Francia, Germania e Polonia si riuniranno venerdì a Berlino per discutere degli aiuti europei a Kiev e della controversa fornitura di missili tedeschi Taurus a lunga gittata
Francia, Germania e Polonia si riuniranno venerdì 15 per discutere degli aiuti europei a Kiev e della controversa fornitura di missili tedeschi Taurus a lunga gittata (fino a 500 km e con la possibilità di colpire Mosca).
Ma prima dell’incontro a tre con il premier polacco Donald Tusk, il cancelliere Olaf Scholz «riceverà il presidente francese, Emmanuel Macron per un colloquio bilaterale», ha annunciato il portavoce dell’esecutivo tedesco, Steffen Hebestreit.
Nell’incontro a due, ha aggiunto Hebestreit, Macron e il cancelliere socialdemocratico discuteranno «tutta una serie di questioni bilaterali, anche in vista del Consiglio europeo» della prossima settimana a Bruxelles che si annuncia tempestoso.
«C’è la questione del sostegno all’Ucraina» in «cui ci sono state sfumature diverse», ha detto il portavoce senza precisare meglio, ma riferendosi alle dichiarazioni di fuoco del presidente francese Macron sulla possibilità di inviare militari della Nato a Kiev e all’invito agli alleati europei, espresso durante la visita a Praga, a non essere “codardi”. Il cancelliere tedesco Scholz ha subìto respinto al mittente l’ipotesi di invio di militari tedeschi in Ucraina.
L’incontro a tre era stato preannunciato da Tusk dopo i colloqui con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, alla Casa Bianca. Varsavia viene considerata da Washington un alleato molto affidabile e schierata a difesa di Kiev.
«Ho parlato con il presidente Biden di come stiamo mobilitando i nostri partner in Europa», ha dichiarato Tusk, già presidente del Consiglio europeo prima di tornare a fare il premier in terra polacca, all’emittente pubblica polacca prima del suo ritorno da Washington. Tusk, che ha definito l’incontro di Berlino un vertice "di emergenza" del cosiddetto “Triangolo di Weimar”, ha detto che aggiornerà Macron e Scholz sull’incontro con Biden, fatto abbastanza inusuale che Varsavia diventi il messo diplomatico di Washington presso Berlino e Parigi, ruolo di solito ricoperto da Londra per via della sua relazione “speciale”.
«La situazione è difficile, lo sappiamo tutti», ha aggiunto Tusk. Il governo polacco, ora tornato a una politica europeista dopo 8 anni di governo sovranista, sta cercando di rianimare il formato Weimar. Tusk ha affermato che se Varsavia, Parigi e Berlino agiscono insieme hanno un «potere da mobilitare tutta l’Europa». Insomma un motore a tre cilindri per far ripartire l’Europa.
Il tabù della Polonia
Varsavia non manca di coraggio. Militari della Nato sono «già presenti» in Ucraina, ha ammesso il ministro degli Esteri, Radoslaw Sikorski. Ma Mosca non si è mostrata più di tanto impressionata: «Lo sapevamo già», ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, parlando tuttavia non di truppe schierate in combattimento ma di istruttori e "specialisti" vari.
Il problema è che tra Francia e Berlino non c’è accordo. Prima del vertice, Scholz e Macron terranno un incontro bilaterale, in cui affronteranno questioni di reciproco interesse, ha detto Tusk riferendosi alla consegna dei missili Taurus tedeschi a lungo raggio (le Mercedes dei missili li chiamano i tedeschi) verso l’Ucraina, cosa che il cancelliere continua a escludere.
Parigi ha fornito a Kiev missili da crociera “Scalp” e il Regno Unito “Storm Shadow”, ma Scholz afferma che la Germania vuole mantenere il controllo degli obiettivi che il Taurus può colpire. Scholz ha anche escluso la possibilità che soldati europei o della Nato vengano inviati in Ucraina, ipotesi invece ventilata da Macron. Insomma la vicenda rischia di finire in una lite franco-tedesca che fa il gioco di Mosca. I leader del Triangolo di Weimar non si incontrano dal giugno dello scorso anno.
La linea rossa di Scholz
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che domenica si recherà in Israele per chiedere l’apertura di aiuti umanitari a Gaza e che ha fornito a Tel Aviv in passato una flotta di sommergibili, ha ribadito il suo no all’invio di missili Taurus a Kiev.
«La ponderazione non è qualcosa che può essere qualificata come debolezza come fanno alcuni, è invece ciò a cui i cittadini di questo paese hanno diritto», ha detto Scholz in Parlamento. Il cancelliere ha affermato che «è fuori questione fornire sistemi d’arma ad ampio raggio che possono essere consegnati in modo sensato solo se comportano anche l’impiego di soldati tedeschi. È una linea che io non voglio superare».
Il Regno Unito
Come uscire dall’impasse? Se il cancelliere tedesco Scholz si attiene al suo rifiuto di rifornire Kiev di missili Taurus, la ministra degli Esteri Annalena Baerbock del partito dei Verdi, ha ipotizzato uno scambio con Londra.
Riferendosi alla disponibilità manifestata dal ministro degli Esteri David Cameron in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung a «lavorare a stretto contatto con i nostri partner tedeschi per aiutare l’Ucraina», Baerbock ha parlato di uno scambio. «Abbiamo già organizzato uno scambio analogo, ma con altre armi», ha affermato.
Senza entrare nei dettagli, Cameron aveva lasciato aperta la possibilità di un passaggio di missili da crociera tedeschi a Londra in cambio di missili britannici a Kiev. In passato la Germania aveva consegnato carri armati Leopard a paesi terzi, ad esempio la Slovacchia, e questi paesi avevano fornito carri armati di progettazione sovietica all’Ucraina. Difficile dire se questa triangolazione placherà i timori del cancelliere Scholz.
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