La Russia se la prende anche con Israele. La portavoce del ministero degli Esteri difende l’intervista senza contraddittorio: «L’iniziativa non è venuta dal ministero degli Esteri russo, ma da giornalisti italiani». Il presidente ucraino Zelensky sulle frasi di Lavrov: «Una spinta antisemita. La Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale»
Sessantanovesimo giorno di guerra in Ucraina.
Cosa c’è da sapere:
- Mosca ribatte a Mario Draghi sull’intervista al ministro degli Esteri andata in onda su Rete 4 senza contraddittorio: «Non è stata un comizio».
- Nuovi raid russi sull’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sono ancora asserragliati civili e soldati.
- Bombe a grappolo sono state sganciate su Mykolaiv.
- Secondo il Pentagono, le forze russe stanno facendo “progressi minimi” nel Donbass.
- Il presidente ucraino Zelensky è tornato sulle parole del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in cui affermava che Adolf Hitler aveva “sangue ebreo” e che «i più ardenti antisemiti sono generalmente ebrei»: «La Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale».
- L’Unione europea, ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Borrella, lavora a «ridurre» l’import di petrolio dalla Russia.
18.01 – La situazione nell’Azovstal
A fermare le evacuazioni dall’accieiria Azovstal di Mariupol ci hanno pensato nuovamente i russi che hanno continuato a bombardare l’imponente impianto industriale. La conferma arriva direttamente dal ministo della Difesa russo, ma dentro l’Azovstal rimangono ancora molti civili. «Sono in una situazione terribile», dice il capo delegazione del Croce rossa internazionale dopo che ne i giorni scorsi sono riusciti, attraverso dei lunghi negoziati, a far evacuare verso la città di Zaporizhzhia 101 civili. Nonostante le difficoltà, la Croce rossa internazionale intende continuare a lavorare per completare le operazioni di evacuazione. «Non siamo stati in grado di scendere all'interno dell'edificio per cui non abbiamo una stima di tutti i civili che sono rimasti lì'», ha detto il capo delegazione, ma le stime parlano ancora di circa duecento civili.
16.30 – Putin a colloquio telefonico con Macron
Il neoeletto presidente francese, Emmanuel Macron, ha tenuto un colloquio telefonico di quasi due ore con Vladimir Putin. I due hanno parlato di corridoi umanitari e dello stato dei negoziati. L’evacuazione dall’acciaieria Azovstal è stata «condotta in linea con quanto concordato con il Segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres», ha detto Putin. Il leader del Cremlino ha ribadito la sua disponibilità a negoziare ma la delegazione ucraina non è propensa a trovare una soluzione. Putin ha anche detto a Macron che gli stati europei non tengono conto dei crimini di guerra commessi nel Donbass dai militari ucraini e che non devono più inviare armi di guerra in supporto di Kiev.
15.23 – In questi giorni le mogli dei soldati Azov che combattono nell’acciaieria a Mariupol sono in Italia per chiedere una tregua per i loro mariti. In cambio della loro resa, sono disposti a firmare nero su bianco di smettere di combattere nell’attuale guerra, rimanendo in “esilio” in un paese terzo che garantisca per la loro sicurezza.
Ma dietro la loro visita ci sono stati diversi misteri. Da chi sono state ospitate le quattro mogli? In nome di chi parlano? Il governo ucraino è informato della loro visita?
Leggi l’approfondimento:
14:45 – Il ministero della Difesa russo ha confermato di aver bombardato l’acciaieria Azovstal a Mariupol perché i militari del battaglione Azov stavano traendo vantaggio dalla tregua concordata per mettere in salvo i civili asserragliati nell'impianto. Dall’Azovstal sono state evacuate cento persone nella giornata di lunedì in direzione della città di Zaporizhizhia a circa duecento chilometri più a nord.
