Continuano senza sosta i raid dell’esercito israeliano su Beirut, che nella notte ha subito i peggiori attacchi dall’inizio delle ostilità. Israele si muove in queste ore su tre fronti: sono ripresi gli attacchi anche nella Striscia di Gaza, su Khan Younis, ma l’aviazione ha attaccato anche la Cisgiordania, oltre che ovviamente continuare a colpire il Libano.

Questa mattina l’ayatollah Khamenei ha parlato durante la grande preghiera del venerdì, è la prima volta che lo fa in circa cinque anni. Nel suo discorso ha legittimato l’attentato di Hamas del 7 ottobre e l’attacco missilistico iraniano su Israele 

PUNTI CHIAVE

11:07

Khamenei: "Il nemico dell'Iran è lo stesso di Palestina e Libano"

10:59

L'ayatollah Khamenei: "Il 7 ottobre e attacco Iran su Israele operazioni legittime"

07:20

Israele lancia attacchi su Beirut, si cerca il successore di Nasrallah

11:07

Khamenei: "Il nemico dell'Iran è lo stesso di Palestina e Libano"

Lo ha detto l'ayatollah Ali Khamenei parlando alla cerimonia di commemorazione del defunto leader di Hezbollah Hassan Nasrallah nella Grande Moschea Mosalla di Teheran. "A volte promuovono questa politica con la guerra psicologica, a volte con pressioni economiche, a volte con bombe da due tonnellate, a volte con un sorriso", ha aggiunto Khamenei, "ma la sala di controllo è la stessa e ricevono ordini dallo stesso luogo e ricevono l’ordine di attaccare la popolazione musulmana".  E ha aggiunto: "Le politiche adottate dal nostro nemico sono quelle di seminare i semi della divisione e della sedizione, di creare una spaccatura tra tutti i musulmani". 

10:59

L'ayatollah Khamenei: "Il 7 ottobre e attacco Iran su Israele operazioni legittime"

Il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, sta tenendo un sermone in occasione della preghiera del venerdì, il primo in cinque anni. Nel discorso ha legittimato l'azione di Hamas del 7 ottobre: "Ogni nazione ha il diritto di difendersi dall'aggressore. I palestinesi hanno il diritto di opporsi all'occupante"

10:14

Il più alto dirigente di Hamas fuori da Gaza sulle ragioni del 7 ottobre: "Dovevamo fare qualcosa che comunicasse al mondo che ci sono persone che sono sotto occupazione da decenni" 

 

Khalil al-Hayya , il più alto dirigente di Hamas al di fuori di Gaza, è stato intervistato dal direttore internazionale della BBC, Jeremy Bowen,  a quasi un anno dal sette ottobre. I due si sono incontrati a Doha, in Qatar, dove risiedono la maggior pare dei dirigenti del gruppo palestinese. Bowen gli ha domandato come mai Hamas abbia ucciso così tanti civili e al-Hayya ha risposto che è stato un errore, che in origine non era previsto.

09:47

Il ministro degli Esteri iraniano in visita a Beirut

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato a Beirut. Lo riferisce l'agenzia di stampa nazionale libanese. Si tratta della prima visita in Libano di un alto funzionario iraniano dall'assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, lo scorso 27 settembre, per cui oggi a Teheran saranno celebrati i funerali. 

09:02

Hezbollah non ha notizie sul destino di Safieddine

Hezbollah ha comunicato alla testata L'Orient-Le Jour di «non avere ancora alcuna informazione» sulla sorte di Hachem Safieddine, il capo del consiglio esecutivo del partito che sarebbe dovuto succedere a Hassan Nasrallah, dopo il massiccio attacco israeliano lanciato nella notte sulla periferia sud di Beirut.

Il raid, uno dei più violenti da quando Israele ha intensificato la sua campagna di bombardamenti sul paese il 23 settembre, avrebbe preso di mira «un incontro di alti leader di Hezbollah, compreso il presunto successore di Hassan Nasrallah», secondo tre funzionari israeliani che hanno parlato al New York Times.

