Nessun ferito dopo la caduta del missile dallo Yemen, i ribelli: «È solo l’inizio». Netanyahu: «Pagheranno caro». Hamas chiede di posticipare il ritiro dell'Idf dal corridoio Filadelfia alla fine dei negoziati per la tregua. Manifestazioni in Israele per la liberazione degli ostaggi: almeno 15 arresti
Un missile dei ribelli Houthi dallo Yemen è arrivato in Israele: nessun ferito, ma secondo il portavoce dei ribelli c’è stata molta paura per le strade. I media israeliani sostengono invece che il missile sia stato intercettato. Il premier Benjamin Netanyahu è intervenuto, dicendo che gli Houthi «pagheranno un caro prezzo».
Intanto il portavoce del movimento sciita alleato di Hamas e sostenuto dal regime iraniano, Yahya Sarie, ha promesso ulteriori attacchi e «operazioni rilevanti» nel periodo che precede il primo anniversario del 7 ottobre, quando la strage realizzata da Hamas in Israele ha scatenato il conflitto ancora in corso.
Hamas ha proposto a Israele di lasciare all’Idf il controllo del corridoio Filadelfia fino al termine del conflitto. Il primo ministro israeliano sarebbe intenzionato, secondo i media locali, a spostare truppe al Nord per attaccare su vasta scala il Libano.
A Gaza, dal 7 ottobre, sono morte almeno 41.206 persone e 95.337 sono rimaste ferite, secondo i dati non indipendenti e non verificabili diffusi da Hamas. L’organizzazione intanto ha promesso nuovi attacchi su Israele per il primo anniversario del 7 ottobre.
PUNTI CHIAVE
18:04
Nuovi scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele
16:21
Il leader degli Houthi: "Attacchi più massicci contro Israele"
15:24
Dopo 10 mesi l'Idf ammette: "Uccidemmo per errore 3 ostaggi"
12:27
Netanyahu: "Gli Houthi pagheranno un caro prezzo
12:11
Hamas promette attacchi su Israele per l'anniversario del 7 ottobre
10:56
Media israeliani: "Missile degli Houthi intercettato due volte"
10:10
Gli Houthi dopo il lancio del missile su Israele: "È solo l'inizio"
09:23
Tel Aviv, 15 arresti dopo la manifestazione anti-Netanyahu
09:08
Israele, decine di migliaia di persone in piazza per chiedere la liberazione degli ostaggi
08:44
Missile dallo Yemen contro Israele, nessun ferito
08:21
Hamas chiede di posticipare il ritiro dell'Idf dal corridoio Filadelfia a fine guerra
Nuovi scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele
Sono ripresi intensi gli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele: si registrano nel sud del Libano raid israeliani lungo il settore orientale e centrale della linea di demarcazione, mentre il Partito di Dio ha diffuso poco fa rivendicazioni di una serie di attacchi contro caserme israeliane a ridosso della stessa linea di divisione tra i due paesi. Un attacco aereo israeliano ha preso di mira inoltre la profondità del sud del Libano, nell'area di Jezzine, provocando un incendio nella zona di Mahmudiye.
Hamas si congratula con i ribelli Houthi per l'attacco su Israele
Il portavoce militare delle Brigate Al-Qassam, il bracco armato di Hamas, Abu Ubaida, si è congratulato con gli Houthi per "l'operazione portata avanti questa mattina che e ha preso di mira un obiettivo militare vicino a Tel Aviv". “La natura dell’arma utilizzata nell’operazione, il tipo di obiettivo preso di mira e altri dettagli che i nostri fratelli nello Yemen hanno condiviso con noi costituiscono un cambiamento qualitativo che avrà effetti importanti sul corso e gli esiti della battaglia del diluvio di Al-Aqsa”, ha aggiunto.
Il leader degli Houthi: "Attacchi più massicci contro Israele"
Il leader del gruppo filo Iran Houthi, Abdel-Malek al-Houthi, ha lanciato un avvertimento a Israele in una dichiarazione pubblica: "Le sue forze lanceranno attacchi più massicci contro lo Stato ebraico, dopo il missile balistico di questa mattina". "L'operazione che le nostre forze hanno condotto oggi con un missile yemenita avanzato fa parte della quinta fase dell'escalation. Ciò che verrà sarà più grande", ha affermato. "Le nostre operazioni continueranno finché Israele continuerà ad attaccare e ad assediare Gaza. Continueremo a coordinarci con la resistenza a Gaza", ha aggiunto.