13:42 – Le persone evacuate dall'acciaieria Azovstal a Mariupol, in Ucraina, «sono in viaggio» verso aree controllate dal governo, lontane dalle zone degli scontri più intensi tra le forze ucraine e russe. Lo ha riferito la responsabile dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Ucraina, Dorit Nitzan, parlando in video collegamento ai giornalisti a Ginevra da Zaporizhzhia, controllata dal governo ucraino. Fino a cento le persone in fuga dall'impianto. «Le cose si stanno muovendo» ha detto Nitzan, «sappiamo che stanno arrivando». Negli ultimi giorni circa 100 persone sono riuscite a fuggire con i propri veicoli da Mariupol, ha aggiunto Nitzan.
13:32 – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto su misure economiche di ritorsione in relazione alle “azioni ostili” di alcuni stati stranieri. Lo riporta Ria Novosti.
11:59 – Secondo le autorità di Zaporizhzhia, l’esercito russo sta continuando a distruggere edifici residenziali nei villaggi e nelle città della regione. Durante il bombardamento del villaggio di Zaliznychne, due persone sono state uccise e 13 edifici sono stati danneggiati, hanno affermato le autorità, citata dall’agenzia Ukrinform.
11:40 – «Abbiamo preso atto delle dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, che spiegano in gran parte la politica dell'attuale governo israeliano di sostenere il regime neonazista di Kiev». Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri russo. Lapid ieri ha aspramente criticato le parole del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per il paragone tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed Adolf Hitler nell’intervista a “Zona Bianca” su Rete4, definendo i suoi commenti «imperdonabili, oltraggiosi e un errore storico».
10:06 – Nel distretto di Bashtanshchyna sono stati trovati i corpi di due civili con tracce di ferite da arma da fuoco e torture. L’ufficio del procuratore regionale di Mykolaiv lo ha reso noto su Telegram, citato da Ukrinform.
Nel villaggio di Novofontanka sono stati scoperti i corpi di due residenti del posto con tracce di ferite da arma da fuoco e torture in una fossa comune, uno degli uomini aveva le gambe legate.
09:48 - Mosca replica al presidente del consiglio Mario Draghi e difende l’intervista al ministro degli Esteri di Putin: «L’iniziativa di condurre l’intervista non è venuta dal ministero degli Esteri russo, ma da giornalisti italiani». E hanno aggiunto: «Riceviamo centinaia di richieste di interviste con Sergey Lavrov, rappresentanti del ministero e delle ambasciate. I giornalisti italiani sono stati insistenti, dicendo che era importante mostrare tutti i punti di vista. In cosa hanno torto? Le domande poste dal presentatore le ha formulate lui stesso. Non abbiamo apportato modifiche alle domande o alla versione finale dell’intervista» afferma su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in merito alle parole del premier Mario Draghi secondo cui l’intervista al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov andata in onda su Rete4 «in realtà è stato un comizio». La portavoce ha ribattuto: «Voglio che i cittadini italiani sappiano la verità. Perché i politici italiani ingannano il loro pubblico», ha affermato Zakharova.
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribattutto: «La Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale. Una tale spinta antisemita da parte del loro ministro significa che la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale. O forse non hanno mai studiato quelle lezioni», ha detto.
09:27 – I civili e le forze ucraine che si rifugiano presso l’acciaieria Azovstal di Mariupol stanno affrontando un bombardamento “ininterrotto”, con le scorte in esaurimento. «Gli attacchi sono in corso senza sosta, con l’artiglieria dei carri armati, artiglieria a raffica e ogni tre o cinque minuti ci sono stati bombardamenti aerei», afferma Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, citato da Cnn, «ci sono ancora civili che si rifugiano nell’impianto, eppure il nemico continua questo bombardamento». Le scorte sono in esaurimento.
08:23 – L’Unione europea sta definendo le nuove sanzioni. Altre banche russe «usciranno dal sistema di pagamento internazionale Swift» dopo il nuovo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia che riguarderanno anche il settore energetico. Lo ha annunciato l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell durante una conferenza stampa nel corso della sua visita a Panama. In particolare, per il settore energetico, «stiamo lavorando per preparare proposte per limitare le importazioni di energia dalla Russia, soprattutto per quanto riguarda il petrolio», ha aggiunto Borrell citato dai media locali.
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