Voto storico all’Assemblea generale delle Nazioni Unite dove, con 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni, è stata votata una risoluzione sull’adesione della Palestina e raccomanda al Consiglio di sicurezza di «riconsiderare favorevolmente la questione». L’ambasciatore israeliano fa a pezzi la carta dell’Onu: «Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni».

Dopo gli attriti degli scorsi giorni tra Israele e Stati Uniti, con Washington che si oppone all’operazione militare a Rafah e ha bloccato l’invio di armi offensive, il premier Benjamin Netanyahu cerca ora «di ricomporre con Biden». Ma – ha aggiunto – Tel Aviv «non ha altra scelta» che «distruggere» Hamas e i suoi miliziani nel sud della Striscia. In una telefonata con il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, Blinken ha ribadito: «Gli Stati Uniti non sostengono una grande operazione militare a Rafah e rifiutano qualsiasi spostamento forzato di palestinesi da Gaza», ha riferito il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

Intanto, le delegazioni israeliane e palestinesi hanno lasciato ieri il Cairo, dove da settimane sono in corso colloqui di pace. L’Egitto chiede a entrambe le parti «flessibilità», mentre Hamas afferma che «la tregua è nelle mani di Israele».

Secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), sono 110mila le persone in fuga da Rafah. Nella notte alcuni coloni israeliani hanno appiccato un fuoco nella sede dell’agenzia di Gerusalemme, con dentro il personale. Per questo il commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, ha annunciato su X la decisione di chiudere la sede: «Questo è uno sviluppo scandaloso. Ancora una volta, la vita del personale delle Nazioni Unite era in serio pericolo. Alla luce di questo secondo terribile incidente in meno di una settimana, ho preso la decisione di chiudere il nostro complesso fino a quando non sarà ripristinata la sicurezza adeguata».

PUNTI CHIAVE

17:58

Primo via libera all'ingresso della Palestina nell'Onu

17:00

Netanyahu: «Gaza sarà guidata da un governo civile sostenuto da Emirati e Arabia Saudita» 

12:21

Carri armati israeliani circondano la parte est di Rafah

18:59

Hamas consulterà le fazioni palestinesi per le trattative sul cessate il fuoco

Hamas ha affermato che il rifiuto della proposta per il cessate il fuoco da parte di Israele, e che Hamas aveva accettato, riporta le trattative al punto di partenza. 

«Netanyahu e il suo governo estremista stanno usando le negoziazioni come una copertura per l'assalto a Rafah e l'occupazione del valico e per continuare la guerra di sterminio contro il nostro popolo. Sono pienamente responsabili per il deragliamento delle trattative» ha detto il gruppo.

 

18:46

Gli Usa condannano il voto per lo stato palestinese all'Onu

Dopo aver votato contro la risoluzione dell'Onu, gli Stati Uniti hanno criticato il voto per concedere più diritti alla Palestina all'Assemblea generale.

Robert Wood, l'ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, ha detto all'Assemblea che le misure «unilaterali» alle Nazioni unite e sul campo non faranno avanzare la soluzione dei due stati.

«Il nostro voto non significa che ci opponiamo alla costituzione di uno stato palestinese. Siamo stati molto chiari sul fatto che lo sosteniamo e vorremmo andasse avanti significativamente. Invece è un riconoscimento che la costituzione dello stato palestinese avverrà solamente da un processo che coinvolge negoziati diretti tra le parti» ha detto Wood.

Le Nazioni unite hanno approvato da tempo l'idea dei due stati, con confini sicuri e riconosciuti. I palestinesi vogliono uno stato che comprenda la Cisgiordania occupata, Gerusalemme est e la Striscia di Gaza, tutti territori conquistati da Israele nel 1967 durante la guerra con gli stati arabi.

I leader israeliani invece rifiutano l'idea di uno stato indipendente per i palestinesi.

18:38

Israele rivendica gli attacchi a edifici di Hezbollah

L'esercito israeliano ha rilasciato filmati aerei che mostrano due agenti di Hezbollah vicino alla «struttura militare» nella regione di Yaron mentre trasportano armi.

Poco dopo sono stati attaccati da aerei da combattimento.

Le forze israeliane hanno anche rivendicato un attacco a «infrastrutture terroristiche» a Kfar Kila, e hanno affermato di aver colpito un edificio a Leida, entrambi nel sud del Libano.