Dopo 10 mesi l'Idf ammette: "Uccidemmo per errore 3 ostaggi"
Dopo quasi dieci mesi l'esercito israeliano ha ammesso di aver ucciso per errore tre ostaggi durante l'operazione militare a Gaza. I corpi dei tre sono stati recuperati a dicembre e solo ora l'esercito ha convocato i familiari per informarli delle circostanze della loro morte. Le famiglie del sergente Ron Sherman e del caporale Nik Beizer, entrambi 19enni, e del civile Elia Toledano, 28enne, sono state informate dalle Forze di difesa israeliane che l'indagine condotta sugli avvenimenti di quei giorni ha concluso che sono rimasti vittima di fuoco amico in un tunnel di Hamas a Jabaliya il 14 dicembre.
L'Idf ha finora negato la versione di Hamas secondo cui i tre erano stati uccisi in un attacco aereo israeliano, affermando che un rapporto patologico mostrava che i loro corpi non presentavano segni di traumi o colpi di arma da fuoco. La madre di Sherman, la dottoressa Maayan Sherman, veterinaria, ha affermato che i risultati di quel rapporto suggerivano che fossero stati uccisi con gas velenosi presumibilmente usati dall'IDF nei tunnel. Una chiara accusa al governo di aver messo consapevolmente a rischio gli ostaggi. "Non da Hamas, pensate piuttosto ad Auschwitz e alle docce, ma senza nazisti e senza Hamas. Non con fuoco accidentale, non con fuoco amico, ma con omicidio premeditato: bombe con gas velenosi", ha scritto in un post su Facebook.
A novembre, l'Idf aveva effettuato un attacco aereo nei pressi del luogo in cui sono stati trovati i corpi, prendendo di mira il comandante della Brigata Gaza Settentrionale di Hamas, Ahmed Ghandour, che si nascondeva in un tunnel.
Hamas: 'Israele non avrà sicurezza se non cesserà guerra a Gaza"
"Il nemico sionista non avrà sicurezza se non mette fine alla brutale aggressione contro il nostro popolo nella Strsicia di Gaza": lo afferma in una nota Hamas, che elogia i filoiraniani yemeniti Houthi per il missile lanciato su Israele, che definisce "la risposta naturale all'aggressione al nostro popolo da parte dell'entità sionista".
Ben-Gvir: Netanyahu risponda a omicidio di sei ostaggi a Gaza
Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di "rispondere" all'omicidio dei sei ostaggi i cui corpi sono stati recuperati dalle forze di difesa dello Stato ebraico due settimane fa dalla Striscia di Gaza. Parlando alla riunione settimanale del gabinetto a Gerusalemme, Ben-Gvir ha chiesto: "Sei ostaggi sono stati assassinati e sono passate due settimane. Come mai non c'è stata alcuna risposta?" Il ministro dell'istruzione Yoav Kisch e il ministro dei trasporti Miri Regev hanno concordato con Ben-Gvir, secondo la stampa locale.
Anche il ministro della Protezione ambientale Idit Silman ha parlato durante la riunione, dicendo di avere sentito i resoconti dei media sulla possibilità che l'ex ministro del gabinetto di guerra e attuale membro dell'opposizione Benny Gantz "sarà di nuovo ministro della Difesa". Il ministro del patrimonio Amichai Eliyahu ha poi commentato dicendo che Gantz "dovrebbe portare con sé i legislatori Ahmad TibiMansour Abbas". "Tutte queste iniziative mirano a una cosa sola: che Gantz nomini il (prossimo) capo di stato maggiore dell'IDF. Sarà lui a farlo al posto nostro". "Dovreste imparare tutti da Ben-Gvir come nominare" persone per queste posizioni, ha concluso Silman.
