Dallo scorso maggio, la Corea del Nord sta inviando oltre il confine con la Corea del Sud una serie di sacchi pieni di spazzatura, trasportati da palloni aerostatici le cui immagini hanno fatto il giro del mondo e dei social. La tattica, una ritorsione di Pyongyang per i volantini lanciati dagli attivisti sudcoreani che si oppongono al regime dittatoriale di Kim Jong-un, si potrebbe però rivelare un boomerang dal punto di vista della propaganda.

Quei rifiuti, infatti, "parlano”: dalle analisi svolte sulla spazzatura dalla Corea del sud emergono una serie di elementi che restituiscono uno spaccato delle condizioni di vita a Pyongyang. Oltre a vestiti pesantemente consumati, articoli di Hello Kitty, Topolino, Winnie the Pooh che erano stati in precedenza donati dal Sud al Nord, sono stati ritrovati infatti diversi parassiti.

Le analisi

Dalle analisi della spazzatura sono stati rilevati «ascaridi, vermi a frusta e nematodi» nel suolo, tutti parassiti dell’intestino umano che causano dolori addominali, infiammazioni e dissenteria. Segno che l’alimentazione della popolazione nordcoreana è scadente e malsana. 

La possibilità che i parassiti contenuti nella spazzatura causino infezioni è bassa, ha assicurato alla popolazione il ministero sudcoreano per l’Unificazione, anche se l’esercito ha avvertito la popolazione di non toccare le buste di plastica attaccate ai palloni bianchi.

Il suolo è stato probabilmente infettato dai parassiti, perché le feci umane vengono utilizzate come fertilizzante al posto dei concimi chimici. Sebbene diversi studi mostrano come le feci umane siano un ottimo fertilizzante, queste dovrebbero essere trattate prima di poter essere utilizzate per motivi sanitari

Altri oggetti ritrovati tra la spazzatura includono vestiti “occidentali” donati dalla Corea del Sud, ma tra questi c’erano anche calzini, vestiti e abiti per bambini riparati più e più volte.

La propaganda passa per i palloni 

La disamina dei rifiuti rivela la situazione economica disastrosa di Pyongyang e sottolinea «l’atteggiamento antagonistico contro la Corea del Sud», ha affermato un rappresentante ministeriale.

Gli attivisti sudcoreani mandano regolarmente palloni oltre il confine, che trasportano cibo – tra cui i Choco Pies, un dolce della Corea del Sud vietato dal Nord –, medicine, denaro e volantini che criticano il regime di Pyongyang. A maggio questi palloni avevano portato sia i volantini anti-regime, sia delle chiavette Usb con musica K-Pop e video musicali. 

Un attivista sudcoreano ha riferito all’Agence France Press di aver mandato altri palloni con i volantini verso il Nord. 

Aeroporti bloccati e missili ipersonici 

Il lancio dei palloni ha di fatto bloccato l’aeroporto di Incheon in Corea del Sud per tre ore, dalle 1,46 alle 4,44 del mattino di mercoledì 26 giugno. Uno di questi è atterrato sull’asfalto vicino al terminal 2, impedendo le operazioni di decollo e atterraggio sulle tre piste vicine, ha riferito un portavoce dell’aeroporto.

Numerosi palloni sono stati trovati anche attorno allo scalo aereo. Il portavoce ha anche aggiunto che non è la prima volta che i voli devono essere bloccati per questi lanci: Incheon si trova a 40 chilometri dal confine. I voli sono stati dirottati sugli aeroporti di Cheongju e Jeju in Corea del Sud e a Yantai in Cina.

Nel frattempo la Corea del Nord ha lanciato anche un sospetto missile ipersonico che è esploso durante il volo mentre si trovava sul Mar del Giappone, dopo aver percorso circa 250 chilometri, secondo quanto riporta l’esercito di Seul. La Corea del Sud, insieme a Giappone e Stati Uniti, stanno lavorando per analizzare il lancio del missile, che dalle foto ha prodotto più fumo del solito, forse dovuto a problemi di combustione. 

Il test segue i lanci avvenuti con successo di missili balistici a raggio intermedio alimentati con combustibili solidi e sono composti da testate manovrabili, a gennaio e ad aprile di quest’anno. Negli ultimi mesi Pyongyang ha dato il via a una serie di test sulle armi ed esercitazioni, riportando una manciata di fallimenti. 

Un'indicazione, secondo gli analisti, dei progressi compiuti dal programma missilistico nordcoreano nonostante le pesanti sanzioni delle Nazioni Unite e quelle unilaterali.

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