Starmer ha accusato Vladimir Putin di non essersi finora mostrato «serio sulla pace» ed evoca nuove «pressioni» per spingerlo a smettere di «fare giochetti sul piano del presidente Trump» per una tregua
Si è concluso l’incontro voluto dal premier britannico Keir Starmer con altri leader europei, più quelli di Australia e Nuova Zelanda, per garantire la sicurezza dell’Ucraina. Starmer ha accusato Vladimir Putin di non essersi finora mostrato «serio sulla pace» e ha evocato nuove «pressioni» per spingerlo a smettere di «fare giochetti sul piano del presidente Trump» per una tregua. Alla chiamata ha partecipato anche la premier Giorgia Meloni che ha ribadito il sostegno all’Ucraina ma ha escluso un’eventuale presenza di truppe italiane nel territorio.
«Sono necessarie misure forti per compiere anche i primi passi verso la fine della guerra», ha invece scritto sui social il presidente Volodymyr Zelensky riferendosi a quanto dichiarato nella videoconferenza di oggi voluta da Londra. «Questo include sanzioni contro la Russia che non devono solo essere mantenute, ma costantemente rafforzate».
«Abbiamo concordato che nel caso in cui il presidente Putin si rifiutasse di accettare un cessate il fuoco immediato e senza condizioni, dovremo aumentare i nostri sforzi per rafforzare l'Ucraina, indebolire la macchina da guerra russa e intensificare le pressioni sul presidente Putin per convincerlo a venire al tavolo dei negoziati», ha detto Starmer al termine della videoconferenza. «Accelereremo il nostro sostegno militare, intensificheremo le nostre sanzioni contro i profitti della Russia e continueremo a valutare tutte le vie legittime per garantire che la Russia paghi per i danni che ha provocato all’Ucraina», ha proseguito. Per giovedì è prevista una nuova riunione operativa.
PUNTI CHIAVE
14:54
Le richieste di Zelensky ai leader della coalizione: sanzioni e truppe
14:08
Starmer: "Più sanzioni se Putin non accetta cessate il fuoco"
13:05
Palazzo Chigi: "No a partecipazione nazionale per eventuale forza militare sul terreno"
11:38
Ucraina: 14 feriti in un attacco missilistico russo
10:09
Alla call dei leader si discute di come contribuire alla coalizione di volenterosi
In 30mila a Roma nella piazza per l'Europa
Tanti gli interventi dal palco da parte dei leader delle opposizioni ma anche da scrittori, cantanti e giornalisti
Macron accusa Putin: "Non risponde sulla tregua e intensifica i combattimenti"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato oggi la Russia di traccheggiare sulla proposta di tregua messa a punto a Gedda tra Stati Uniti e Ucraina. Mosca "non da' l'impressione di volere sinceramente la pace", ha spiegato dopo la riunione della coalizione dei volenterosi. La Russia "non risponde alla proposta degli Stati Uniti e dell'Ucraina" e anzi "sta intensificando i combattimenti, ha ricordato, "il presidente russo Vladimir Putin "vuole ottenere tutto e poi negoziare". E ha avvertito: "Se vogliamo la pace, bisogna che la Russia risponda chiaramente e che la pressione per ottenere il cessate il fuoco sia netta, insieme agli Stati Uniti".
Le richieste di Zelensky ai leader della coalizione: sanzioni e truppe
Per fermare la guerra in Ucraina servono più sanzioni contro Mosca e decise garanzie di sicurezza per Kiev, come la presenza di truppe europee sul campo dopo un possibile accordi di pace. Sono le richieste espresse dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla riunione di 25 leader mondiali promossa dal premier britannico Keir Starmer per definire le linee generali di una coalizione di paesi disposti a "sostenere una pace giusta e duratura". "Sono necessarie misure forti per compiere anche i primi passi verso la fine della guerra", ha scritto sui social Zelensky riferendosi a quanto dichiarato nella videoconferenza di oggi voluta da Londra. "Questo include sanzioni contro la Russia che non devono solo essere mantenute, ma costantemente rafforzate. "Dobbiamo definire una posizione chiara sulle garanzie di sicurezza", ha proseguito, "la sicurezza e' la chiave per rendere la pace affidabile e duratura. Dobbiamo continuare a lavorare sui contingenti che costituiranno le fondamenta delle future Forze armate europee". "La pace sara' piu' affidabile con contingenti europei sul campo e la parte americana come backstop. Devono esserci impegni chiari su come funzionera'", ha dichiarato Zelensky sottolineando l'importanza di lavorare anche "per gli investimenti nella produzione del settore della difesa, sia in Ucraina, dove attualmente sta crescendo piu' rapidamente, sia nei paesi europei".