Papa Francesco: "Vicino alle famiglie degli ostaggi, penso alle mamme. Si trovi una soluzione di pace"
"Non dimentichiamo le guerre che insanguinano il mondo. Penso alla martoriata Ucraina, al Myanmar, penso al Medioriente. Quante vittime innocenti. Penso alle mamme che hanno perso figli in guerra, quante giovani vite stroncate. Penso a Hersh Goldberg-Polin trovato morto insieme ad altri 5 ostaggi a Gaza. Nel novembre dell'anno scorso avevo incontrato la mandre, Rachel, che mi ha colpito per la sua umanità. L'accompagno in questo momento". Lo ha detto Papa Francesco affacciandosi in piazza San Pietro in occasione della preghiera dell'Angelus. "Prego per le vittime e continuo ad essere vicino a tutte le famiglie degli ostaggi - ha detto -. Cessi il conflitto in Palestina e Israele, cessino le violenze, cessino gli odi, si rilascino gli ostaggi, continuino i negoziati e si trovino soluzioni di pace"
Netanyahu: "Gli Houthi pagheranno un caro prezzo
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, all'inizio della riunione di gabinetto della domenica, ha affermato che "gli Houthi dovrebbero sapere che chiunque cerchi di fare del male a Israele pagherà un caro prezzo". "Chi ha bisogno di un promemoria visiti il porto di Hodeida (in Yemen, attaccato nelle scorse settimane, ndr)", ha detto.
Hamas promette attacchi su Israele per l'anniversario del 7 ottobre
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di un missile balistico ipersonico che ha percorso oltre 2000 chilometri in 11 minuti per raggiungere "un obiettivo militare nell'area di Tel Aviv". Oggi è atteso un discorso del leader del movimento. Il portavoce del movimento sciita alleato di Hamas e sostenuto dal regime iraniano, Yahya Sarie, ha promesso ulteriori attacchi e "operazioni rilevanti" nel periodo che precede il primo anniversario del 7 ottobre, quando la strage realizzata da Hamas in Israele ha scatenato il conflitto ancora in corso. Il missile lanciato oggi, ha detto il portavoce, "è nuovo e la difesa israeliana non lo ha intercettato". E ha causato "paura e panico" in Israele, e "costringendo più di due milioni di sionisti a correre nei rifugi per la prima volta nella storia del nemico (per mano dello Yemen, ndr)".
Anche le prossime operazioni, ha aggiunto, saranno "di alta qualità". "Il nemico deve aspettarsi più attacchi e operazioni di alta qualità, all'inizio del primo anniversario del 7 ottobre, compresa una risposta all'attacco nel porto di Hudaydah". Per oggi si attende anche un altro discorso di Abdel-Malek al-Din, leader degli Houthi nello Yemen. Lo ha detto Hazam al-Assad, membro dell'ufficio politico degli Houthi, che questa mattina ha scritto in ebraico sulla rete X (ex Twitter) dopo l'annuncio del portavoce dell'IDF che il missile era stato lanciato dallo Yemen: "Se ti trovi in rifugi sotterranei o al di fuori di essi, devi ascoltare durante le ore del pomeriggio, prestare molta attenzione a ciò che dirà questo grande leader", si legge nel messaggio destinato agli israeliani.
Cisgiordania, dipendente Unrwa ucciso da un cecchino
Un cecchino ha ucciso un dipendente delle Nazioni Unite sul tetto della sua casa nella Cisgiordania settentrionale, ha affermato oggi l'Onu. Sufyan Jaber Abed Jawwad, dipendente dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, è il primo membro dell'Unrwa ucciso in Cisgiordania in più di un decennio. L'episodio, ha spiegato l'organizzazione Onu, ha avuto luogo nelle prime ore di giovedì mattina nel campo di el Far'a. Jawwad ha lasciato una moglie e cinque figli. La guerra a Gaza ha messo in ombra il conflitto in Cisgiordania, che ha visto settimane di operazioni militari israeliane e violenze che hanno raggiunto "livelli senza precedenti, mettendo a rischio le comunità", ha affermato l'Unrwa.
Gaza, nuovo bilancio di Hamas: 41.206 morti da 7 ottobre =
Almeno 41.206 persone sono state uccise e 95.337 sono rimaste ferite dall'inizio delle operazioni delle Forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza, avviate il 7 ottobre 2023 in seguito all'attacco del movimento palestinese Hamas contro lo Stato ebraico. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza, gestito dallo stesso gruppo islamista. Quelli forniti da Hamas sono dati che non possono essere verificati in maniera indipendente e che includono sia vittime civili che membri del movimento palestinese.
