In mattinata dal Libano sono partiti cinque razzi: è il primo lancio da tre mesi. Hezbollah nega coinvolgimenti. Netanyahu e Katz: «Palese violazione degli accordi. Il governo libanese è responsabile». Il premier Salam: «Rischiamo una nuova guerra». La risposta di Tel Aviv: nei bombardamenti su «obiettivi di Hezbollah» due morti (tra cui una donna) e diversi feriti
Risale la tensione tra Israele e Libano, da cui in mattinata sono partiti cinque razzi – intercettati – in direzione Israele. Non succedeva da dicembre, da prima della firma dell’accordo di tregua.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il ministro della Difesa Israel Katz hanno quindi ordinato all'Idf di rispondere, con attacchi contro «decine di obiettivi terroristici» di Hezbollah. Ci sarebbero due morti, tra cui una donna, e diversi feriti a Tulin, nel sud del Libano. Secondo alcuni media locali i morti sarebbero quattro, secondo Associated Press tra le vittime ci sarebbe anche un bambino.
Il governo libanese, tramite il premier Nawaf Salam, ha respinto le accuse, parlando di «disastrose conseguenze» per il suo paese nel caso in cui si riaprisse la guerra con Tel Aviv. «Solo lo Stato ha il potere di decidere sulla guerra e sulla pace», ha fatto sapere. Anche Hezbollah ha negato il proprio coinvolgimento nel lancio di razzi, accusando Israele di cercare «pretesti» per attaccare.
Per Netanyahu e Katz, però, «il governo libanese è responsabile di tutto ciò che riguarda il suo territorio. Israele non permetterà alcun danno ai suoi cittadini e alla sua sovranità, e lavorerà in ogni modo per garantire la sicurezza dei cittadini israeliani e delle comunità del nord».
Interviene anche l’Unifil, la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano, che si dice «preoccupata» dalla possibile escalation tra i due paesi: «Esortiamo vivamente tutte le parti a evitare di compromettere i progressi compiuti, soprattutto quando sono a rischio le vite dei civili e la fragile stabilità osservata negli ultimi mesi». L’organizzazione ha fatto sapere che i propri peacekeeper «rimangono in tutte le posizioni».
PUNTI CHIAVE
19:43
Hamas: "La proposta di Witkoff sulla demilitarizzazione non ha senso"
16:54
Libano, il presidente del parlamento: "Escalation? Avvantaggia solo Israele"
13:46
Hezbollah nega coinvolgimento nel lancio di razzi di oggi verso Israele
13:21
Libano, la Protezione civile: almeno due morti in raid di Israele
12:33
Media Libano: una donna morta e 3 feriti in raid Israele
11:55
Unifil: "Preoccupa l'escalation in Libano"
11:28
Israele risponde agli attacchi in Libano
10:34
Il Libano indaga sui lanci di razzi, il premier: "Solo lo Stato può decidere guerra e pace"
09:33
Il premier libanese: "Rischiamo una nuova guerra con Israele"
08:16
Katz: "Il Libano pagherà"
08:14
Idf: "Il Libano ha lanciato 5 razzi verso Israele"
Erdogan annuncia azione diplomatica per ripresa tregua a Gaza
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato una iniziativa multidiplomatica per la ripresa del cessate il fuoco a Gaza, dopo la ripresa dei raid israeliani. Lo scrive l'agenzia Anadolu.
Hamas: "La proposta di Witkoff sulla demilitarizzazione non ha senso"
La proposta di una demilitarizzazione di Hamas, avanzata dall'inviato Usa Steve Witkoff e' "senza senso, finche' esiste l'occupazione israeliana". Lo ha dichiarato un alto ufficiale del movimento palestinese, Hussam Badran, all'agenzia stampa Shabakat Quds, affiliata a Hamas. "Quando parliamo delle armi della resistenza, sono le armi del popolo palestinese", ha detto Badran, "quindi, queste armi sono portate dai palestinesi per resistere all'occupazione, come garantito dalle norme e dalle convenzioni internazionali". Witkoff aveva proposto una demilitarizzazione di Hamas come condizione per non escluderla dalla gestione politica di Gaza.