Starmer: "Più sanzioni se Putin non accetta cessate il fuoco"
"Abbiamo concordato che nel caso in cui il presidente Putin si rifiutasse di accettare un cessate il fuoco immediato e senza condizioni, dovremo aumentare i nostri sforzi per rafforzare l'UCRAINA, indebolire la macchina da guerra russa e intensificare le pressioni sul presidente Putin per convincerlo a venire al tavolo dei negoziati". Lo ha detto il premier britannico, Keir Starmer, al termine della videoconferenza della cosiddetta Coalizione dei volenterosi. "Accelereremo il nostro sostegno militare, intensificheremo le nostre sanzioni contro i profitti della Russia e continueremo a valutare tutte le vie legittime per garantire che la Russia paghi per i danni che ha provocato all'UCRAINA", ha proseguito.
Palazzo Chigi: "No a partecipazione nazionale per eventuale forza militare sul terreno"
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi ad una riunione in videoconferenza organizzata dal primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina. Il presidente del Consiglio ha confermato che l’Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci, ribadendo che non è invece prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno.
Zelensky: "Nessun accerchiamento delle nostre forze nel Kursk"
"L'operazione delle nostre forze nelle aree designate della regione di Kursk continua. Le unità stanno svolgendo i loro compiti esattamente come necessario. Grazie alle forze ucraine nella regione di Kursk, una quantità significativa di forze russe è stata distolta da altri fronti. Le nostre truppe continuano a contenere le unità militari russe e nordcoreane in quella zona. Non vi è alcun accerchiamento delle nostre forze". Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Osserviamo anche movimenti lungo il confine orientale dell'Ucraina, dove l'esercito russo sta accumulando forze. Questo indica l'intenzione di sferrare un attacco contro la regione di Sumy. Ne siamo consapevoli e ci opporremo", ha spiegato
La premier Meloni parteciperà alla call dei volenterosi di Starmer
La premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, si è sentita con il primo ministro britannico, Keir Starmer, e parteciperà alla riunione di Londra in videocollegamento della coalizione dei 'volenterosi' per l'Ucraina, ribadendo le sue posizioni.
Ucraina: 14 feriti in un attacco missilistico russo
Almeno 14 persone, di cui due bambini, sono rimaste ferite in un attacco missilistico russo sulla città Ucraina di Kryvyi Rih. Lo ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Serhii Lysak, citato da Ukrinform. L'attacco, ha spiegato, "ha distrutto un locale di intrattenimento e danneggiato infrastrutture, oltre 15 condomini, 10 case private, due istituti scolastici e una struttura sportiva. Sono stati colpiti anche negozi, una farmacia, un salone di bellezza, un bar e veicoli".
Mosca: "Iniziato lo sminamento nel Kursk"
Le forze armate russe "hanno iniziato a svolgere compiti di bonifica delle mine dai territori della regione di Kursk liberati dalle forze armate ucraine, con l'obiettivo di ripristinare strutture di importanza sociale". Lo riferisce il ministero della Difesa russo. "Le truppe delle forze armate della Federazione russa hanno iniziato a svolgere compiti di bonifica dalle mine nei territori nelle zone di confine della regione di Kursk liberate dai militanti delle forze armate dell'Ucraina, con l'obiettivo di ripristinare strutture e infrastrutture socialmente significative, necessarie per l'instaurazione di una vita pacifica e di un'attività economica nella regione dopo feroci operazioni militari", si legge nella dichiarazione.
L'esercito russo attacca gli impianti energetici ucraini
Nella notte le truppe russe "hanno attaccato massicciamente gli impianti energetici in due regioni dell'Ucraina" con "ingenti danni alle strutture". Questa notte "il nemico ha nuovamente colpito il settore energetico - si legge nel messaggio pubblicato su Telegram della compagnia energetica privata Ucraina Dtek -. Questa volta nelle regioni di Dnipropetrovsk e Odessa. A causa dell'attacco russo, alcuni residenti nelle regioni sono rimasti senza elettricita'". Dtek segnala gravi danni agli impianti energetici attaccati.
Alla call dei leader si discute di come contribuire alla coalizione di volenterosi
Durante la video conferenza di questa mattina, i leader dovrebbero "approfondire ulteriormente come i Paesi intendono contribuire alla coalizione dei volenterosi, prima della sessione di pianificazione militare prevista per la prossima settimana". Lo fa sapere Downing Street in una nota in cui annuncia che saranno 25 i Paesi, tra cui partner europei, Commissione europea, Nato, Canada, Ucraina, Australia e Nuova Zelanda, che si uniranno alla riunione virtuale. A loro, secondo quanto anticipato dal governo, il premier britannico dirà che "è il momento di impegni concreti mentre il presidente Putin tenta giochetti inutili con il piano di pace del presidente Trump"
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