Media israeliani: "Missile degli Houthi intercettato due volte"
Secondo una ricostruzione di Channel 12 approvata dalla censura militare israeliana, il tipo di missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato con un sistema doppio: in aria dal missile di difesa antibalistico Arrow, poi intercettori Iron Dome per colpire parte dei frammenti. Le forti esplosioni sentite dagli abitanti della zona centrale di Israele sono stati provocati proprio dai sistemi per distruggere il missile superficie-superficie. Per questo tipo di ordigno, la prima intercettazione potrebbe fallire, quindi sono necessari ulteriori livelli di protezione per compensare. Lo Yemen si trova a 2.000 chilometri da Israele. La gittata dei missili da crociera è di circa 2.000-1.900, ed è possibile che, affinché il missile raggiungesse la sua destinazione in Israele, il peso della testata sia stato abbassato per massimizzare la sua portata, il che lo rende molto meno letale, dice il report di Channel 12. Questa mattina alcuni missili intercettori sono caduti in aree aperte provocando un incendio vicino al villaggio di Kfar Daniel nella zona di Ramla. Quattro squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per domare le fiamme. Ulteriori frammenti dell'intercettazione sono caduti nella stazione ferroviaria di Modin senza causare feriti. Per il momento il Comando del fronte interno non ha modificato le istruzioni per la popolazione, le scuole hanno aperto normalmente e gli orari dei voli all'aeroporto Ben Gurion, che si trova a pochi chilometri dal punto in cui sono caduti i frammenti, non è cambiato in modo significativo. Durante la giornata sono attesi nello scalo di Tel Aviv circa 62.000 passeggeri di 375 voli diversi. Il lancio del missile balistico è molto diverso da quello del drone Houthi che colpì Tel Aviv e causò la morte di un 50enne due mesi fa, quando ci fu anche il coinvolgimento degli Stati Uniti nell'intercettazione di 5 droni lanciati contro Israele. Da allora il coordinamento è rimasto estremamente stretto.
Gli Houthi: "Usato missile ipersonico contro Israele"
Il movimento Ansar Allah, noto anche come Houthi, ha dichiarato di aver effettuato un "attacco missilistico ipersonico" contro una struttura militare israeliana nell'area di Jaffa. Secondo la dichiarazione pubblicata su Telegram, l'attacco ha utilizzato un nuovo missile balistico ipersonico che "ha raggiunto il bersaglio dopo aver percorso 2.040 chilometri in 11 minuti e mezzo. Se confermato, questo attacco rischia di segnare un'escalation significativa nel conflitto tra le forze Houthi e Israele, introducendo una nuova dimensione con l'utilizzo di missili ipersonici, armi note per la loro velocità e capacità di penetrare i sistemi difensivi tradizionali. Al momento, non ci sono conferme indipendenti da parte di Israele o di altre fonti ufficiali sulla veridicità dell'attacco.
Gli Houthi hanno aggiunto che 20 missili intercettori israeliani non sono riusciti ad abbattere il loro missile. Intanto il media libanese al Mayadeen riferisce che, secondo una fonte yemenita di alto livello, lo Yemen rivelerà i dettagli dell'obiettivo del missile lanciato verso il centro di Israele questa mattina e il tipo di armamento utilizzato nell'attacco. La fonte ha affermato che "finché continuerà l'aggressione israeliana nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, Israele deve aspettarsi il peggio". "Lo Yemen promette una lunga guerra contro il nemico israeliano, utilizzando tattiche diverse, e su questa base sta consolidando le sue capacità militari", ha aggiunto. Secondo la fonte, lo Yemen continuerà a colpire punti di interesse a Tel Aviv e in altre zone di Israele, in base alla sua "serie di obiettivi strategici". "Lo Yemen non si accontenterà di un solo obiettivo israeliano e questo costituisce una minaccia diretta per l'intero Paese", ha affermato.