Media: migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro il governo
Migliaia di persone sono scese questa sera in piazza a Tel Aviv, in Israele, per protestare contro il governo guidato dal premier Benjamin Netanyahu, a seguito della ripresa dell'offensiva militare contro la Striscia di Gaza. Lo riporta il quotidiano "Times of Israel", spiegando che i manifestanti hanno scandito slogan contro Netanyahu
L'appello a Trump del padre dell'ultimo ostaggio americano vivo a Gaza
Il padre dell'ultimo ostaggio statunitense ancora vivo, tenuto prigioniero da Hamas a Gaza, spera che i negoziatori dell'amministrazione Trump possano aiutare a riportare suo figlio a casa sano e salvo. Adi Alexander ha detto all'Associated Press che, visti i rinnovati combattimenti tra Israele e Hamas, si domanda se il governo israeliano possa garantire la libertà di suo figlio e nutre maggiori speranze riguardo alle possibilità degli Stati Uniti. Il ventunenne Edan Alexander, cresciuto a Tenafly, nel New Jersey, prima di arruolarsi nell'esercito israeliano, è uno dei 59 ostaggi ancora a Gaza, più della metà dei quali si ritiene siano morti. La scorsa settimana Hamas ha dichiarato che lo avrebbe rilasciato se Israele si fosse impegnato nuovamente a rispettare l'accordo di cessate il fuoco in fase di stallo
Adi Alexander ritiene che Netanyahu voglia riportare tutti gli ostaggi a casa, ma alle sue condizioni. Mette in dubbio i piani del premier israeliano mentre ritiene che il messaggio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sia chiaro: si sta concentrando sul riportare a casa gli ostaggi. Alexander ha detto che conta sugli Stati Uniti per colmare il grande divario tra Israele e Hamas. Il suo messaggio a Trump rispetto agli sforzi della sua amministrazione per liberare suo figlio e gli altri è: "continuate a portare avanti questo lavoro".
Il re di Giordania: "Comunità internazionale adotti misure immediate per fermare Israele"
È necessario che la comunità internazionale adotti misure immediate per fermare gli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il re di Giordania, Abdullah II, al primo ministro britannico, Keir Starmer, durante un colloquio telefonico. Come riporta l'emittente "Al Mamlaka", nel corso della conversazione il re giordano a sottolineato l'importanza di garantire il rispetto del cessate il fuoco, nonche' l'afflusso di aiuti umanitari per la popolazione palestinese. Inoltre, re Abdullah ha ribadito a Starmer la posizione della Giordania contro lo sfollamento forzato dei palestinesi.
Libano, il presidente del parlamento: "Escalation? Avvantaggia solo Israele"
Israele è l'unico a trarre vantaggio dal trascinare il Libano e la regione in una nuova grande escalation. Lo ha detto il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, citato dall'agenzia di stampa "Nna", commentando i raid odierni delle forze israeliane nel sud del Paese in risposta al lancio di alcuni razzi - tutti intercettati - verso il nord dello Stato ebraico. Berri ha invitato il comitato di monitoraggio del cessate il fuoco (il cui accordo è entrato in vigore lo scorso novembre) "a scoprire rapidamente le circostanze di quanto avvenuto questa mattina". Il presidente del parlamento ha sottolineato che fino ad oggi sono state registrate oltre 1.500 violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele, mentre "il Libano e la sua resistenza hanno rispettato pienamente tutte le disposizioni dell'accordo". Berri ha quindi invitato tutti i libanesi a "stringersi attorno allo Stato e alle sue istituzioni", mettendo in guardia dai "pericoli" conseguenti alla creazione di "pretesti per il nemico". Hezbollah ha intanto negato ufficialmente qualsiasi coinvolgimento nel lancio di razzi di oggi verso Israele, mentre il ministro della Difesa libanese, Michel Menassa, ha reso noto che l'esercito ha aperto un'inchiesta per chiarire le circostanze di quando accaduto.
Esercito libanese apre un'inchiesta su lancio razzi in Israele
Il ministro della Difesa libanese Michel Menassa ha riferito che l'esercito ha aperto un'inchiesta sulle circostanze del lancio di razzi contro Israele avvenuto questa mattina, che ha provocato la reazione dell'Idf con bombardamenti nel sud del Libano. Lo riporta Al Jazeera. Menassa ha sottolineato "il rifiuto del Libano di un ritorno alla situazione precedente al cessate il fuoco nel novembre 2024 e la sua forte opposizione ai tentativi di minare gli sforzi dello Stato per consolidare la sicurezza e la stabilità in tutto il territorio libanese", e ha invitato gli Stati che sponsorizzano il cessate il fuoco a "dissuadere il nemico israeliano dalle sue continue violazioni e attacchi con falsi pretesti". Hezbollah ha negato di aver lanciato razzi contro il nord di Israele stamattina.