18:22

L'ambasciatore israeliano all'Onu fa a pezzi la carta delle Nazioni Unite

«Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni». Lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan prima del voto in Assemblea Generale della risoluzione che riconoscerebbe la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo dell'organizzazione internazionale. «Questo giorno rimarrà ricordato nell'infamia», ha aggiunto, parlando di uno «stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall'Hitler dei nostri tempi». «State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani», ha detto passando alcune pagine del documento in un tritacarte.

 

17:58

Primo via libera all'ingresso della Palestina nell'Onu

L'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di «riconsiderare favorevolmente la questione». Il via libera del Cds (dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto) è condizione necessaria per un'eventuale approvazione piena. Il testo ha ottenuto 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni.

I nove Paesi che hanno votato contro sono (oltre a Israele) Argentina, Repubblica Ceca, Ungheria, Stati Uniti, Micronesia, Palau, Nauru, Papua Nuova Guinea. Fra gli astenuti molti Paesi europei, tra cui Germania, Svezia, Regno Unito, Olanda e Romania, mentre Francia e Spagna, tra gli altri, hanno votato a favore.

17:00

Netanyahu: «Gaza sarà guidata da un governo civile sostenuto da Emirati e Arabia Saudita» 

Benjamin Netanyahu, in un'intervista rilasciata a Phil McGraw, ha delineato alcune prospettive per il dopo-guerra a Gaza che vedrà alla guida un governo civile sostenuto economicamente dalle monarchie del Golfo, ma non solo. «Probabilmente dovrà avere un governo civile fatto da persone di Gaza che non siano impegnate nella nostra distruzione - ha risposto sul futuro della Striscia - Possibilmente, credo, con l'aiuto degli Emirati Arabi Uniti, dell'Arabia Saudita e di altri Paesi che vogliono stabilità e pace», ha spiegato.

16:13

Israele: «Decine di terroristi uccisi nelle operazioni mirate a Rafah est» 

L'Idf sta attuando «una precisa operazione antiterroristica guidata dalla 162esima Brigata in aree specifiche della parte orientale di Rafah», nel sud della Striscia di Gaza. Secondo una nota dell'esercito, i militari israeliani «stanno operando per distruggere le infrastrutture terroristiche e mettere in sicurezza l'area, dove hanno localizzato armi e pozzi di tunnel, e hanno eliminato decine di terroristi». 

13:34

Tajani: «Israele e Hamas cambino atteggiamento»

«L'Egitto e il Qatar stanno lavorando molto bene» nella loro opera di mediazione per riuscire ad arrivare a «un cessate il fuoco, che non sarà facile». Ma «bisogna convincere Israele e Hamas a cambiare atteggiamento». Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Family Business Forum. «Bisogna arrivare a un cessate il fuoco per bloccare l'attacco a Rafah, liberare gli ostaggi israeliani e permettere di portare aiuti alimentari e non solo alla popolazione civile palestinese», ha sottolineato Tajani dicendo che questo è ciò che «continua a chiedere l'Italia e il G7: stop alla guerra». Per il titolare della Farnesina occorre «trovare una soluzione che permetta di arrivare a due popoli per due stati. Ci può essere fase di transizione, ma quello deve essere l'obiettivo finale».

13:31

Borrell: «L'Ue condanna l'attacco all'Unrwa a Gerusalemme est» 

«L'Ue condanna fermamente l'attacco contro l'Unrwa a Gerusalemme Est. I responsabili devono essere chiamati a risponderne. È responsabilità di Israele garantire la sicurezza degli operatori umanitari. L'Unrwa è un'insostituibile ancora di salvezza per milioni di persone a Gaza e nella regione». Lo scrive su x l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.

 

12:21

Carri armati israeliani circondano la parte est di Rafah

I carri armati dell'Idf hanno occupato la strada che divide a metà Rafah e hanno in questo modo diviso la parte orientale dalla parte occidentale. L'esercito israeliano sta conducendo un'«operazione limitata» a est di Rafah, i residenti della città nel sud della Striscia riportano da questa mattina rumori di spari e combattimenti tra l'Idf e i miliziani di Hamas.

11:33

Quattro morti in un raid israeliano sul campo profughi di Jabalia

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che quattro persone sono rimaste uccise stanotte in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Le vittime appartengono tutte alla stessa famiglia e tra loro c'è anche un bambino, spiega la Wafa. 