Gli Houthi dopo il lancio del missile su Israele: "È solo l'inizio"
I ribelli sciiti yemeniti Houthi, alleati dell'Iran, hanno rivendicato il lancio di un missile balistico superficie-superficie, lanciato dallo Yemen e caduto oggi in un'area centrale di Israele, provocando l'attivazione delle sirene di allarme in diverse località del Paese. "Le difese aeree israeliane hanno lanciato 20 intercettori contro il missile yemenita, ma non sono riuscite ad abbatterlo. È solo l'inizio", ha detto Nasruddin Amer, portavoce degli Houthi, in un messaggio pubblicato sulla piattaforma X (ex Twitter). In un altro post, Amer ha dichiarato: "Le difese aeree hanno fallito e il missile yemenita ha raggiunto il bersaglio, grazie a Dio. Prima i droni e ora i missili, tutti giunti senza ostacoli. Il futuro riserva molto, molto di più".
Tel Aviv, 15 arresti dopo la manifestazione anti-Netanyahu
La polizia israeliana ha arrestato 15 persone dopo la manifestazione contro il governo del premier Benjamin Netanyahu di ieri sera a Tel Aviv, secondo le autorità locali. La polizia spiega che i fermati avrebbero continuato a rimanere per le strade della città anche dopo che la protesta era stata dichiarata conclusa, violando l'ordine pubblico e cercando di bloccare il traffico accendendo falò sulle carreggiate. Si sarebbero registrati anche scontri con le forze dell'ordine. Migliaia di israeliani sono scesi ieri nuovamente in piazza in tutto il Paese chiedendo al governo di garantire immediatamente il rilascio degli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza dal movimento islamista Hamas.
Israele, decine di migliaia di persone in piazza per chiedere la liberazione degli ostaggi
Ieri sera, decine di migliaia di israeliani sono scesi in piazza in tutto il Paese per chiedere un accordo che garantisca la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza. Secondo il giornale online "Times of Israel", la manifestazione principale si è svolta lungo la Begin Road a Tel Aviv, mentre proteste parallele si sono tenute in molte altre città, tra cui Gerusalemme, vicino alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu. Durante il raduno di Tel Aviv, è stato trasmesso un messaggio audio del soldato ostaggio Matan Angrest, presumibilmente dettato da Hamas, in cui sollecitava il primo ministro Netanyahu a salvarlo. Tra gli oratori anche Anat, madre di Matan Angrest, e Einav Zangauker, madre di Matan Zangauker, un altro ostaggio. Ha preso la parola anche Michal Lobanov, vedova di Alex Lobanov, uno dei sei ostaggi recentemente uccisi da Hamas con un colpo di pistola alla tempia, la cui morte ha scatenato indignazione pubblica. Da parte sua, Netanyahu ha criticato i manifestanti, suggerendo che stiano cadendo nella "trappola" del movimento islamista palestinese Hamas.
Missile dallo Yemen contro Israele, nessun ferito
Un missile balistico superficie-superficie è caduto oggi in un'area centrale di Israele, provocando il suono delle sirene di allarme in diverse aree del Paese. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), il missile proveniva dallo Yemen ed è caduto in una zona aperta senza causare feriti o danni significativi. I video diffusi sui social indicano che il missile è caduto in un'area disabitata tra Lod e Modi'in-Maccabim-Re'ut, nel centro d'Israele. Dalla metà di novembre scorso, i ribelli sciiti yemeniti Houthi alleati dell'Iran hanno sferrato una serie di attacchi contro le navi commerciali e militari in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, a loro dire in dirette o collegate in qualche modo allo Stato ebraico. Gli Houthi, noti anche con il nome Ansar Allah, hanno lanciato anche decine di missili e droni contro Israele, senza provocare significativi ad eccezione dello scorso luglio, quando un drone colpì Tel Aviv causando un morto e dieci feriti.
Hamas chiede di posticipare il ritiro dell'Idf dal corridoio Filadelfia a fine guerra
Alti funzionari di Hamas hanno dichiarato ai rappresentanti di altre organizzazioni palestinesi di aver espresso la volontà di posticipare il ritiro israeliano dall'Asse Filadelfia e dal Corridoio Netzarim fino alla fine della fase finale dell'accordo per la tregua e la liberazione degli ostaggi. La proposta, riferita da Haaretz, consentirebbe a Israele di rimanere sulla rotta Filadelfia (al confine tra Gaza e l'Egitto) e nel corridoio Netzarim (che taglia in due Gaza) durante l'attuazione delle diverse fasi dell'accordo, a condizione che venga stabilito un calendario per il completo ritiro di Israele da Gaza e la fine della guerra.
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