Fatah: Hamas lasci il potere per salvare presenza palestinesi
Il portavoce del movimento palestinese al Fatah a Gaza ha esortato oggi il suo rivale Hamas a lasciare il potere, al fine di preservare la "presenza dei Palestinesi" a fronte degli attacchi israeliani e dei piani di ridislocazione della popolazione enunciati dal presidente Usa Donald Trump. Lo riferisce l'agenzia di stampa France Presse. "Hamas deve mostrare compassione per Gaza, i suoi bambini, le sue donne e i suoi uomini. Mettiamo in guardia contro giorni difficili, duri e dolorosi per gli abitanti della Striscia di Gaza", ha dichiarato Mounther al-Hayek, portavoce del partito del presidente palestinese Mahmoud Abbas, in un messaggio inviato da Gaza all'AFP. Al-Hayek ha invitato Hamas "a ritirarsi dalla scena governativa e a rendersi pienamente conto che la battaglia che verrà ? qualora decidesse di rimanere al potere ? porterà alla fine dell'esistenza dei Palestinesi" nella Striscia di Gaza.
Tenenti (Unifil): "Caschi blu italiani in Libano sono al sicuro"
La situazione "è tesa" i Caschi Blu italiani "sono in sicurezza" e le loro attività, compatibilmente con le condizioni sul campo, "continuano". Lo ha affermato a LaPresse il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, dopo il lancio di alcuni razzi dal Libano oltre il confine israeliano e la risposta dell'Idf.
Hezbollah nega coinvolgimento nel lancio di razzi di oggi verso Israele
Il movimento sciita filo-iraniano Hezbollah ha negato qualsiasi coinvolgimento nel lancio di razzi dal Libano meridionale verso Israele. In una nota citata dal quotidiano "L'Orient Le Jour", il gruppo libanese ha quindi denunciato i "pretesti" israeliani finalizzati a "continuare gli attacchi contro il Libano". Hezbollah ha ribadito il suo impegno nei confronti del cessate il fuoco e a sostegno dello Stato nell'affrontare "la pericolosa escalation sionista". Lo scorso 27 novembre, Israele e Hezbollah hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco nel Libano meridionale, dopo circa un anno di scontri. Le forze di terra israeliane hanno comunque continuato a presidiare cinque zone ritenute strategiche nel sud del Paese, lanciando talvolta operazioni di sicurezza contro obiettivi specifici.
Libano, la Protezione civile: almeno due morti in raid di Israele
Almeno due persone sono morte a Touline, nell'area meridionale del Libano, a causa degli attacchi aerei lanciati oggi da Israele contro obiettivi del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah. Lo ha riferito la Protezione civile libanese citata dall'emittente "Lbci", aggiungendo che almeno altre 10 persone sono rimaste ferite. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa "Nna", tra i morti ci sarebbe una donna.
Indagini preliminari, nessuna conclusione su chi abbia lanciato i razzi dal Libano
Un'indagine preliminare ha rivelato che i razzi lanciati dal sud del Libano verso Israele erano vecchi modelli e non ci sono informazioni conclusive su chi li abbia sparati perché l'inchiesta coinvolge diverse parti. Lo ha riferito una fonte militare libanese ad Al Jazeera, sottolineando che l'esercito di Beirut è pronto a tenere il passo con gli sviluppi nel sud del Paese ed è in pieno coordinamento con le forze Unifil per monitorare gli sviluppi sul campo.
Media Libano: una donna morta e 3 feriti in raid Israele
Una donna è morta e altre tre persone sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano a Tulin, nel sud del Libano. Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese Nna. Il raid è stato sferrato dall'Idf dopo il lancio stamane di cinque missili da parte di Hezbollah dal sud del Paese contro Israele.
Idf, colpiti decine di lanciarazzi nel sud del Libano
Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver "colpito decine di lanciarazzi di Hezbollah e un centro di comando da cui operavano nel Libano meridionale". L'Idf ha definito il lancio di razzi stamane dal paese dei Cedri verso lo Stato ebraico come "una palese violazione degli accordi" e "una minaccia diretta per i cittadini dello Stato di Israele". Per l'Idf, "lo Stato libanese ha la responsabilità di far rispettare l'accordo".
Hamas: "Noi abbiamo scelto la guerra? Gli Stati Uniti distorcono la realtà"
Hamas ha accusato gli Stati Uniti di distorcere la realta' dopo che Washington ha sostenuto che il gruppo palestinese ha "scelto la guerra" rifiutandosi di rilasciare gli ostaggi. "L'affermazione che 'Hamas ha scelto la guerra invece di rilasciare gli ostaggi' è una distorsione dei fatti", ha sottolineato in una dichiarazione. Dopo la rottura della tregua da parte di Israele martedì, il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, Brian Hughes, aveva affermato che Hamas "avrebbe potuto liberare gli ostaggi per prolungare il cessate il fuoco, ma ha invece scelto il rifiuto e la guerra".
