo il voto. Il figlio è stato dichiarato colpevole di possesso di armi ed evasione fiscale. Il tycoon: «Vale anche per gli ostaggi del 6 gennaio?». La Russia: «Caricatura della democrazia»
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato nella notte di domenica di aver concesso la grazia «piena e incondizionata» a suo figlio Hunter Biden, condannato a giugno per reati legati al possesso illegale di armi e che a settembre aveva ammesso reati fiscali per evitare il carcere. Hunter Biden, questo mese, avrebbe dovuto affrontare delle udienze di condanna per reati fiscali federali e per reati sulle armi. Questo provvedimento non può essere revocato dal presidente eletto Donald Trump.
Le parole di Biden
«Oggi ho firmato una grazia per mio figlio Hunter. Dal giorno in cui ho assunto l'incarico, ho detto che non avrei interferito con il processo decisionale del dipartimento di Giustizia e ho mantenuto la parola anche se ho visto mio figlio essere perseguito in modo selettivo e ingiusto. Le accuse nei suoi casi sono emerse solo dopo che diversi dei miei oppositori politici al Congresso li hanno istigati ad attaccarmi e opporsi alla mia elezione. Nessuna persona ragionevole che esamina i fatti dei casi di Hunter può giungere ad altra conclusione se non che Hunter è stato individuato solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato», ha affermato il presidente in una dichiarazione.
«C'è stato un tentativo di spezzare Hunter, che è sobrio da cinque anni e mezzo, anche di fronte ad attacchi incessanti e procedimenti giudiziari selettivi. Nel tentativo di spezzare Hunter, hanno cercato di spezzare me, e non c'è motivo di credere che si fermeranno qui. Basta così. Per tutta la mia carriera ho seguito un semplice principio: dire semplicemente la verità al popolo americano. Ecco la verità: credo nel sistema giudiziario, ma credo anche che la politica cruda abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore giudiziario e una volta presa questa decisione questo fine settimana, non aveva senso ritardarla ulteriormente. Spero che gli americani capiscano perché un padre e un presidente sono giunti a questa decisione», ha concluso Biden.
Le conseguenze
Graziando suo figlio, il presidente democratico uscente ha rinnegato una promessa pubblica che aveva fatto ripetutamente prima e dopo essersi ritirato dalla corsa presidenziale del 2024. Biden e il suo principale portavoce della Casa Bianca avevano infatti affermato in modo inequivocabile, anche dopo che la vittoria di Trump alle elezioni del 5 novembre, che non avrebbe graziato Hunter Biden né commutato la pena, dopo le sue condanne nei due casi in Delaware e California.
Con il provvedimento firmato dal padre, Hunter Biden non verrà condannato per i suoi crimini. La decisione elimina anche ogni possibilità che venga mandato in prigione, cosa che era possibile. I giudici che supervisionano i suoi casi probabilmente annulleranno le udienze di condanna, che erano previste per il 12 dicembre nel caso delle armi e per il 16 dicembre nel caso delle tasse.
Le reazioni
Donald Trump ha definito la decisione del presidente uscente un «abuso e un errore giudiziario»: «La grazia concessa da Joe a Hunter include anche gli ostaggi del 6 gennaio, che sono imprigionati da anni? Questo è un enorme abuso e un fallimento della giustizia», ha scritto il neopresidente sul social Truth, riferendosi ai manifestanti accusati di aver assaltato il Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021.
Per la portavoce del ministero russo degli Esteri, Maria Zakharova, la scelta è una «caricatura della democrazia».
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