Nel Regno Unito, il partito laburista chiede a gran voce nuove imposte sui guadagni «oltraggiosi» delle big di gas e petrolio, i cui profitti sono raddoppiati nel 2022. Bp decide di rimandare i tagli alla produzione di combustibili fossili
Il governo di Rishi Sunak è sottoposto a forti pressioni da parte del partito laburista affinché aumenti l’imposta straordinaria sui profitti derivanti dall’estrazione di combustibili fossili nel Mare del nord.
A suscitare l’indignazione della sinistra britannica è l’annuncio di Shell e, più recentemente, Bp, big del petrolio e del gas che hanno raddoppiato i propri profitti nel 2022.
Bp, come riporta il Guardian, ha addirittura deciso di rimandare il raggiungimento dei propri obiettivi climatici aumentando l’estrazione e la vendita di gas e petrolio per i prossimi 7 anni. La società britannica, nonostante l’immagine di sostenibilità che prova a proiettare, continuerà a cavalcare l’onda dei profitti ai danni del bene comune globale.
La “windmill tax”
Il governo britannico aveva introdotto già a maggio 2022 una “windmill tax” del 25 per cento sugli “extraprofitti” realizzati con l’estrazione nel Mare del nord. Ora l’aliquota potrebbe aumentare: i casi di Shell e Bp sono esemplari.
Shell è passata dai 19 miliardi di dollari di profitto nel 2021 ai 40 del 2022. La multinazionale ha tratto vantaggio da una moltitudine di fattori. Innanzitutto, l’embargo sui prodotti fossili russi ha sia ridotto la concorrenza che l’offerta, aumentando il potere di mercato delle imprese europee e i prezzi di gas e petrolio.
La stessa logica spiega come Bp sia arrivata a 28 miliardi di dollari di profitto, arrivando a oltre il doppio dei guadagni dell’anno precedente. La decisione di differire i propri target di sostenibilità si può ricondurre a quanto dichiarato dall’azienda a luglio: secondo Bp, infatti, le imposte straordinarie non ridurrebbero la redditività di nuovi investimenti nei combustibili fossili.
A nulla è valso il controverso incentivo governativo per la sostituzione delle piattaforme estrattive con campi eolici offshore. Il vento non può competere con i profitti generati dall’oro nero.
La richiesta laburista di aumentare l’aliquota fa seguito alle dichiarazioni della Casa Bianca che ha recentemente definito «oltraggiosi» gli incrementi nel guadagno delle imprese estrattive americane.
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