Libano: "Smantellate tre rampe artigianali di lancio razzi nel Sud
L'esercito libanese ha dichiarato di aver smantellato tre batterie per il lancio di razzi nel sud del Paese dei Cedri, dopo che Israele ha minacciato una dura risposta ai raid di questa mattina. "L'esercito ha scoperto tre rampe di lancio di razzi artigianali nella regione a nord del fiume Litani" e "ha proceduto al loro smantellamento", ha affermato l'esercito di Beirut in una nota.
Unifil: "Preoccupa l'escalation in Libano"
"L'Unifil è preoccupata per la possibile escalation di violenza a seguito del rilevamento di quattro proiettili lanciati intorno alle 7:30 dal Libano verso Israele nelle vicinanze di Metula, che hanno scatenato l'immediata ritorsione da parte dell'Idf": lo scrive su X la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite. "La situazione rimane estremamente fragile e incoraggiamo entrambe le parti a mantenere i propri impegni. Le forze di pace dell'Unifl rimangono in tutte le posizioni", prosegue il messaggio.
Netanyahu: "L'Idf agirà con forza in Libano"
Il primo ministro israeliano Benyamin Nateyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato all'esercito del Paese (Idf) di agire con forza contro decine di obiettivi terroristici in Libano: "Israele non permetterà alcun danno ai suoi cittadini e alla sua sovranità", si legge in un comunicato dell'ufficio di Netanyahu. "Il governo libanese è responsabile di tutto ciò che accade sul suo territorio", prosegue la nota, sottolineando che Israele "agirà in ogni modo per garantire la sicurezza dei cittadini israeliani e delle località nel nord del Paese".
Israele risponde agli attacchi in Libano
Le Forze di difesa di Israele (Idf) stanno attualmente colpendo obiettivi del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah nel sud del Libano. Lo hanno reso le stesse forze israeliane. Nelle scorse ore, almeno cinque razzi diretti verso la città di Metulla, nel nord dello Stato ebraico, sono stati lanciati dal territorio libanese: tre sono stati intercettati dalla difesa israeliana mentre due sono apparentemente caduti nel sud del Libano.
Hamas: "Almeno 634 morti a Gaza dalla ripresa dei bombardamenti di Israele"
Almeno 634 palestinesi sono stati uccisi da quando lo scorso 18 marzo le forze israeliane hanno ripreso i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, dopo circa due mesi dall'inizio della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. A renderlo noto è il movimento islamista palestinese Hamas, secondo cui nelle ultime 48 ore gli attacchi hanno causato almeno 130 morti e 1.172 feriti. Secondo il gruppo islamista, il bilancio dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, è salito a 49.747 morti e 113.213 feriti.
Il Libano indaga sui lanci di razzi, il premier: "Solo lo Stato può decidere guerra e pace"
L'esercito libanese sta rafforzando le sue forze nel Libano meridionale, pattugliando la regione e indagando sulla fonte del lancio di razzi verso Israele. Lo ha riferito il sito di notizie qatarino Al-Araby Al-Jadeed, citando una fonte. Il premier libanese, Nawaf Salam, ha ribadito l'autorità dello Stato libanese dopo che sono stati sparati tre razzi contro Israele dal sud, dove opera il movimento filo-iraniano Hezbollah. "Tutte le misure di sicurezza e militari devono essere adottate per dimostrare che solo lo Stato libanese ha l'autorità di decidere su questioni di guerra e di pace", ha sottolineato il capo del governo di Beirut, avvertendo del rischio di una nuova guerra tra Israele ed Hezbollah in seguito al lancio dei missili e la minaccia di Tel Aviv di rispondere. Salam ha anche esortato l'Onu ad aumentare la pressione internazionale sullo Stato ebraico affinche' si ritiri dai "territori libanesi occupati".
Il premier libanese: "Rischiamo una nuova guerra con Israele"
Il Libano rischia di essere coinvolto in una "nuova guerra" con Israele, che avrebbe conseguenze "disastrose": lo ha affermato oggi il primo ministro, Nawaf Salam, dopo che l'Idf ha detto che avrebbe risposto ai razzi lanciati dal Libano questa mattina. "Nawaf Salam ha messo in guardia contro il rischio di una ripresa delle operazioni militari al confine meridionale, sottolineando che ciò potrebbe trascinare il Paese in una nuova guerra, con conseguenze disastrose per il Libano", ha affermato il suo ufficio stampa, aggiungendo di aver contattato il ministro della Difesa, "per garantire che solo lo Stato abbia il potere di decidere sulla guerra e sulla pace".