10:55

L'Idf colpisce l'est di Rafah e riprende le operazioni a Gaza City

L'esercito israeliano continua con le sue «operazioni mirate» nella parte orientale di Rafah, dove lunedì scorso aveva iniziato a ordinare l'evacuazione dei civili. Intanto, ha ripreso le sue attività a Gaza City. «Le forze di difesa israeliane continuano operazioni precise nell'area di Zeitoun, nel sud di Gaza City, così come in aree specifiche della parte orientale di Rafah», si legge in un comunicato delle forze armate israeliane. I militari ha «eliminato diverse cellule terroristiche in combattimenti corpo a corpo e con attacchi aerei», continua la nota. «Diversi luoghi nell'area di Rafah dove negli ultimi giorni sono stati lanciati razzi e mortai contro Israele, anche verso il valico di Kerem Shalom (che collega Israele e la Striscia), sono stati attaccati da aerei da combattimento», si legge ancora.

10:39

Coloni israeliani appiccano fuoco alla sede dell'Unrwa a Gerusalemme

Nella notte alcuni «residenti israeliani» hanno appiccato il fuoco nel quartier generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gerusalemme, con personale all'interno del complesso. Lo ha fatto sapere il commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, che ha denunciato un episodio simile qualche giorno fa. 

«Anche se non ci sono state vittime tra i nostri dipendenti, l'incendio ha causato ingenti danni alle aree esterne», ha scritto Lazzarini su X, dove ha pubblicato anche un video in cui si vedono uomini armati scandire lo slogan: «Bruciate le Nazioni Unite». «Questo è uno sviluppo scandaloso. Ancora una volta, la vita del personale delle Nazioni Unite era in serio pericolo», ha commentato Lazzarini, e ha aggiunto: «Alla luce di questo secondo terribile incidente in meno di una settimana, ho preso la decisione di chiudere il nostro complesso fino a quando non sarà ripristinata la sicurezza adeguata».

 

10:25

Unrwa: «Circa 110 mila persone fuggite da Rafah»

«Mentre i bombardamenti delle forze israeliane si intensificano a Rafah, lo sfollamento forzato continua. Unrwa stima che circa 110mila persone siano fuggite da Rafah in cerca di sicurezza. Ma nessun posto è sicuro nella Striscia di Gaza e le condizioni di vita sono atroci». Lo si legge in un tweet su X dall'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). «L`unica speranza è un cessate il fuoco immediato», ha aggiunto l'Unrwa.

 

10:22

L'Egitto chiede «flessibilità» ad Hamas e Israele

In una nota diffusa dal ministero degli Esteri egiziano dopo il colloquio avuto dal ministro Sameh Shoukry con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, si legge che l'Egitto chiede «flessibilità» alle delegazioni israeliane e palestinesi, nei colloqui di pace in corso al Cairo. Nel corso del colloquio i due ministri hanno concordato «sull'importanza di invitare le parti a dare prova di flessibilità e a fare tutti gli sforzi necessari per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e porre fine al conflitto».

10:14

Netanyahu: «Spero di superare le divergenze con Biden»

Intervenendo sulle tensioni in corso con l'alleato americano riguardo la prospettiva di un'operazione militare nel sud della Striscia di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di auspicare di riuscire a risolvere i disaccordi con Joe Biden. Ma ha anche ribadito, in un'intervista  al programma televisivo Dr. Phil Primetime, la necessità per Israele di entrare a Rafah. «Spesso siamo stati d'accordo, ma abbiamo avuto i nostri disaccordi. Siamo stati in grado di superarli. Spero che riusciremo a superarli ora, ma faremo quello che dobbiamo fare per proteggere il nostro Paese». 

Netanyahu ha aggiunto che Tel Aviv «non ha scelta» sui restanti miliziani di Hamas presenti ancora a Rafah: «Se non li distruggiamo, se li lasciamo in pace, torneranno. Usciranno dai tunnel, riprenderanno il controllo di Gaza e faranno ciò che hanno promesso di fare: rifaranno il 7 ottobre, questo enorme massacro, ancora, ancora e ancora».

10:12

Hamas: «La tregua è nelle mani di Israele»

«La delegazione negoziatrice ha lasciato il Cairo in direzione di Doha. L'occupazione ha respinto la proposta avanzata dai mediatori e da noi accettata. Di conseguenza la palla è ora tutta nel campo» di Israele, ha
affermato Hamas in una lettera inviata ad altre fazioni palestinesi.

Le delegazioni israeliana e palestinese hanno lasciato il Cairo «dopo due giorni di negoziati» volti a ottenere una tregua nella guerra in corso nella Striscia di Gaza da sette mesi, ha riferito ieri sera il media arabo Al-Qahera News. Gli sforzi dell'Egitto e di altri paesi mediatori come Qatar e Stati Uniti «continuano ad avvicinare i punti di vista delle due parti», ha aggiunto l'emittente citando una fonte del Cairo.

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