08:40

Hezbollah rivendica il lancio di razzi su Haifa

La milizia di Hezbollah rivendica l'attacco al nord di Israele, affermando che i suoi combattenti hanno preso di mira la città di Haifa con razzi nelle prime ore del mattino. Una dichiarazione del gruppo armato libanese su Telegram riferisce che l'attacco è stato effettuato alle 7 del mattino in risposta ai raid israeliani contro libanesi e palestinesi. Per ora non ci sono notizie di eventuali morti, feriti o danni. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver rilevato «circa 20 lanci che hanno attraversato il territorio libanese. La maggior parte dei lanci è stata intercettata dalle forze aeree, il resto è caduto in un'area aperta».

08:09

Sermone dell'Ayatollah Khamenei dopo la commemorazione di Nasrallah

Si attende un sermone pubblico della guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. L'Ayatollah guiderà le preghiere del venerdì alla Grande moschea Imam Khomeini di Teheran, dopo una cerimonia di commemorazione per il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah prevista per le 10.30. Khamenei non ha più tenuto sermoni pubblici da cinque anni a questa parte - dal gennaio del 2020, dopo il lancio di missili contro una base americana in Iraq in risposta al raid in cui era stato ucciso Qasem Soleimani - e arriva nelle ore in cui si attende la reazione militare di Israele contro l'Iran.

07:35

Raid su Khan Younis, nuovi morti e feriti

Un bombardamento israeliano su Khan Younis ha causato un numero, al momento non meglio precisato, di morti e feriti nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia stampa palestinese, precisando che è stata colpita in particolare la casa della famiglia Abu Jazar nella zona di Maen, a est della città. 

07:24

Diciotto morti in un raid in Cisgiordania

Sarebbero almeno 18 il numero delle vittime dell'attacco lanciato ieri dall'esercito israeliano a Tulkarem, in Cisgiordania: lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese. «Diciotto martiri in seguito al bombardamento del campo di Tulkarem da parte dell'occupazione» ha scritto su Telegram ministero. Secondo una fonte locale citata dalla Afp, l'attacco israeliano «ha colpito una caffetteria in un edificio di quattro piani» e ha provocato molti feriti. 

Nel raid è stato preso di mira il capo della rete locale di Hamas. Abd al Razeq Oufi, un alto comandante di Hamas, stava pianificando - a dire delle autorità israeliane - un attacco terroristico «nell'immediato». Al Razeq Oufi avrebbe anche pianificato e guidato un tentativo di attacco con autobomba vicino all'insediamento di Ateret il mese scorso, ha specificato l'Idf. «Diversi altri terroristi della stessa rete sono stati uccisi», ha aggiunto.

07:20

Israele lancia attacchi su Beirut, si cerca il successore di Nasrallah

Nella notte sono continuati gli attacchi contro Beirut. I raid avevano come obiettivo Hashem Safi al Din, presunto successore di Hassan Nasrallah alla guida del movimento sciita Hezbollah. Il bombardamento, uno dei più intensi da quando è stato ucciso Nasrallah, era concentrato su bunker sotterraneo dove si sarebbero incontrati alti dirigenti Hezbollah, tra i quali Safi al Din. Per il momento non è chiaro se il dirigente, nato negli anni Sessanta e membro della milizia dagli Ottanta, sia stato effettivamente ucciso. 

06:37

Sconti sulla frontiera Israele-Siria

Nelle prime ore del giorno Israele ha sferrato un attacco contro la zona vicino al valico di frontiera di Masnaa, in Libano, con la Siria. Lo ha riferito il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh, precisando che i danni provocati dalle bombe hanno causato l'interruzione di una strada utilizzata da centinaia di migliaia di persone per sfuggire ai bombardamenti israeliani sul Libano. Al momento non ci sono notizie di eventuali morti o feriti.

06:30

Biden non si esponi su eventuali attacchi ai siti petroliferi iraniani

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non ha voluto chiarire la posizione della Casa Bianca in merito a possibili attacchi di Israele contro infrastrutture e siti petroliferi dell'Iran. «Non negozio in pubblico» ha detto Biden, che all'indomani dell'attacco iraniano aveva invece sollecitato Tel Aviv a non colpire i siti nucleari di Tehran. Alla domanda se attacchi israeliani contro il settore petrolifero iraniano possano causare ripercussioni sui prezzi del petrolio a livello globale, Biden ha risposto: «Se colpisce un uragano, i prezzi salgono. Non lo so, chissà». Non ci sarebbero stati invece contatti recenti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in questi giorni perché «non ci sono azioni in corso in questo momento».

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