Onu: "Israele aumenta gli insediamenti in Cisgiordania"
L'escalation di violenza e l'aumento delle violazioni del diritto internazionale nei Territori palestinesi occupati sono stati denunciati dall'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente, Sigrid Kaag che ha evidenziato l'accelerazione delle attività di insediamento israeliane nei territori palestinesi occupati. Nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, è stato reso noto che, tra il 7 dicembre 2024 e il 13 marzo 2025, le autorità israeliane hanno approvato la costruzione di circa 10.000 unità abitative nella Cisgiordania occupata, quasi la metà delle quali a Gerusalemme Est.
Questa tendenza, è stato ricordato, viola la risoluzione 2334, adottata dal Consiglio nel 2016, che esorta Israele a cessare immediatamente tutte le attività di insediamento nei territori palestinesi occupati. Il Coordinatore speciale ha anche reso noto che le demolizioni e i sequestri di strutture palestinesi sono aumentati, a un ritmo di 460 edifici nello stesso periodo, causando lo sfollamento di 576 persone, metà delle quali bambini.
Per giustificare queste demolizioni, Israele cita la mancanza di permessi di costruzione, che secondo Kaag sono "quasi impossibili" da ottenere per i palestinesi. Secondo quanto riferito, inoltre, dall'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ormai concluso, è aumentata anche la violenza in Cisgiordania, dove 123 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 19 bambini e 6 donne, durante le operazioni militari israeliane o negli scontri a fuoco.
Gli attacchi dei coloni israeliani contro i villaggi palestinesi hanno ferito 118 persone. Secondo Sigrid Kaag, sul fronte diplomatico poi gli sforzi per rilanciare un processo di pace credibile sono in un vicolo cieco. "Le tendenze negative sul campo stanno minando la soluzione dei due Stati", ha concluso, esortando la comunità internazionale ad agire per impedire un'ulteriore escalation.
Katz: "Il Libano pagherà"
"Non permetteremo che il fuoco dal Libano colpisca le comunità della Galilea. Abbiamo promesso loro sicurezza ed è esattamente quello che avranno", ha detto il ministro della Difesa Israel Katz. "Il destino di Metula sarà lo stesso di Beirut", ha aggiunto minacciando di colpire la capitale libanese. "Il governo libanese è responsabile di qualsiasi colpo provenga dal suo territorio. Ho dato istruzioni all'Idf di rispondere di conseguenza".
Idf: "Il Libano ha lanciato 5 razzi verso Israele"
Le Idf hanno intercettato almeno tre razzi dei cinque provenienti dal sud del Libano verso il nord di Israele. A seguito dei lanci a Metulla, nel nord del paese, sono state attivate le sirene di allarme antiaereo. Si tratta del primo attacco missilistico dal Libano in tre mesi, l'ultimo risale a dicembre. Al momento non si segnalano feriti o danni materiali, precisa il Jerusalem Post. Secondo l'Idf, tre missili sono stati intercettati dalle difese aeree e gli altri due sono precipitati in territorio libanese. Non ci sono segnalazioni di feriti o danni sul suolo israeliano. L'Idf, riporta il Times of Israel, ha risposto con il fuoco di artiglieria contro il Libano meridionale.
Parigi, Berlino e Londra: "Ritorno immediato" a tregua Gaza
Francia, Germania e Regno Unito hanno chiesto un "immediato ritorno al cessate il fuoco" nella Striscia di Gaza, affermando di essere "indignati" per il numero di vittime tra i civili da quando Israele ha violato la tregua. In una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri Jean-Noël Barrot, Annalena Baerbock e David Lammy hanno denunciato "una drammatica battuta d'arresto per la popolazione di Gaza, gli ostaggi, le loro famiglie e l'intera regione". "Siamo indignati per il numero di vittime civili e chiediamo con urgenza il ritorno immediato al cessate il fuoco", hanno affermato nella nota diffusa da Londra e Berlino.
Israele, il ministro Katz: "Senza rilascio ostaggi annetteremo territori Gaza"
Il ministro della Difesa israeliano ha dichiarato di aver ordinato all'esercito di "conquistare piu' terreno" a Gaza e ha minacciato di annettere parte del territorio se Hamas non rilasciasse i 59 ostaggi israeliani ancora detenuti nel territorio devastato. L'avvertimento è stato lanciato da Israel Katz mentre le Forze di difesa israeliane (Idf) intensificavano la nuova offensiva lanciata martedì con un'ondata di attacchi aerei che ha rotto la tregua che aveva portato a una fragile tregua da metà gennaio. Ulteriori attacchi "non-stop" hanno avuto luogo durante la notte in gran parte di Gaza.
© Riproduzione riservata